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- Conservatorismo -
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Cos'è il conservatorismo? Cosa si intende per persone conservatrice?

 

Si definisce conservatore chiunque non considera il cambiamento ma punta a lasciare le cose come sono secondo la logica del "così mi va bene".

 

Il conservatore commette una fallacia nel momento in cui non considera due aspetti:

- il fatto che le cose vadano bene ora non significa che andranno bene sempre, un soggetto razionale e previdente guarda anche la futuro e quindi nel caso punta a studiare cambiamenti e previsioni da apportare a sé in previsione dei possibili cambiamenti esterni futuri. 

Può avere un senso conservare ciò che funziona per non correre rischi, per non inseguire la scommessa di chi cambia per avere qualcosa di migliore rischiando di ritrovarsi anche con qualcosa di peggiore. Ma chi tenta di conservare a priori cade.

 

Si può parlare di conservatorismo razionale nel momento in cui il soggetto segue solo il principio di precauzione e accoglie cambiamenti che non hanno rischi e al tempo stesso accetta il fatto che il mondo e la realtà cambiano e fare conservatorismo a priori è irrazionale e stupido.

Nel momento in cui un conservatore è irrazionale questo di definisce:

- Conservatore da misoneismo, il soggetto si oppone al cambiamento attivamente, lo vede come un danno non riesce a capire il cambiamento che invece è positivo anche per lui;

- Conservatore da neofobia, il soggetto ha paura del cambiamento, lo evita, lo fugge, lo comprende in modo distorto e non riesce a comprenderlo, è spaventato dal diverso, da tutte le implicazioni possibili, lo vive come un animale che non comprende ma si limita a "sentire pericolo".

 

 

 Il conservatore si definisce tradizionalista quando ciò che conserva sono dei modi di fare comuni e che appartengono ad un posto da anni, decenni o secoli.

Ad esempio è tradizionalista chi cerca di conservare a tutti i costi la tradizione della famigalia.

 




 

-oscurantista, colui che per strategia o perché a sua volta è stato vittima di un'educazione oscurantista rifiuta e tenta di oscurare, cancellare e distruggere qualsiasi altra informazione perché nella sua presunzione crede già di possedere la verità assoluta. Un'oscurantista ad esempio non discute e non legge altri libri o altre informazioni al di fuori di quello che rientra nel "suo sapere". L'oscurantismo è stato usato dalle religioni per consolidare il loro potere ed evitare che informandosi le persone potessero allontanarsi dal credo. L'oscurtantismo è all'estremo opposto della libertà di pensiero, dell'arricchimento culturale della persona e della discussione;

-intransigente, l'intransigente è colui che convinto di possedere una realtà si risente quando le persone credono e parlano di qualcosa che secondo il soggetto non è vera e quindi "combatte e si arrabbia" verso queste persone con l'obbiettivo di far valere la propria verità e convinzioni;

-moralista, con il moralismo si intende un soggetto che crede che la propria morale sia assoluta e quindi che ciò che deve o non deve fare lui lo debbano seguire anche tutti gli altri, quindi con un comportamento simili all'intransigente sia sotto consiglio che non si mette a dire alle persone intorno a lei quello che devono o non devono fare. Qui è necessario fare attenzione fra quelli che sono consigli, dove il soggetto erroneamente usa il verbo dovere ma è come se stesse dicendo "se io fossi nei tuoi panni farei così" e quello che invece è un tentativo di moralizzare l'altro dove si fa specifico riferimento alla morale della persona. Ad esempio una donna ritiene che determinati vestiti non di debbano mettere e quindi quando vede altre donne che lo mettono pensa "ma come ti sei vestita, non ti devi vestire così, non va bene";

-riformista, con il termine riformismo ci riferisce al concetto di miglioramento per gradi ed è in contrapposizione con il concetto di "rivoluzione" ed "anarchia". Il riformismo quindi mira ad un percorso di cambiamento e miglioramento per piccoli passi. Il riformismo lo troviamo sia in politica ma anche in ambito esistenziale dove il soggetto invece di porsi una rivoluzione che difficilmente è efficace attua una serie di piccoli cambiamenti graduali e più radicati e duraturi che lo portano all'obbiettivo fissato con il tempo. Il riformismo si oppone anche al concetto di radicalismo. Nell'attuale situazione politica la maggior parte dei partiti e dei politici sono da considerarsi riformisti;

-reazionario, soggetto che desidera un ritorno ad un contesto storico superato. Un esempio classico di persona reazionaria è quella che afferma "quando c'era lui le cose funzionavano meglio" quindi di una persona che desidera il ritorno di Benito Mussolini e di come ha trasformato e regolamentato l'Italia con le sue opere politiche. L'errore di solito che fa il reazionario è duplice, da una parte c'è quello ottimistico dove guarda solo ai lati positivi ed è come se pensasse che un ritorno implichi solo quello che ritiene essere positivo e in secondo luogo non considera che ormai c'è stato un cambiamento e probabilmente anche un ritorno solo degli elementi positivi non funzionerebbe più allo stesso modo. Lasciando perdere persone ignoranti che più che discutere sparlano in modo reazionario ma guardando alle persone reazionarie più intelligenti e consapevoli queste commettono questi due errori, probabilmente la soluzione migliore è quella di smettere di auspicare ad un ritorno ma far fruttare questa conoscenza del passato e le proprie teorie e renderle reali e concrete nel proprio presente e futuro evolvendosi e generando qualcosa che si possa adattare al contesto;

-innovatore, sulla scia della definizione di reazionario si definisce innovatore una persona che conosce il passato, lo capisce e sebbene sposi alcune teorie si rende conto della necessità comunque di farle evolvere per adattare al contesto storico culturale in cui ci si trova, partendo anche dal presupposto che ogni cosa è migliorabile e quindi non si fa problemi a proseguire nell'evoluzione piuttosto che tentare a tutti i costi un "reazionario ritorno". Si definisce innovatore quindi un soggetto che ad esempio afferma "mi piace l'idelogia fascista, ne riprendo alcuni spunti ma comunque il mio pensiero va considerato come un'evoluzione";

-moderato, una branca di pensiero morale dove le persone genericamente si oppongono a quello che ritengono un cambiamento "troppo radicale" il che è un paradosso perché non si ha un pensiero analitico, non si pensa in termine di efficace o meno e quindi quando ad esempio è necessario un cambiamento radicale dimostrato empiricamente nella sua efficacia questo verebbe comunque osteggiato da un moderato;

-radicale, dalla definizione di moderato si capisce esattamente cosa è un radicale ovvero una persona che punta ad un determinato obbiettivo e non si fa alcun problema a raggiungerlo. Il radicale trova l'opposizione non solo dei moderati ma anche dei riformisti, se l'opposizione del moderato può essere scartata in quanto frutto di un sistema morale l'opposizione del riformista invece va presa in considerazione in quanto questa persona non contesta l'obbiettivo che anzi potrebbe condividere ma ne contesta la velocità, in quanto quest'ultimo propende per una progressione. Qui la situazione si complica perché non c'è una risposta universalmente valida, ci sono casi in cui conviene il riformismo e altri in cui il cambiamento è così urgente che potrebbe essere più conveniente la strada radicale e infatti come la storia ci insegna il partico radicale in Italia ha ottenuto diverse vittorie, riconoscendone quindi l'utilità e la validità in alcuni momenti e circostanze storiche. Si definisce quindi radicale consapevole quella persona che si rende conto e accetta che in alcuni casi è conveniente e necessario essere riformisti, quindi di fatto una persona che sa essere anche riformista all'occorrenza;

 

-retrogrado, sinonimo di reazionario ma con accezione diversa, in questo caso la persona desiderebbe vivere in quel contesto storico e quindi è come se come in un sogno desiderebbe svegliarsi in una società che è ancora quella lì come se fosse esattamente nel passato, mentre il reazionario intende portare un modello e applicarlo al contesto comune. Il retrogrado lo troviamo anche al di fuori di contesti politici, la persona che desidera ad esempio vivere negli anni 60 chi negli anni 90 etc..;

-tradizionalista, colui che crede nella tradizione ovvero l'intera eredità che gli è stata trasmessa dai genitori e dalle persone più anzia del posto. Un tradizionalista per definizione si limita a perseguire le tradizioni e a combattere coloro che intendono cambiarle. Il un'ottica libera essendo un fenomeno locale e rispecchiando la libertà della persona crea pochi se non nulli attriti fino a quando un tradizionalista non diventa intransigente e moralista e tenta di imporre le sue tradizioni a coloro che invece non sono intenzionati a perseguirle. Le specifiche tradizioni da un punto di vista più ampio sono come un fuoco che arde ma che tenderà a spegnersi perché per quanto alcune persone possano resistere e non rifiutare la tradizione a livello percentuale queste saranno sempre meno fino a quando non avranno più numeri per portare avanti determinate manifestazioni e fino a quando loro stessi non si estingueranno senza avere seguaci. Pensiamo ad un paese dove in una festività locale credono solo il 2% degli abitanti, festività che necessità di fondi ed altre strutture con quel numero non possono più riuscire a sostenere mettendo fine a quella manifestazione e di conseguenza a parte della tradizione. Pensate alle tradizioni più antiche che vi vengono in mente, queste avranno al massimo qualche secolo ma l'uomo esiste da più di 10000 anni. Le cose cambiano e la tradizione tenderà ad essere accolta sempre ad meno persone fino a quando non si estinguerà, ci sono tradizioni che probabilmente non superano le due tre generazioni e altrei invece che potrebbero passare il millennio ma per ognuna di queste la fine è già scritta in partenza.

Un tradizionalista consapevole non può far altro che accettare questa cosa, conscio del fatto che la tradizione resisterà alla libera scelta delle persone di generazione in generazione. Chiunque abbia vissuto in un paesino o abbia vissuto delle ricorrenze locali avrà notato ad esempio negli anni quanto delle manifestazioni religiose in cui c'è la classica sfilata di gente che gira per il paesino sia diventata negli anni "sempre più corta" dove progressivamente che i vecchi che ci credevano morivano non venivano rimpiazzati da persone che non hanno seguito e creduto in tale tradizione. Da un punto di vista politico il tradizionalismo ha il suo peso, perché ad esempio un tradizionalista potrebbe dire "i nostri genitori si sono sempre uniti come maschi e femmine, ci è stato detto che era così quindi io continuo ad oppormi a qualsiasi cambiamento alla tradizione". Il tradizionalista per definizione è coerente perché non è interessato alla validità o ad altre discussioni e nella sua libertà può esercitare questo diritto, un tradizionalista diventa incoerente quando inizia a compiere fallacie come "siccome è sempre stato fatto così vuol dire che è meglio così" oppure "se cambiate come si è sempre fatto sarà sicuramente peggio" e con queste affermazioni fallaci perde di coerenza e validità;

 

 

-progressismo, il termine progressismo riprende il concetto di riformismo ma con l'obbiettivo di "misurarlo". Questo termine è diventato di fatto necessario dato che fare delle riforme non vuol dire necessariamente andare in avanti e sopratutto non vuol dire che si riescano a produrre tramite queste riforme un cambiamento considerevole. Esistono due forme di progressismo:

1una che si può definire di confronto, si vede la situazione come era all'inizio e come è dopo il ciclo di riforme e si misura quanto progresso c'è stato, tentando di capire quanto sia imputabili al cambiamento di per sé e quanto a quelle riforme;

2 una che si può definire per obbiettivo, ovvero si vede se l'obbiettivo è stato raggiunto e se quelle riforme sono state efficaci. Ad esempio se una persona dice "il mio obbiettivo è x" e dopo quattro anni si vede che x non è stato raggiunto nonostante le riforme vuol dire che non c'è stato progresso

Il progressismo da una parte richiede che un politico e una persona siano trasparenti sui loro obbiettivi altrimenti come si fa a capire se c'è stato progresso o meno?

 

- conservatorismo, il conservatore è colui che usa un metodo che si potrebbe definire metodo della prudenza, cioè fino a quando non c'è una conoscenza completa (consapevolezza) del nuovo questo viene "sospeso", cioè la persona prima desidera conoscere e approfondire e solo dopo agire in tal senso o utilizzare tale "novità" per apportare cambiamenti, specialmente se c'è un sistema complesso dietro come potrebbe essere uno stato. Sebbene il conservatorismo sia efficace è necessario che però chiarire e differenziare quello che viene scambiato per conservatorismo ma conservatorismo non è e quel conservatorismo che invece presenta diverse fallacie, l'AB ne ha trovati tre:

1 l'illusione della certezza e della conoscenza totale, se una persona sospende la novità fino a quando non pensa di raggiungere la certezza e la verità totale su quell'argomento finirà o per non progredire mai finendo per conservare all'infinito o per progredire in modo  arbitrario e soggettivo ovvero quando per errore e per autoconvinzione arriverà alla certezza;

2 l'alibi del conservatorismo per nascondere l'intransigenza e il tradizionalismo, lapersona si nasconde dietro la scusa del conservatorismo quando in realtà sta semplicemente boicottando il nuovo a prescindere;

3 non investire nella ricerca, nel trovare quelle nuove strade da analizzare ma limitarsi a prendere in considerazione solo quelle che "capitano".

Questo vuol dire che si può definire conservatore efficace solo un soggetto che ha una mente aperta, che si rende conto che il cambiamento è una cosa positiva e che quindi una volta che il nuovo viene analizzato e conosciuto e ritenuto come un passo migliorativo e conveniente il conservatore agisce per per passare dal vecchio al nuovo.

Il conservatorismo è una sorta di metodo analitico applicato al cambiamento dove le persone invece di buttarsi immedatamente sul nuovo perché sembra migliore intendono analizzare a fondo la situazione, le ripercussioni e se nell'insieme quel cambiamento sia qualcosa che conviene fare o meno. Questo vuol dire che il conservatorismo può andare a braccetto sia con il radicalismo che con il riformismo;

- anarchico, l'anarchia si basa sulla premessa che un gruppo di persone possa autogovernarsi e regolamentarsi senza che ci sia alcuna legge o gerarchia sociale vedendo quindi il soggetto come una persona che non ha freni e limiti se non quelli che si intende dare essa stessa nell'autonomia. Chiunque abbia un minimo di senso pratico della realtà, conosca l'essere umano medio e la sua componente animalesca si rende conto del caos che ne seguirebbe, l'utopia anarchica potrebbe avere un senso in un gruppo di persone "top" in cui questa estrema libertà andrebbe a vantaggio di persone estremamente collaborative che la userebbero solo per migliorarsi, ma la realtà è che questa libertà nelle persone medie si trasformerebbe in un vortice di dominio ed attrito dove solo i più potenti di fatto comanderebbero e sciaccerebbero i più deboli. Gli anarchici non capiscono che ciò che funziona nella socità attuale e il progresso sono frutto di organizzazioni, leggi e un sistema teso proprio ad eliminare l'anarchia dove i soggetti medi se lasciati liberi fanno solo danni a se stessi e alla collettività con la loro ignoranza, stupidità e desiderio di dominanza anti collaborativo;

- democratico, il democratico è colui che crede nella maggioranza ovvero che in un gruppo di persone il pensiero che va per la maggiore sia quello da applicare per ogni singola persona. Il democratico è colui che quindi accetta e ascolta il pensiero differente ed esprime il proprio sapendo che se questo non riscontrasse comunque la maggioranza sarà scartando accetando invece il volere democratico. Attualmente sono poche le persone che possono realmente definirsi democratiche nonostante stiamo in democrazia, la maggior parte della popolazione è convinta di avere le risposte a tutto e la risoluzione per ogni cosa e non accettano il pensiero differente e non accettano che venga attuato qualcosa di diverso da ciò in cui credono, in Italia attualmente si respira un vento antidemocratico nonostante ci sia la democrazia in vigore. A livello legale la persona esprime il proprio pensiero con il voto;

- socialista, il termine socialismo richiama un generico concetto di "per il popolo", questo termine quindi si racchiudono ogni idealismo e teoria che sia fondata sul presupposto di migliorare l'interà società e quindi in contrapposizione a quelle correnti che invece favoriscono solo una frangia sociale;

- comunista, si definisce comunista quel sistema di idee improntato sull'uguaglianza e quindi sulla ripartizione di un potere centrale delle risorse e delle manzioni nei confronti del singolo. L'AB ritiene ogni forma di comunismo un'illusione in quanto non esiste alcuna uguaglianza;

- repubblicano, si definisce repubblicano quella persona che crede che un paese vada governato gerarchicamente e che queste posizioni vadano scelte per voto, quindi un repubblicano è una persona che va contro un potere centralizzato come quello del sovrano o monarca e al tempo stesso desidera che le cariche siano pubbliche ovvero scelte dal popolo tramite i voti;

 

 

APPUNTI:

- capitalismo, capitalismo naturale e capitilasismo regolamentato, l'errore di Karl Marx di non essersi reso conto che sarebbe stato sufficiente regolamentare e ridimensionare il capitalismo garantendo diritti ai lavoratori (che è la strada intrapresa nei giorni nostri)  in modo che queste persone siano tutelate sia come salario minimo che come orario lavorativo.

ultima modifica il: 10-09-2019 - 15:33:20
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