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- Moralismo -
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Cosa è il moralismo? Cosa vuol dire essere moralista?

Si definisce moralismo l'errore che commette un soggetto nel fare la morale ad una persona esterna senza conoscerne gli obiettivi. In cosa si traduce esattamente questa morale? Nel dire al soggetto cosa è giusto o sbagliato per lui, giudicandone quindi le azioni, le scelte e i modi di fare, dando per scontato di conoscerne gli obiettivi quando non li conosce affatto.

Attenzione a non confondere il giudizio morale con il giudizio etico esterno, quando si giudica eticamente un soggetto terzo si entra in un fenomeno differente che giudica l'operato del soggetto non in relazione a lui ma all'umanità intera.

Facciamo un esempio, un soggetto si sta arricchendo alle spalle di poveri soggetti ingenui, a prescindere o meno che questo arricchimento possa essere un bene per il soggetto a livello etico uno potrebbe avere dei dubbi pensano alla società intera e al danneggiamento di una parte di essa mentre un'altra si arricchisce.

In sintesi il moralismo è un termine che sottolinea come non si possa dire cosa è giusto e sbagliato ad una persona se non conosciamo i suoi obiettivi. Se lo facciamo stiamo cadendo nella fallacia del moralismo.

Il moralismo viene confuso con altri due concetti, elitismo e del paternalismo.

Se vivessimo in un modo perfetto ogni singolo soggetto sarebbe sufficientemente formato per vivere la sua vita al meglio, conoscendosi e inseguendo degli obiettivi che lo farebbero sentire felice.

Ma così non è, tante persone vivono delle vite vuote, confuse, sono persone che se guidate, orientate e perfino manipolate vivono una vita migliore per loro o per la collettività.

L'elitismo definisce il fenomeno per cui a livello sociale esteso, una percentuale della popolazione agisce e definisce le sorti della maggior parte della popolazione.

Si può parlare di elitismo positivo se di fatto questa manovra di massa migliora mediamente la popolazione, viceversa si parla di elitismo negativo.

Il paternalismo invece definisce lo stesso fenomeno ma più in piccolo, a livello di pochi soggetti come nel classico esempio del padre che definisce la vita del figlio dicendogli cosa fare. Questo soggetto ha un'accezione negativa, usata per lo più per definire quel soggetto che cerca di dare una mano, dare una direzione al soggetto, ma viene percepito in modo negativo.

La variante positiva di paternalismo è il mentore o il mentoring, anche se questo termine racchiude di più di un soggetto che ci aiuta a trovare degli obiettivi. 

 

Determinismo sociale, a ragione o torto qualcuno pensa di stabilire quali siano gli obiettivi migliori di qualcun altro.

 

 

Si parla di moralismo nel momento in cui il soggetto giudica cosa è giusto e sbagliato negli altri senza avere sufficienti informazioni per farlo, senza rendersi conto chi è l'altro, cosa cerca, cosa prova, etc...

Per dirla in altri termini un moralista è colui che a seguito di errori di ragionamento, come credere che il bene e il giusto propri sia applicabile all'altro indiscriminatamente, finisce per dire alle altre persone come comportarsi, le fa la morale, ma senza che questa abbia alcuna utilità o fondamento, anzi rivelandosi nella maggior parte dei casi disfunzionale perché ogni soggetto è caso a sé.

Il moralismo in alcuni casi sfocia in oppressione e repressione, questo accade quando il soggetto è in qualche modo emotivamente coinvolto con chi "vede sbagliare" e non accetta che avvenga. Ad esempio con il proprio partner, con il proprio figlio, con un parente o amico, etc...

Si legga oppressione per approfondire questo lato del moralismo. 

FINO A QUI

 

Non confondere il moralismo con due fenomeni:

- morale imposta a terzi, il genitore che dice al figlio cosa fare non lo fa perché sta pensando al bene del figlio ma potrebbe pensare al suo, ad esempio il genitore che vuole una famiglia "altolocata" verrebbe danneggiato se il proprio figlio sposasse qualcuno di inferiore grado sociale. Se lo fa per il suo bene non è moralismo, ma sta imponendo la propria morale ad una persona che considera come un'estensione di sé;

- fascismo, imposizione etica, l'altro deve agire diversamente non per il suo bene ma 

Al fenomeno del moralismo si affianca quello del fascismo, dove per fascismo si intende 

La differenza fra moralismo e fascismo

Nel fascismo si riconosce un bene oggettivo (concordato dalla maggioranza) e lo si impone a tutti. Perché si fa così? 

Paternalismo, quando il moralismo è accompagnato da una presunta superiorità, la persona per anzianità, per esperienza, crede di sapere cosa sia meglio per l'altro ma non conosce nulla dell'altro, è solo una presunzione.

 

Si può aiutare un'altra persona a fare una scelta giusta e sbagliata solo se ci si cala nei suoi panni, la si ascolta, etc...

 

Il moralismo si affi

Non riuscire più a distinguere il concetto di bene e male reale della morale, del perché si fa una cosa nei confronti degli altri o non la si fa per le conseguenze che potrebbe avere su di sé tale condotta, la persona prende quelle regole nate comunque dal costume e le applica a prescindere, anche quando non ci sono gli altri, diventano un imperativo sfociando in comportamenti quali dire anche agli altri che si devono comportare sempre in quel modo, non c'è più il perché, non c'è più un'analisi continua, c'è solo uno sterile seguire le regole e basta, la motivazione è talmente interiorizzata che il solo seguire la regola diventa per il soggetto fonte di benessere e non seguirla diventa fonte di malessere.

Una delle forme di moralismo più diffuso e conosciuto è l'essere bigotti, riguarda le regole religiose e nei cofnronti di Dio che il soggetto segue senza capire, senza che sia uno studio della religione, la regola è quella e va seguita.

 

Da non confondere con la protervia.

FINO A QUI

Un conto è limitarsi a giudicare un conto è tentare di cambiare l'altro. Il moralista potrebbe ad esempio dire "ma non ti vergogni a comportarti 

Si parla di moralismo per definire un articolato fenomeno che nasce nel momento in cui due persone con morali incompatibili si incontrano, quello che nasce può spaziare dalla disapprovazione, passare per la devianza e finire fino all'indignazione.

Questo fenomeno è alla base delle dinamiche di stratificazione culturale, cioè le persone tenderanno a stare fisicamente vicino a persone moralmente compatibili mentre tenderanno ad allontanare o allontanarsi da quelle distanti moralmente a causa dell'incompatibilità, dell'indencenza e indignazione a seguito di continue tensioni.

Un fenomeno che nel tempo e ancora oggi ci lascia intendere perché il mondo sia organizzato così a livello di gruppi etnici e culturali, ci fa capire perché la migrazione sia un fenomeno complesso e anche le stesse sottoculture native cambiando e scontrandosi continuino ancora oggi ad avere attriti.

Il moralismo ha avuto una dinamica lineare per millenni in quanto l'unico modo che si aveva per giudicare moralmente qualcuno era averlo vicino, con internet non è più così e siamo entrati in quella che l'AB definisce era del cybermoralismo o moralismo delle telecomunicazioni. 

Questa situazion è da considerarsi assurda perché mettendo in contatto ogni singolo abitante del pianeta la probabilità di attriti morali è elevatissima, non c'è più l'isolamento fisico che favoriva l'essere circondati da persone con sistemi morali prevalentemente simili e quindi entrare in rete vuol dire incontrare ogni possibile comportamento con la conseguenza che persone mo visione morali meno elastiche e che propendono all'indicenza o comunque in generale hanno una visione morale assolutistica iniziano a combattere qualsiasi realtà in cui entrano in contatto con gli unici strumenti che in quel momento hanno a disposizione come il commento, la segnalazione, riportare ogni cosa sul loro blog, etc..

Il cybermoralismo cesserebbe nel momento in cui ogni singolo abitante del pianeta raggiungesse quello che l'AB definisce punto di incontro culturale, si rendesse conto di quanto i sistemi morali possano essere diversi da loro e che quello che si possiede non è quello assoluto così come non è assoluto il loro modo di vedere la realtà, etc.. limitandosi a segnalare e combattere solo quello che viola la legge e per il resto entrando in una dimensione di vivi e lascia vivere proprio perché quelle persone non stanno vicino a noi ma stanno lontane nella loro sottocultura o perfino gruppo etnico diverso dal nostro. Il momento storico attuale invece ci fa capire come una mole significativa di persone invece porti avanti crociate online contro imponendo la propria morale senza rendersi conto appunto della distanza culturale e della distanza fisica che invece li separa.

In sintesi il moralismo ha una sua logica, ribadendo comunque che anche se  qui il soggetto raggiungesse il punto di incontro culturale sarebbe più propenso a tollerare le persone intorno, ma ciò non toglie che nonostante questo il soggetto possa continuare a ritenere alcune cose indecenti e non desiderarle intorno a sé muovendosi attivamente. La logica di farlo nella realtà consiste proprio nel fare in modo che questi non siano più sotto la sua vista o comunque in qualche modo non inquinino la sua realtà che desidera rimanga in un determinato modo, avere un vicino con una morale completamente diversa dalla propria è un problema reale diverso da uno sconosciuto online che probabilmente non si incontrerà mai nella propria esistenza o nella propria quotidianità. Il cybermoralismo al contrario è un'assurdità umana perché il soggetto se la va a prendere per realtà che con la sua non hanno nulla a che fare da un punto di vista fisico e di circondario ma diviene solo una questione di imposizione morale.

Si legga morale per approfondire cosa accada e perché.

BOZZA

Con moralismo si intende l'atto di comunicare o anche tentare di inculcare la propria morale agli altri.

Non necessariamente una persona con una propria morale è anche moralista, ci sono persone che usano quelle regole solo per loro, conscie di un relativismo morale e che accettano che gli altri facciano ciò che desiderano.

 

Il classico esempio del moralista è nel racconto di una storia ad un bambino in cui colui che la racconta alla fine dice qual è la morale? E poi dando al bambino la regola o confermando quella esatta che ha dedotto.

Qual è la differenza fra moralismo e intransigenza?

 

Pagina di disambiguazione conservatorismo.

ultima modifica il: 12-09-2020 - 1:11:37
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