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- Bipolarismo -
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Cosa vuol dire essere bipolare? Cosa si intende per essere bipolari?

Con questo termine nel linguaggio medico si indica una condizione medico/psicologica nel quale un soggetto alterna fasi maniacali a fasi depressive.

Per comprendere questo concetto è necessario avere chiaro in mente che mania e depressione non sono due stati umorali, il bipolare non è colui che alterna momenti di umore elevato a momenti di umore basso, ma colui che in tale stati "perde il controllo di sé" e attua comportamenti maniacali e depressivi.

 

Per comprendere il bipolarismo è necessario scinderlo in due fasi:

- la prima fase è quella della realtà sensibile. Il soggetto si trova in una fase della sua vita in cui è incastrato in situazioni che possono portargli emozioni positive intense ma anche negative. Facciamo un esempio, pensate ad una donna che sta cercando un partner, un giorno potrebbe subire le attenzioni di un uomo interessante, passare dei bei momenti per poi scoprire dopo pochi giorni che lui in realtà voleva solo usarla. Questa donna è probabile che passi dal provare emozioni positive molto intense a provarne di negative altrettanto intense;

- la seconda fase è quella della predisposizione alla mania e alla depressione. Cioè il bipolarismo avviene solo se il soggetto è al tempo stesso vulnerabile alla depressione e alla mania.

La vulnerabilità alla depressione avviene se il soggetto ha una visione pessimistica della realtà, cioè tende a leggere gli eventi negativi in termini di autostima nulla e di "immodificabile", quindi ogni evento negativo diventa depressogeno perché quella è la lettura del soggetto.

La vulnerabilità alla mania avviene se il soggetto ha una scarsa temperanza e gli unici freni che ha sono "emotivi" e non razionali, freni che vengono spazzati via facilmente dall'euforia e dal parossismo. 

 

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Due casi:

- Bipolarismo da autostima da risultato

- Bipolarismo da successi e fallimenti, l'esempio dell'autostima da risultato, se gli riesce qualcosa è al settimo cielo se fallisce qualcosa sprofonda nella.

 

bipolarismo da percezione distorta e autoconvinzioni che ogni tanto franano, quando il soggetto riesce a sviluppare una visione positiva delle cose, l'umore sale, ma questa visione è un'illusione e prima o poi la realtà sveglierà il soggetto che crollerà e passerà allo stato opposto]

Nel linguaggio comune con il termine bipolare si fa riferimento con termini più tecnici a quello che generalmente viene definito come "lunaticismo" o semplicemente "essere lunatici" cioè di quello stato in cui una persona all'improvviso cambia umore o comunque in generale di una persona che cambia di umore e di conseguenza cambia comportamento in maniera più o meno vistosa.

In realtà il termine bipolare fa riferimento ad un altro fenomeno, psichiatrico, in cui come richiama il termine stesso "bi polo" ovvero due poli non si spazia fra umori differenti generali ma si passa da due stati differenti completamente opposti, in questo caso mania e depressione.

Va quindi tenuto a mente che il bipolarismo è concettualmente differente dall'instabilità umorale e da cambiamenti drastici di umore, ma si riferisce solo e soltanto al passaggio fra stati maniacali e depressivi.

 

La psichiatria ha infatti definito e utilizzato questo termine per indicare un fenomeno specifico in cui la persona alterna due specifici stati, non si può parlare di bipolare se una persona non sta alternando (con specifiche cadenze) stati riconducibili alla mania e alla depressione.

 

Perché la psichiatria ha definito questo disturbo? Probabilmente per dare un'etichetta a soggetti che presentavano un'instabilità estrema, per quanto possano essere numerose le persone lunatiche queste sono comunque per lo più considerate normali ma provate ad immaginarvi una persona che un giorno si butta nel letto e non riesce ad alzarsi e un giorno è talmente euforica da fare eventi estremi.

La base del fenomeno è però la stessa, il soggetto ha una personalità tale da reagire in modo emotivo a degli episodi in modo così intenso da alterarne l'umore e comportamento, una emotività così intensa da avere questo tipo di impatto.

L'instabilità umorale è un fenomeno che riguarda la sensibilità e l'emotività del soggetto, in alcuni questa sensibilità ed emotività può essere sviluppata in modo tale da spaziare per due opposti come depressione e mania, producendo appunto il bipolarismo.

 

 

L'AB sceglie di inseguire l'impianto teorico psichiatrico, ovvero di avere un termine che descriva due stati opposti di comportamento ma utilizzando logica e definizioni diverse.

Innanzitutto svincola il concetto di bipolare dal disturbo, si può essere bipolari senza essere disturbati e in secondo luogo ridefinisce mania e depressione facendo riferimento a due fenomeni leggermente diversi, dando descrizioni più utili e senza regole temporali di alcun tipo (si legga depressione e mania prima di proseguire).

In breve si definisce maniacale quella persona che ha un effetto euforico tale da disinibirla laddove sarebbe stato più utile e funzionale restare inibita,  mentre si definisce depressione un effetto emotivo nato dalla competizione dove emozioni negative oscurano quelle positive con l'effetto demotivamente che ne consegue. Questo spiegherebbe agilmente perché un soggetto che ha una personalità prediposta alla mania passi da stati completamente opposti quando l'umore sale o scende.

Entrambi questi effetti, ovvero effetto depressivo e l'effetto maniacale (euforico negativo) accadono sulla base di quello che viene chiamato "effetto competitivo delle emozioni" cioè che l'emozione più intensa soffoca e annulla l'emozione meno intensa, quindi un'intensa emozione positiva può spegnere quella negativa che andava a inibire e viceversa un'emozione intensa negativa va ad oscurare le emozioni positive che motivano la persona.

La domanda è "è sufficiente che una persona manifesti stati di maniacalità e depressione per essere definita bipolare?" no perché in questo stato in pratica ogni persona finirebbe per essere bipolare, se scavate nella vostra esistenza trovere probabilmente qualche episodio maniacale così come quelle depressivi (che sono più comuni di quanto si pensi).

 

Fenomeno bipolare tipo 1, il soggetto a seguito di una fase maniacale entra in depressione per le conseguenze che ne derivano riuscendo comunque in qualche modo a ritornare su di umore se si distrae, questo spiegherebbe i continui sali e scendi. Il tipo 1 avviene se il soggetto ha delle cause che possono indurlo in fase maniacale;

Fenomeno bipolare tipo 2, il soggetto è in una situazione in cui pone delle estese aspettative o comunque è entrata in una situazione che vive in modo altamento emotivo, quindi a seconda di come questa situazione evolve il soggetto prova emozioni intense sia nel versante negativo che positivo, cosa che potrebbe indurlo ad alternare quindi fasi maniacali e depressive. Quando il soggetto non ha una propensione alla maniacalità si parla di fenomeno unipolare di tipo 2 dove il soggetto passerà rapidamente fra depressione e solo euforia, avendo problemi solo nelle emozioni negative e non positive. A differenza del primo tipo qui il soggetto non entra in depressione per le conseguenze delle sue azioni ma perché vivendo di aspettative il suo umore sale e scende a seconda dell'esterno;

Fenomeno bipolare tipo 3, il soggetto è in una situazione negativa che lo porta ad entrare in uno stato depressivo, risolverla (o illudersi momentaneamente di averlo fatto) potrebbe generare emozioni così positive da portarlo in uno stato maniacale. Se il soggetto evolve in euforia si parla di unipolare di tipo 3.

 

A differenza della psichiatria che produce tabelle temporali scollegate dalla raeltà l'AB evidenzia i tre casi umani più diffusi, spiegando perché le persone possano realmente entrare in una dinamica bipolare.

 

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L'AB definisce una persona bipolare nel momento in cui una iniziale fase maniacale porterà la persona a delle azioni le quali a loro volta avranno delle conseguene emotive notevoli che la catapulteranno immediatamente in uno stato depressivo.

Questa visione chiara di bipolarismo da la possibilità di distinguere chiaramente questo fenomeno da quello che invece si definisce come instabilità umorale, ovvero persone che non necessariamente entrano in stati maniacali o depressivi ma che comunque risentono del fatto che questi cambiamenti umorali hanno un impatto nella loro esistenza, sopratutto a causa dell'effetto influenza umorale cioè del fatto che la persona tende ad assecondare delle emozioni alterando quelli che sono i suoi desideri o modi di fare, portandola a variazioni di comportamento/reazione continue.

In sintesi il bipolare è colui che quando diventa euforico produce talmente di quei danni che nel momento in cui se ne accorge ne soffre in modo così intenso da entrare in una fase depressiva più o meno lunga.

In pratica l'essere bipolari diventa una conseguenza statisticamente quasi certa nella fasi maniacale e una persona che tende ad avere con frequenza episodi maniacali finirà per rendersi conto e far rendere conto anche ad altri di questo suo andamento bipolare.

Il bipolarismo in alcune persone diventa un ciclo, perché che per la loro sensibilità ad eventi positivi è sia la causa del primo ciclo ma anche la causa dell'interruzione depressiva, la persona quindi alterna fasi maniacale a fasi depressive che terminano nel momento in cui alla persona succede qualcosa di "così bello" da rialzarsi l'umore e ripredisporsi "ad una nuova cazzata".

Più la persona è sensibile ad eventi positivi o comunque ha una predisposizione ad alzarsi l'umore (pensiamo a persone che idealizzano con facilità) più è probabile che entrino in questi cicli fatti di depressione così intense che durano mediamente fino all'inizio di un nuovo ciclo. 

Questo fenomeno si trasforma in disturbo in due modi:

- o perché la persona è stufa di essere così disfunzionale per se stessa ogni volta che diventa euforica e si diniscinibisce, di solito queste persone parlano di se stesse in termini di "sono un danno vivente, ma perché non mi faccio mai i cazzi miei?";

- o perché quando sprofondono in depressione questa è tale da alterarle l'esistenza e la loro normalità, persone che ciclicamente vanno a fermare o quasi la loro normale esistenza.

Il bipolarismo è quindi originato dalle fasi maniacali che producono questi cicli sistematici di sali e scendi, o meglio di persone che quando accade loro qualcosa di bello e salgono entrando in una fase maniacale fanno così tanti danni da ritrovarsi poi in fase depressiva.

Essendo il bipolarismo attivato dalla mania si potrebbe per convenienza evidenziare quali sono le cause più probabili che portano una persona ad essere maniacale e da qui dare il nome al bipolarismo per sottolineare come questo non sia una casualità ma sia attivato da una specifica carattersitica di personalità della persona, una caratteristica che tende ad alzarle l'umore e quindi in pratica ad autoinnescare questi cicli bipolari.

L'AB ne individua tre:

- bipolarismo da sentimentalismo, la persona ha come obbiettivo quello di provare emozioni più intense possibili utilizzando meccanismi come quello del costruirsi diverse aspettative, questo genera uno stato di emozioni intense fino a quando quelle aspettative iniziano ad essere disattese portando la persona da una fase di emozioni positive che potrebbero avere anche un effetto maniacale ad uno stato depressivo dato dall'eccessiva delusione che inevitabilemente proverà per il numero enorme di aspettative generate;

- bipolarismo da idealizzazione, la persona consciamente o inconsciamente finisce per idealizzare qualcuno e da questa percezione "perfetta e ideale" dell'altro prova un piacere intenso a quale seguirà un'intensa sofferenza quando scoprirà che in realtà era solo un abbaglio; 

- bipolarismo da autostima da risultato, la persona ha un'autostima che sale o scende in base ai risultati. Questo vuol dire che quando la persona ottiene un risultato (anche solo casuale o comunque facilitato da altro) potrebbe avere un'impennata di autostima alla quale conseguono emozioni positive, euforia (e quindi anche mania) ma sopratutto sentimenti di grandiosità in quel settore, la persona crede di poter affrontare qualsiasi sfida o fare qualsiasi cosa in quel settore e questo lo porta a fare azioni anche prive di un'abilità di fondo, spingendola a fallimenti tali che la faranno poi piombare in uno stato di sofferenza.

Quindi o la  persona ha delle caratteristiche che la portano ad essere bipolare in modo frequente o tenderà ad essere bipolare perché in modo generico capiteranno degli eventi positivi che la manderanno in euforia e successivamente in stato maniacale.

 

Individuare le forme di bipolarismo specifico da modo di aiutare la persona a diminuire questi episodi prima di andare ad intervenire sugli impulsi e le condotte comportamentali potenzialmente distruttive, dando un immediato sollievo e svolta se la persona smette di avere un comportamento e una visione del mondo che favorisce questi episodi maniacali.

 

Nel primo punto questo si traduce nel putnare all'eutimia, la persona ne esce rinunciando il sentimentalismo ed inseguendo uno stato che definisce eutimico, la persona smette di inseguire le emozioni quanto più intense possibili eliminando quei meccanismi come quello del farsi aspettative, la persona punta a vivere basandosi sulla serenità e su quei piccoli piaceri solidi che riesce a prendersi.

Nel secondo punto la soluzione provvisoria scatta sviluppando una personalità che non cada più nella trappola dell'idealizzazione, che riesca a capire chi ha di fronte senza illusioni.

Nel terzo punto la soluzione arriva andando a lavorare sul concetto di autostima, capendo cosa sia e come questa non possa essere basata su singoli risultati.

 

Mentre una soluzione più profonda arriva nel monento in cui la persona va a cambiare quelle sue caratteristiche di personalità che la portano ad essere disfunzionale e autodistruttiva nel monento in cui diventa euforica perché si vanno a togliere delle inibizioni efficaci a quei comportamenti disfunzionali che altrimenti metterebbe in campo. Questo vuol dire cambiare la persona in modo tale che anche se divenisse euforica comunque non avrebbe più alcuna intenzione di mettere in atto quei comportamenti.

 

 

Si può essere bipolari senza che si presentino maniacalità e depressione? No.

 

Uno dei fenomni bipolari più frequenti si potrebbe deifnire come lo "shopping bipolare" la persona desidera diverse cose, spendere i suoi soldi in cose che le piacciono specialmente perché in questo modo potrebbe non solo provare piacere ma anche riempire un suo vuoto ma non lo fa perché si sentirebbe in colpa se lo facesse, l'hanno educata che è sbagliato. Quando entra in fase euforica la persona non percepisce più questo senso di colpa e si disinibisce facendo spese anche folli, ritrovandosi dopo un po' a rendersi conto di quello che ha fatto passata l'euforia ed entrare in depressione per le conseguenze.

 

Effetto reset

Per effetto reset si intende quel fenomeno in cui una persona che si trova in fase down possa immediatamente ritornare in fase up dalle emozioni positive che trova nella realtà intorno a sé, le stesse che probabilmente avevano dato origine al primo ciclo bipolare.

 

 Eh ... io per esempio ho sempre il bisogno di dimostrare, dimostrare, dimostrare...agli altri e a me stessa di valere. Io sono incostante sul modo di vedermi. Alle volte ho l'impressione di essere capace, competente, alle volte tutto il contrario. Questa mia altalena di sensazioni verso me stessa impedisce seriamente di portare alle volte a termine qll che vorrei, so anche pero', che se rinunciassi del tutto, non potrei sopportare la me stessa, angosciata e sopraffatta dal non essere riuscita. Per questo provo ad impegnarmi! Una laurea triennale in psicologia sono riuscita a prendermela. Ora sono al secondo anno di specialistica e spero di finire qnt prima...ho gli incubi praticamente pero' un po' fiera di non arrendermi mai nonostante duemila paure e ansie lo sono..

 

Qual è la differenza essere bipolari ed essere instabili? Si legga stabilità per approfondire.

 

 APPUNTI:

- il passaggio alla teoria di "spettro bipolare" è una dichiarazione implicita del fallimento della vecchia definizione di disturbo bipolare.

 

ultima modifica il: 23-01-2019 - 15:37:25
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