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- Appagamento -
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Cos'è l'appagamento? Cosa si intende per sentirsi appagati?

Il termine di appagamento descrive il fenomeno che va oltre la singola soddisfazione e che spinge le persone in un lasso di tempo a cercare più soddisfazioni.

Se prendessimo come punto di riferimento una giornata, non è detto che una singola soddisfazione possa bastare.

L'ipotesi che ogni persona ricerchi l'appagamento nelle sue giornate, se mancano fonti alternative tende a ricadere sulle pulsioni, si sfoga di cibo, sesso/masturbazione, videogiochi. 

Viceversa più si trova piacere in attività esterne meno si fa ricorso, se si vuole dimagrire è necessario capire anche perché si ricerca continuamente la gratificazione con il cibo.

Ogni giorno ricerchiamo almeno un minimo di piacere? Si può stare giornate intere senza avere una minima gratificazione? 

Si legga piacere

da RIVEDERE

 

Ciò che prova una persona che ha inseguito un bisogno, la soddisfazione nasce dal desiderio, l'appagamento dal bisogno. Si legga piacere per approfondire

 

 

Con il termine accontentare si va ad evidenziare quel fenomeno in cui il soggetto definisce un limite esatto di piacere e soddisfazione a cui dirigersi o da dare ad altri.

Si pensi alla locuzione "ti accontento", con questa frase una persona ci ha chiesto qualcosa di specifico e quindi la accontentiamo perché andiamo in quel verso.

Questo concetto è fondamentale perché ci fa comprendere che in alcuni scenari il soggetto sa esattamente a cosa sta andando incontro mentre ci sono scenari dove le persone ricercano o chiedono piacere generico, puntando anche ad una dimensione sentimentalistica e senza fine, dove più c'è e meglio è o al ricercarne sempre più.

Perché questo termine ha un'accezione negativa? A causa del concetto di appagamento e nel fatto che in alcuni casi il soggetto sceglie di accontentarsi sotto la linea dell'appagamento.

Questo porta il soggetto, per una questione di compromesso, a preferire quel piacere anche se non lo appaga piuttosto che non avere nulla, ma non è detto che chi si accontenta faccia sempre questo tipo di scelta.

Nel linguaggio comune si associa al concetto di accontentarsi quello di "scegliere di non appagarsi pur di avere qualcosa" ma è errato, accontentarsi vuol dire solo "fare una scelta esatta su ciò che si vuole" poi ci saranno casi in cui il soggetto sceglie qualcosa che lo appaga e altri casi dove non lo appaga.

Si accontenta sia chi sa che tipo di partner desidera e lo ricerca fino a quando non lo trova, sia chi pur di avere qualcuno a fianco sceglie di avere un partner che abbia minore caratteristiche volute, in ogni caso se la persona fa una scelta si sta accontentando.

Il problema sta nel "come si fa quella scelta" dove ad esempio un soggetto, come già detto, pur di avere un po' di piacere di fronte a problematiche come "non trovo un partner da un po'" ne sceglie uno che non lo appaga pur di averne uno.

 

L'accontentarsi viene vissuto in due modi:

- fase di accontentamento, il soggetto vede l'accontentarsi come una fase momentanea a cui seguirà quando e se sarà possibile un passaggio in cui sarà contenta, cioè appagata;

- rassegnazione sull'accontentamento, il soggetto vede l'accontentarsi  come una cosa definitiva in quanto ciò che intende fare avrà delle conseguenze irreversibili.

 

Per comprendere questi due punti facciamo un esempio, il soggetto cerca un partner e ne trova uno con cui non è appagato ma si accontenta, questa persona ci rimane insieme perché non ha alternative ma nella sua mente vede la situazione come momentanea e infatti sarà sufficiente che trovi qualcuno che invece lo appaghi per lasciare il rapporto in cui si era accontentato per passare al nuovo. Se ci pensate attenamente è pieno il mondo di queste storie, cosa che sarà capitata probabilmente a voi a qualche conoscente.

Immaginate ora uno scenario diverso, la donna ha 35 anni, desidera un figlio e desidera sposarsi con un uomo con cui condividere il resto della sua esistenza. Dopo una serie di fase di rinuncia e di rapporto dove si era accontentata momentaneamente arriva ad un punto in cui si rassegna e pur di avere "parte di ciò che desidera" diventa disposta ad accontentarsi e portarsi avanti con una storia di insoddisfazione e soddisfazione ma senza che sia appagata.

 

La scelta di accontentarsi in modo definitivo è da considerarsi sempre fallace perché per quanto una persona possa rassegnarsi e pensare che sia definitivo, se un giorno arriverà ciò che cercava lascierà quello che ha in corso (in modo più o meno conscio) per andare da ciò che la appaga.

Anche qui è pieno il mondo di matrimoni partiti con questo pensiero di essersi accontentati perché si vedeva come la scelta migliore e che poteva durare, per poi trovare ciò che li appaga e lasciare quello che pensavano fosse una scelta definitiva.

 

 

La persona che pensa che accontentarsi possa funzionare nel tempo dimostra di non aver compreso poco o nulla delle dinamiche umane o forse il soggetto ha solo necessità di autoconvincersi così che possa fare qualcosa che altrimenti non riuscirebbe a fare.

Pensiamo ad una donna che fa un figlio, come potrebbe farlo se fosse conscia del fatto che con quell'uomo non durerà? Illudersi che invece la famiglia non si sfasci è utile alla persona perché le dà modo al momento di figliare e fare solo in seguito i conti con la "dura realtà" che era prevedibile e che forse non desiderava prevedere per comodità.

 

Accontentarsi fa parte della natura umana, avere qualcosa invece che nulla,ogni persona inizialmente tende a fare questa scelta in quanto soffre di meno anche se con il passare del tempo le persone potrebbero smettere di farlo.

Perché? Per quello che si potrebbe considerare come un effetto di "sofferenza ritardata" proprio perché si fanno progetti e ci si affeziona a persone con cui la persona inizia a comprendere che non può durare.

Si potrebbe dire quindi che la quasi totalità delle persone sperimenta questo accontentarsi ma poi alcune persone percepiscono conveniente non accontentarsi più.

 

FINO A QUI

Ci si accontenta in quanto la persona, ad esempio per anuptafobia, non desidera più stare da sola e anche se non ha trovato una persona che le dà ogni cosa si accontenta pur di avere comumque parte dei suoi bisogni e desideri appagati.

Questo termine ha un'accezione negativa in quanto questa scelta finirà con il presentare il conto prima o poi e ciò che manca continuerà a martellare la persona fra frustrazione e insoddisfazione.

Si parla di sublimazione invece quando la persona riesce ad essere contenta nonostante possa mancare qualcosa a quella che era la sua visione di ciò che ricerca in quanto questo viene "sostituito" da altro che è appagante ugualmente.

Ad esempio si parla di sublimazione quando la persona sa che per essere contenta ricerca un rapporto fatto con una specifica persona, un lavoro, specifiche attività, etc... però poi si rende conto che anche se ha trovato qualcosa di diverso questo è comunque sufficiente ad appagarla e a sentirti contenta, ad esempio ha trovato un partner diverso da come lo cercava ma ugualmente appagante e che è in grado di non fargli pesare la mancanza di qualcosa che invece pensava fosse necessaria per sentirti contenta.

In sintesi la contentezza si basa sul "sentirsi completi da un punto di vista dell'appagamento" , alcuni piaceri possono essere sostituiti senza che vi sia un senso di insoddisfazione o frustrazione.

 

Questa alternativa al piacere è fondamentale perché aiuta le persone ad essere contente.

La sublimazione di un piacere e le relative alternative a volte arrivano per caso, sono una sorpresa per la persona stessa che pensava di essersi accontenta quando in realtà si sente completa.

 

La sublimazione ci suggerisce che accontentarsi pensando che ciò che si ricerca non sia possibile è una strategia errata, perché per quanto possa essere valido vedere che c'è un limite alla propria visione standard di contentezz va conservata la consapevolezza che forse esistono sublimazioni e alternative che ancora non si sono considerate.

La sublimazione va considerata come parte dell'identità del soggetto, cioè la persona si rende conto che la sua contentezza ha diverse sfumature e alternative, non è solo "mi serve questo" ma anche "sono contento anche se manca qualcosa se poi ho questo".

Si legga l'articolo piacere e gioia. 

class="messageBody"> APPUNTI:
class="messageBody">Quando non ci si può nemmeno accontentare perché non c'è alcun compromesso ma manca ogni cosa.

 

DA CANCELLARE

 

 Si definisce appagato un soggetto che sente di aver sufficienti fonti di gioia nella sua esistenza e giornata da non desiderare altro. Questo vuol dire che anche se ad una persona piacciono 100 cose, potrebbe sentirsi appagata nell'averne anche solo 20 nelle sue giornate.

Per dirla in altre parole una persona appagata ha avuto quello che secondo la sua visione delle cose è sufficiente affinché possa considerare la propria una "bella giornata". Ad esempio per una persona una giornata appagante potrebbe essere quella dove fa una partita con gli amici, vede la sua famiglia e passa del tempo con il proprio partner, per un'altra persona invece potrebbe essere quella di passare un'intera giornata in una fase creativa.

Non c'è una risposta univoca al perché le persone ricerchino più o meno piacere, più o meno gioia ma sulla semplicità della "gioia" che si ricerca invece si può discutere e analizzare.

Quanto più una persona ha desideri semplici e facili da raggiungere quanto più è probabile che sia appagata nelle proprie giornate.

 

Queste persone che tendono a non sentirsi appagate potrebbero andare in confusione, non riuscire a capire e spiegarsi perché loro sono così mentre gli altri invece riescono ad appagarsi, questo accade perché nella loro chiusura mentale e ignoranza non riescono a rendersi conto quali sono le cause e non riescono a capire che ci sono persone che quelle debolezze di personalità non le hanno, persone più semplici e che sanno accontentarsi.

Uno degli errori che si fanno maggiormente nell'appagamento è non capire che un conto sono i desideri e un conto sono i bisogni, le persone è come se nella loro mente non distinguessero queste due cose e tentassero in qualche modo di sopperire ad una sofferenza che non riescono ad eliminare con quanto più desiderio possibile (e quanto più intenso possibile).

Queste persone si riconoscono dall'uso delle frasi che fanno come "ma voi siete appagati i al 100%?" oppure "ma voi vivete al 100%?" ad indicare che queste persone non riescono acapire dove finiscono i desideri o dove finiscono i bisogni, quale sia il ruolo dell'appagamento nella felicità.

 

 

L'appagamento non considera la variabile della sofferenza, una persona può essere appagata e allo stesso tempo piena di problemi o di risentimento, piena di bisogni affinché ci si senta appagati è sufficiente che la persona abbia trovato la sua sufficiente dose di soddisfazione. Si legga felicità per approfondire.

 

 

Alcune persone faticano ad accontentarsi perché i loro desideri sono al tempo stesso causa di sofferenza e bisogni, quindi potrebbero preferire una scelta più funzionale ad una che sia orientata all'ottica di appagamento.

 

La sottile differenza che c'è fra appagamento e non rifiutarsi nel caso si possa avere di più.

Alcune persone credono erroneamente che una persona una volta appagata non ricerchi più nulla, questa credenza potrebbe nascere da eventi come quello in cui ci si soddisfa su un piacere, specialmente da un punto di vista pulsionale. La differenza è che la persona ricerca la sua soglia e una volta raggiunta potrebbe rilassarsi, ma nel caso ci potesse essere nulla vieta che possa comunque fare cambiamenti e orientarsi ad altro. Questa credenza la si usa ad esempio nei rapporti dove un partner è disposto ad esaudire ogni richiesta dell'altro perché così crede illusoriamente che l'altro non tradirà in quanto "appagato sessualmente" ma come prima cosa non c'è modo di sapere se l'altro si appaga solo perché si assecondano ogni richiesta, seconda cosa perché anche se fosse appagato questo non garantirebbe nulla.

 

 

 

 

 

Non gli piaci abbastanza vuol dire che come persona non ti appaga? A volte si a volte no, questa frase viene usata sia per intendere un fenomeno dove una sola persona non è in grado di appagare cosa ad esempio  fondamentale per rapporti di esclusività, ma potrebbe anche essere un modo di addolcire "non mi piace e non mi interessi in nulla" oppure per addolcire la pillola del "ha trovato di meglio".

 

  

Si legga piacere per approfondire.

 

Un esempio dal web:

"Non capisco cosa mi stia succedendo. Sono sempre stata una persona positiva malgrado una storia che mi ha distrutta e nonostante mi ritrovi da sola con due figli a seguito di due separazioni. Ho un buon lavoro (che non mi piace per nulla ma è quello che ho trovato) e sto per comprare casa (da sola). Direi che da fuori sono il ritratto della donna indipendente, realizzata, felice.

Invece dentro non mi sento per nulla così.
Da tre sere a questa parte piango.
Piango perché mi sento profondamente sola nonostante conviva con il mio compagno, i miei figli, sua figlia. Piango perché sono fiera di fare tutto da sola MA ne sono anche fortemente delusa perché avrei voluto costruire una famiglia "vera" e invece mi sento diversa. Si compro casa e ci andremo a vivere insieme ma sarà soltanto la MIA casa. 
Piango perché lui non manifesta i suoi sentimenti.
Piango perché vorrei non essere così indipendente e farmi guidare da qualcuno almeno qualche volta.
Piango perché ho del rancore verso il mio compagno che sento crescere ogni giorno e non riesco a farlo andare via anche se lo vorrei tanto (ma non sono capace!!!)

E piango perché non so come uscire da questa situazione e non riesco a capire se io in un periodo no e che mi immagino le cose. Se ho aspettative troppo alte. Se ho una visione distorta della realtà. Ogni volta che discuto con lui mi sento una pazza."

 

Questa donna parla di indipendenza ma è in realtà tutto fuorché autosufficiente, ma il punto cruciale è la sua mancanza di appagamento e di come nonostante questo proprio perché non è autosufficiente non riesce a lasciare la persona che ha attualmente vicino. In più sottolinea come la sua mancanza di consapevolezza riguardo all'argomento la mandi in confusione come se una parte di lei avesse capito ma non abbastanza e non avesse modo dipensare a riguardo o di reggere una discussione con il partner.

 

 

Mananza di appagamento e disadattamento:

"Ciao a tutti,
sono nuova e non ho mai scritto su un forum di questo tipo, ma è da un po' di tempo che non riesco a venire a capo di parecchie cose e avrei bisogno di confronto.
Il fatto è che la mia vita mi sembra a un punto fermo, io non sono soddisfatta, mi sembra di vivere alla giornata sia nel lavoro che nelle relazioni e di non riuscire a raggiungere degli obiettivi validi per me, che tutte le altre persone vadano avanti e che io non sono mai contenta; mi sento bloccata con il tempo che passa e sempre meno stimoli. Quello che ho non mi basta, ma non so come fare a migliorare perchè non c'è nessuna strada che mi convince.
Ho 38 anni, un lavoro precario di insegnante (che non mi piace), ho studiato arte e avrei voluto realizzarmi in questo ambito. Ho una storia a distanza da dieci anni e da almeno un anno non riesco piu a essere felice in coppia perchè mi sembra che siamo arrivati a un punto morto, nessuno dei due riesce ad avvicinarsi all'altro, quando siamo insieme non siamo contenti per tutta questa serie di problemi, ma non riusciamo a separarci perchè teniamo l'uno all'altro e per paura di perdere una cosa importante che ci ha legato per tanto tempo
Vorrei poter vivere una relazione giorno per giorno e vorrei essere piu soddisfatta del lavoro che faccio, ma non so più se è perchè ho lasciato perdere i miei sogni o perchè non mi accontento mai che sono così infelice.
Mi viene da tirare avanti sperando che qualcosa cambi, che la vita mi dia qualche segnale ma non mi sembra che stia portando a niente se non a tanta insoddisfazione e fallimento. Perchè non sono più contenta? Perchè non riesco anche solo a raggiungere gli obiettivi che raggiungono gli altri? Mi sento sfigata e mediocre, forse ho troppe aspettative, non so in che direzione andare ma sono stufa e mi sembra di perdere tempo.
Tutto questo mi ha portato ad avere parecchia ansia, oggi mi sento persa e non so che strada intraprendere o se stare ferma ad aspettare."

 

 

La confusione sull'appagamento

Ci sono frasi come "desidero sempre quello che non ho" che potrebbero produrre confusione riguardo al concetto di appagamento, cosa intendono dire le persone con questo genere di frasi?

Prevalentemente due fenomeni:

- il primo che si potrebbe definire come fallimento nelle scelte esistenziali, il soggetto compie delle scelte che lo portano ad avere solo parzialmente ciò che desidera quindi lasciandolo di fatto non appagato. Un esempio lo troviamo nel soggetto che quando è fidanzato è insoddisfatto per ciò che faceva da single e viceversa, qualsiasi scelta compie rimane insoddisfatto e di conseguenza non appagato, l'unico modo per risolvere questa situazione è quello di cambiare opzioni, trovare una nuova strada che conduca la persona a trovare l'appagamento che cerca;

- il secondo che si potrebbe definire come appagamento mutevole, il soggetto ha dei desideri che mutano in rapida successione e che di fatto rendono impossibile l'essere appagati. Uno di questi è ad esempio il desiderio di dominanza, sono soggetti che ad esempio desiderano qualcosa solo perché questo li farebbe sentire superiori ma in pratica per quanto una persona raggiunga non si sentirà mai completamente appagato perché c'è sempre una nuova sfida all'orizzonte e che lo costringe ad un continuo inseguimento per un appagamento così veloce da non poter nemmeno goderselo.

 

Questi soggetti di solito commettono l'errore di pensare che ciò che provano loro sia un sentimento universale, che tutti siano come loro cadendo in errore perché al contrario loro ci sono persone che invece riescono ad appagarsi.

 

I pensieri suicidi nascono nel momento in cui una persona porta avanti per diversi tempo un'esistenza senza appagamento?

 

APPUNTI:

La foma di appagamento più diffuso

1) Un lavoro a cui poter dare dedizione,che non sia solo necessità.
2) Una persona con cui condividere la strada.

ultima modifica il: 25-10-2018 - 20:31:33
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