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- Compulsione -
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Cos'è la compulsione?

Si definisce compulsione quell'azione che avviene nonostante il soggetto sia "conscio" ma piegato all'emotività del momento. La compulsione è di chi sta a dieta, inizialmente resiste un po', ma poi di fronte ad un attacco di fame non riesce e mangia sentendosi in colpa nel momento stesso in cui la fa, sta mangiando compulsivamente.

La compulsione avviene quando la coscienza non è in grado di gestire le emozioni, di regolarle, fa un'opposizione netta, senza creare alternative, senza generare qualcosa che possa funzionare a livello emotivo, anzi per assurdo con la negazione va a potenziare l'effetto emotivo che poi gli piomberà addosso come una diga che si apre.

La compulsione può manifestarsi come un impulso ma anche come qualcosa di deliberato, ciò che lo caratterizza è l'io che non ce la fa più, è stremato nella resistenza, ma al tempo stesso non vorrebbe e si vive male tutto l'atto compulsivo.

La compulsione è di due tipi:

- compulsione differita, il soggetto nel momento in cui agisce non avverte il contrasto, è riuscito in qualche modo a neutralizzare tutte le problematiche e la sua componente che rifiuta, in quel momento è come se lo volesse ma poi una volta che è soddisfatto e vede cosa ha fatto e le conseguenze rinsavisce e si rende conto di aver sbagliato e odia se stesso e ciò che ha fatto;

- compulsione presente, il soggetto durante tutta la compulsione è in conflitto con se stesso, non riesce ad opporsi e vive male tutto ciò che fa anche se non riesce a fermarsi.

Cosa succede dopo l'atto compulsivo?

 

La compulsione ha due possibili evoluzioni:

- l'evoluzione del "tanto ormai", il soggetto è come se vedesse quell'atto compulsivo un aver rovinato tutto, smette quindi di negare e torna al comportamento che riteneva sbagliato ma che vive a questo punto come inevitabile. Per tornare all'esempio di prima il soggetto smette di stare a dieta e continua a mangiare come prima;

- l'evoluzione del "non lo faccio capitare più", il soggetto si ripromette di non farlo più si rimette in negazione ma altro non fa che riprepararsi al successivo baratro emotivo.

 

Tanto più il soggetto è abile con la forza di volontà a negarsi la soddsifazione di un bisogno quanto più accumula quell'energia che poi esploderà in una compulsione "violenta". A volte l'accumulo potrebbe essere così elevato da far scaturire un parossismo.

La fase precedente alla compulsione è accompagnata da fenomeni ossessivi, cioè più il bisogno/desiderio sale più quel contenuto di cui abbiamo bisogno si manifesta nella nostra mente a prescindere che lo vogliamo o meno.

 

 

 

 

Ricapitolando la compulsione avviene perché c'è una forte spinta emotiva che il soggetto non riesce a fermare o (in alcuni momenti) non vuole fermare anche se poi se ne pente, un fiume di emozioni talmente intenso che a volte potrebbe, se arginato troppo a lungo, sfociare in un comportamento parossistico anche.

La compulsione ha solitamente un tempo più o meno lungo dove il soggetto resiste, ma più resiste più l'emozione diventa intensa.

La compulsione si evita con una gestione migliore della situazione, non con una negazione, ma con un approccio dove l'emozione si segue in maniera più funzionale, tramite alternative.

Un soggetto che è a dieta, ma non fa una dieta drastica, cura meglio i cibi, fa più sport, riduce solo di poco le calorie e sopratutto trova altre fondi di soddisfazione di fatto non andrà a negarsi nulla e porterà avanti la dieta senza problemi.

Se iniziate ad avere delle ossessioni vuol dire che state sbagliando qualcosa e molto probabilmente prima o poi cadrete in comportamenti compulsivi o parossistici a causa della negazione. 

 

Si legga comportamento.

 DA RISCRIVERE

 

 

Si definisce compulsione qualsiasi azione il soggetto compia, consciamente o inconsciamente, per cambiare ciò che non accetta. La compulsione è un termine scarsamente utilizzato nel linguaggio comune, infatti le persone tendono a non esprimere questo sentimento che provano quando vogliono cambiare qualcosa che non accettano proprio perché non hanno un termine.

Le persone si limitano a parlare di odio ma in questo modo sottolineano i sentimenti suscitati da ciò che non accettano.

Una delle compulsione più frequenti e diffuse che ci sia è la rabbia (ira) dove a persona con quel comportamento è come se tentasse di punire l'altro e portarlo ad un bivio "continuerò ad essere adirato o adirarmi fino a quando farai quel comportamento".

La compulsione è il termine tecnico che definisce la classe di azioni mirate a cambiare ciò che non si accetta. 

 

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class="messageTitle">ansia, rituali e chi mi sta intorno

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La mia ansia ha una forte componente ossessivo-compulsiva, ovvero per tentare di calmare l'ansia io metto in atto una serie di rituali, che faccio da talmente tanti anni che a me sembrano cose normali.
Ad esempio, per dirne uno, modifico i pasti a seconda di quello che devo fare....tutto questo perchè la mia ansia in origine è nata sottoforma di colon irritabile....quindi se ad esempio ho un impegno nel pomeriggio, a pranzo mangio pochissimo. Questo è uno dei tanti esempi.....altri potrebbero essere che in macchina devo stare sempre sui sedili anteriori, sul treno nel senso di marcia, ecc.
Un grosso passo avanti verso la guarigione l'ho fatto quando ho ammesso con i miei familiari di soffrire di forte ansia (sapevano qualcosa, ma non tutto)....non sono ancora riuscita però a spiegare questi rituali, o meglio le cose che ho bisogno di fare-non fare per stare tranquilla. Figuriamoci poi ammetterle con gli estranei! mi ritengo fortunata in un certo senso di vivere da sola e fare la maggior parte delle attività da sola, ma devo impormi di superare questa cosa, perchè spesso mi trovo richieste di aiuto, che vorrei apprezzare, ma sono combattuta tra: accetto e devo fare la persona normale, o mi arrangio e mi faccio tutti i miei rituali?
so che mi prenderete per pazza.....ma mi chiedevo se c'è qualcuno messo come me, e come avete superato questo scoglio."

 

 

La compulsione efficace e non efficace, la possibilità di scivolare in vortici ossessivi fatti da inaccettabilità e inefficacia d'azione.

Anancasmo, quando il soggetto si rende conto del peso che quella compulsione ha, specialmente se inefficace o scarsamente efficace e che non riesce però a smettere perché vede in qualche modo come unico modo per fare qualcosa contro ciò che non accetta, qui si soffre doppiamente.

 

Rituale anancastico,

Rituale compulsivo, la compulsione si basa su rituali,cioè il soggetto fa quelle azioni perché per lui hanno un forte simbolismo, prevalentemente propiziatorio. Quindi il soggetto che controlla la manopola del gas 5 volte è perché 5 volte per lui sono un simbolismo di certezza. Non è rituale se la persona crede soltanto che quella cosa sia efficace, è ritualistico se il tutto viene vissuto come un simbolo di qualcosa.

 

 [da aggiungere la personalità che non accetta che le cose vadano diversamente da come dice lei, la personalità più propensa alla compulsione

la differenza fra compulsione e rituale anancastico, che nel primo il soggetto si vede come agente e risolutore, il secondo riguarda un rito propiziatorio e superstizioso in cui il soggetto con tale rituale pensa di "stimolare e favorire" l'entità che dovrà aiutarlo, proteggerlo, salvare e risolvere. Un anancasmo è ad esempio farsi il segno della croce prima di ogni azione che il soggetto percepisce come rischiosa.

compulsione paranoica, esiste?]

Si legga ossessione

Compulsione e imperativi

DA CANCELLARE

La compulsione è un termine non particolarmente diffuso nella quotidianità, è entrato nel lessico comune nell'ultimo secolo in seguito alla definizione psichiatrica di D.O.C. (disturbo ossessivo compulsivo).

La compulsione si riferisce alle azioni che le persone compiono quando desiderano evitare un evento spiacevole, la compulsione è una volontà negativa, ovvero che si basa sull'evitare e allontanare tutto ciò che produrrebbe alla persona emozioni negative.

Viene da sé comprendere che il punto centrale del DOC sia la compulsione, dove la persona viene disturbata nel momento in cui questa compulsione è così estesa nella sua giornata, è così esagerata da impedire alla persona di svolgere la sua esistenza.

Con ossessione si indica erroneamente quel fenomeno dell'intrusività, ovvero la persona percepisce questa compulsività come un intrusione, non la accetta e preferirebbe se tutto questo non balenasse nella sua mente, probabimente perché si rende conto che i meccanismi che producono queste emozioni negative sono illusori, la persona si rende conto che in realtà sta agendo a "vuoto" e se smettesse di pensarci risolverebbe il problema.

Per questo l'AB definisce il DOC come disturbo compulsivo, con l'aggiunta nella spiegazione che viene percepito come intrusivo, in questo modo è anche più facile ridefinire il DOC da personalità, un disturbo che già nella definizione è contradditorio dato che l'ossessione parla di intrusività mentre con "da personalità" si intende l'egositonia, cioè la persona è in accordo con le proprie compulsioni.

Il DOC da personalità per l'AB diventa disturbo compulsivo egosintonico, dove non è la persona a denunciarlo ma tutti quelli che sono intorno a lei, persone che si rendono conto che i disturbi della persona nascono da queste compulsioni che a causa di un inculcamento etico ed educativo profondo la persona non riesce a vederli come esagerati e sbagliati, ma li vede comunque giusti anche se sono esagerati.

 

Tornando ad analizzare la compulsione nel dettaglio si scopre che questa è un'azione che ritroviamo nella quotidianità di ogni persona che ha emozioni negative così rilevanti da spingere la persona stessa ad agire per eliminarle o allontanarsi da esse.

Il problema si presenta quando queste emozioni sono così intense e persistente, quando diventano intrusive e di fatto la persona è obbligata a riversare una mole enorme di energie in questa volontà, facendo diventare la compulsività un disturbo.

"La maggior parte della popolazione ha compulsioni giornaliere, ma quando da pochi minuti il tutto si trasforma in ore ecco che la questione diventa problematica al punto da parlare di disturbo".

Una persona che si lava le mani perché ha paura dello sporco sta comunque attuando una compulsione, cosa che non farebbe una persona che si lava le mani per una semplice programmazione igienica, sta di fatto che il primo potrebbe avere una compulsione non sbilanciata, farlo comunque poche volte al giorno e non avere problemi, ma mettendo caso che questa paura aumenti, la persona inizi a pensare frequentemente allo sporco e inizi lavaggi continui per ore e ore ecco che la compulsività sta sfociando in un disturbo.

 

Questo ci porta a comprendere come la compulsività possa essere basato praticamente su tutto ciò che genera emozioni negative che a sua volta spingano la persona ad allontanarsi e di fatto esistono quindi potenziali infiniti disturbi compulsivi.

Non è un caso che nella quotidianità si trovino persone che parli di disturbi compulsivi religiosi, chi di disturbi compulsivi nel rapporto etc..

La compulsione più frequente osservabile è quella del dovere, dove la persona agisce per evitare il senso di colpa, il dovere è una delle compulsioni più frequenti e diffuse.

Con la compulsione si definisce più agilmente un fenomeno che altrimenti andrebbe chiamato puntualmente come "volonbasata sull'evitare eventi negativi che producono emozioni negativi", così da poter definire con chiarezza sia una singola azione compulsiva sia quando tutto questo sfocia in un disturbo.

 

La compulsione esiste nel momento in cui la persona agisce per allontanare ed evitare l'evento negativo, non sono le emozioni negative di per sé ad essere centrali in questo fenomeno sono soltanto una causa. Questo ci porta alla necessità di fare attenzione a non confondersi quando si analizzano le eventuali compulsioni facendo attenzione nel caso di disturbo a distinguere il disturbo compulsivo dal fatto che la persona potrebbe avere altre problematiche legate alle emozioni negative che prova. 

 

 APPUNTI:

Compulsione e rituali.

Compulsione come metodo per ottenere sicurezza o autoefficacia? 

Qual'è la differenza fra compulsione, pulsione e impulso?

Da non confondere con la pulsion. Si legga pulsione.

 Compulsione mentale.

Compulsione ed etica, doveri etici. Compulsione nevrotica.

La compulsione come parte integrante della "forza" del nevrotico.

Da modificare

Compulsivo. Qual'è la differenza fra compulsivo e impulsivo? Che correlazione c'è fra compulsione e l'emotore? Qual'è la differenza fra impulsi e riflessi? Si legga l'articolo sull'impulsività.

ultima modifica il: 21-06-2020 - 16:09:40
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