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Cos'è la vanità? Cosa si intende per essere vanitosi?

La vanità è il giudizio moralista di chi disapprova il dispendio di energie per obiettivi immediati, di chi investe in valori che non producono nulla nel lungo periodo come ad esempio in chi investe per avere maggiori attenzioni, per sentirsi superiore, etc...

Ad esempio potrebbe essere giudicata vanitosa una donna che passa un'ora davanti allo specchio per truccarsi, solo per sentirsi più bella, ricevere giudizi migliori, avere più attenzioni, etc..

Il giudizio di vanità è tale perché chi lo compie disapprova, cioè pensa che quell'agire sia vuoto, sia inutile, non vada fatto, vedendo come unico obiettivo nella vita quello di fare per costruire.

Chi giudica vano in realtà indica la sua "vuotezza" e pochezza mentale nel non capire che la vita non deve essere per forza costruire e si può avere una vita felice ed equilibrata anche investendo parte di risorse per piaceri immediati senza che questo impedisca di costruire e avere un futuro.

Si al futuro, ma si anche al presente, giudicare vano indica il non capire che si può investire anche in piaceri effimeri senza che questo sia necessariamente un problema.

La vanità è di chi non si rende conto che dopo la morte c'è il nulla e pensa che tutto ciò che produrrà in questa vita terrena in qualche modo rimarrà per sé o per altri, ignorando completamente il concetto di nulla, di fine dell'universo, della terra, etc...

Un soggetto razionale invece gestisce in modo equilibrato costruzione e ricerca del piacere, anche se quest'ultima non dovesse portare a nulla.

 

Il giudizio di vanità viene spesso confuso con il giudizio moralista di chi dice cosa non fare perché è sbagliato e non perché non porta a niente, attenzione a non confondere le due cose.

DA RISCRIVERE

L'etimologia del termine richiama ad un significato che apparentemente non ha nulla a che fare con l'ambito esisteniziale. Vanitoso deriva da vano, che può essere considerato come un involucro che dentro è vuoto. La parola vano infatti si usa per descrivere gli ambienti che una casa ha, degli spazi delineati dalle mura ma che dentro sono comunque vuoti.

In ambito esistenziale questo termine assume un'accezione negativa per evidenziare il bisogno di mostrare il proprio valore all'esterno, di vantarsi, di ricercare conferme esterne in realtà sia una persona vuota o comunque insicura, ponendo l'accento sul vuoto interiore (ecco perché il termine vano) che diventa la componente predominante.

Quando si guarda una persona che vanta ciò che ha o ciò che è, a prescindere che ci sia un reale valore, la prima cosa che viene da pensare è "ma perché lo fa? Perché ha bisogno che gli altri notino?" portando al dubbio "e se non avesse nient'altro di meglio da fare? Se non avesse altro da mostrare? Se non avesse altri modi di trarre piacere se non tramite il riconoscimento esterno?".

Ecco che qui il concetto di vanitoso rende a pieno l'idea, di indicare il comportamento di una persona che anche se sta mostrando un bel involucro potrebbe comunque essere vuota dentro.

La vanità è un giudizio, a volte superficiale, in quanto nessuno può decretare se una persona sia vanitosa o se stia semplicemente mostrando qualcosa di sé, la vanità pone l'accento sul punto di vista dell'osservatore, sul fatto che in quel momento pensa quello.

L'esistenza del giudizio di vanità ci ricorda che ogni volta che mostriamo qualcosa, rischiamo di ricevere questo giudizio se al tempo stesso non facciamo in modo da far arrivare anche altri valori.

 

Esibizione

per vanità

per Istrietismo

per Protagonismo

 

 

 

Si legga egocentrismo.

BOZZA

elenco di disambiguazione in esibizionismo.

esibizionismo, alla ricerca di giudizi o attenzioni mettendo in mostra qualcosa

ostentare, l'estremo della vanteria

gloria, differenza fra reputazione e fama

vanagloria, gloria che non dà nulla al soggetto che l'ha ottenuta, almeno in apparenza, 

futile, utilità minima

inutile , utilità nulla

millanteria

 

istrietico, Cosa cerca? I giudizi positivi. Istrietico di due livelli, giudizio positivo per il piacere, giudizio positivo in termine utilitaristico.

istrionico, cosa cerca? Ricerca attenzioni, per quale motivo? Sia perché sà che più l'attenzione è su di lui più ci saranno probabilità che gli altri notandolo potranno interessarsi, intrattenerlo, cercarlo. Il tutto potrebbe essere vissuto a livello inconscio non necessariamente conscio. Le modalità per attirare attenzione su di sé sono numerose.

 

componente di vanteria. Quanto il soggetto fa uso del vanto per favorire il giudizio, cosa che c'è in ognuno dei tre punti precedenti.

 

alternativa

 

vanità, interesse ai giudizi di valore fine a se stesso

termine per giudizio di valore, per obbiettivo concreto

istrietico, interesse per i giudizi morali. Il soggetto si rende conto che per tenersi gli altri vicino e raggiungere obbiettivi sociali quanto sia fondamentale l'approvazione degli altri, anche se anche qui possono nascere distorsioni e disturbi.

istrionico

 

 

succube, cosa cerca? Il contrario dell'istrietico, fugge dai giudizi negativi.

Si definisce vanitosa una persona che investe per appagare il suo lato istrionico o istrietico, cioè agisce per favorire ed aumentare il numero di attenzioni e di giudizi positivi che si possono ricevere.

Ad esempio una donna che si fa l'acconciatura per farsi dire quanto ci sta bene sia dalle donne che dagli uomini, comprare un vestito nuovo,  parlare dei propri successi alle altre persone, etc..

Uno degli errori che si commettono di frequente nella vanità è di pensare che ogni volta che qualcuno faccia un investimento "tipico" della vanità allora sia vanitoso ma così non è.

Una donna che si fa bella perché desidera trovare una persona con cui avere un rapporto non è vanitosa, mentre è vanitosa la donna che si fa bella solo per sentirsi dire che è bella e avere il piacere che consegue.

Il concetto di vanità si riferisce al fatto che la persona investe energie per un giudizio fine a se stesso, per qualcosa che nemmeno esiste in quanto il giudizio di per sé è incorporeo, mentre sono corporee le conseguenze di tale giudizio come sa invece il succube.

Da qui l'etimologia del termine che richiama il concetto di vuoto, cioè la persona sta investendo per quella che si potrebbe definire una frivolezza.

Siccome questo fenomeno è così diffuso invece di parlare di frivolezza si usa un termine specifico per richiamarlo immediatamente.

Ma come si spiega questo? A livello di condizionamento, il nostro cervello ha imparato ad associare che a giudizi positivi conseguono eventi positivi e questo fa si che il solo giudizio positivo nel corso della nostra esistenza diventi sufficienti a stimolare il piacere, un vanitoso altro non è che una persona che desidera rincorrere questo piacere a prescindere dalle reali conseguenze e vantaggi che ne derivano o possono derivare.

Il succube fa attenzione al giudizio negativo in quanto sa che è fondamentale evitare il giudizio negativo.

 

La vanità può basarsi su un reale valore ma in altri casi la persona potrebbe perfino fingere il valore solo per il giudizio.

La vanità si accompagna al concetto di vantarsi in quanto quando non si può esporre il proprio risultato per il giudizio come un vestito, un orologio o la propria bellezza è necessario sottolinearlo affinché l'altro lo dica, compiendo un atto comunicativo che viene definito per l'appunto vantarsi.

Si parla di vanità solo se la persona espone qualcosa o si vanta per il fine del giudizio e nient'altro, se i fini sono altri e più pratici non si può parlare di vanità perché non c'è nulla di vuoto.

Se una persona si mette un vestito da 4000€ anche se non può permetterselo ma l'obbiettivo è essere assunto in un colloquio di lavoro non c'è alcuna vanità.

Una persona che parla dei suoi risultati per far colpo su un'altra e portarsela a letto non è vanitosa, ovunque ci sia un obbiettivo che vada oltre il solo giudizio non c'è vanità.

 

Perché la vanità viene associata al concetto di donna che si specchia? Perché la donna che si trucca è il simbolo di quella vanità che si osserva frequentemente nelle donne il cui unico obbiettivo è pensare al possibile giudizio estetico degli altri, al ricevere attenzioni e nient'altro.

Il collegamento fra vanità e istrietismo, l'istrietismo è lo sviluppo di metodi e strategie per acquisire il giudizio positivo da quante più persone possibili.

 

La vanità non va confusa con il dominio, una persona vanitosa non sta facendo l'altezzosa ma sta solo cercando giudizi positivi perché questi le fanno provare emozioni positive.

Per riassumere l'intero articolo in un'unica domanda si potrebbe chiedere "lo stai facendo solo per il giudizio positivo?" Se la risposta è si allora è vanità, altrimenti no.

 

Colui che espone e mette in mostra per la reputazione è da considerarsi vanitoso? No, in quanto lo fà per l'utilità di tale reputazione per degli obbiettivi che si è posto. Il giudizio fine a se stesso è quello del vanitoso. 

Come si chiama una persona che tenta di convincere gli altri di qualcosa per convincere se stessa? Metodo stabilizzante?

Qual è il collegamento fra vanità e apparenza? Il fatto che una persona per ricevere giudizi positivi punti a ciò che più di tutte è osservabile facilmente tramite giudizi superficiali e di estetica.

 

Attenzione a non confondere la vanità con l'altezzosità, un conto è investire per giudizi e attenzioni un conto è investire per dominare e sfidare gli altri, una persona che si fa bella per sentirsi più bella delle altre donne si definisce altezzosa, una donna che si fa bella per non sentirsi inferiore alle altre donne si definisce orgogliosa.

FINO A QUI

Quali sono esattamente queste forme di piacere? Cosa spinge una persona a vantarsi? Fra le più diffuse troviamo:

- altezzoso, la persona comunica per sentirsi superiore;

- apprezzamento manipolativo, la persona potrebbe convincere l'altro di qualcosa che non ha e la persona vedendo questa cosa come un valore potrebbe apprezzarla anche se in realtà questa valore non c'è;

- apprezzamento manifesto, la persona potrebbe vantarsi per evidenziare un suo valore che potrebbe passare in secondo piano così che l'altro possa apprezzarlo;

- autoconvincimento, la persona ha problemi con la propria autoimmagine o comunque con determinate cose che non possiede e quindi tenta di convincere gli altri per convincere se stesso, se ci credono gli altri è più facile che la persona possa convincersene;

- istrionico, la persona sa che raccontare quella cosa porterà attenzione su di sé.

 

Si parla di vanità e vanteria quando la persona espone cose realmente accadute, si parla di vanagloria e vanesio quando ciò che racconta è falso ma la persona pensa in questo modo di ottenere comunque dei vantaggi se l'altro ci crede.

La persona vanitosa quindi altro non è che una persona che parla di sé per obbiettivi differenti i quali per essere capiti vanno indagati nel caso specifico senza dedurre con il rischio di cadere in errore.

Vanità e vantarsi sono quindi due faccie della stessa medaglia come conferma la radice etimologica comune, cioè è vanitoso colui che si vanta.

Uno dei problemi principali della vanità è quello di dedurre arbitrariamente e probabilmente erroneamente le cause della vanteria, cioè mettendo il caso che la persona si sia vantata e abbia provato piacere o abbia avuto vantaggi nel farlo non è possibile dedurlo dall'esterno, ma solo indagando o chiedendo direttamente alla persona è possibile capirlo, questo vuol dire che quando una persona afferma ad esempio "odio quella persona quando si vanta perché vuole sentirsi superiore" è in errore se ha pensato automaticamente che siccome si sta vantando allora lo sta facendo necessariamente per una questione di ego.

Il secondo problema è quello di scambiare vanità per quello che non è, una persona è vanitosa se prova piacere o ha vantaggi nel vantarsi, ma quando una persona semplicemente comunica qualcosa non si sta vantandoi ma sta solo tentando di parlare di qualcosa di proprio per trasparenza e per instaurare un rapporto. Questo potrebbe comunque creare problemi ed è per questo che una persona saggia fa ricorso alla modestia, cioè comunica una cosa solo se sa che questa verrà percepita per quella che è senza che l'altro pensi che ci sia del vanto e poi deduca anche erroneamente la motivazione, altrimenti evita di parlarne.

 

 

 

Elenco di disambiguazione:

- millantare, la persona che si vanta che è stata scoperta e quindi viene evidenziata con un termine dispreggiativo, la vanteria non necessariamente viene scoperta per questo è utile il termine millantatore in quanto evidenzia una persona che si è vantata ma è stata scoperta. Ad esempio la persona potrebbe dire "Carlo sta millatando di aver fatto sesso ieri, ma io so che non è vero anzi inizio a pensare che Carlo sia un vanesio in quanto non è la prima volta che lo fa";

- apparente, nel linguaggio comune la persona apparente viene chiamata erroneamente vanitosa, questo si potrebbe spiegare con il fatto che le persone per rendere il racconto credibile investono nell'apparenza ad esempio il povero che spende gli unici risparmi per comprare pochi vestiti firmati da sfoggiare per poter poi vantarsi di essere ricco ma sono due fenomeni differenti, si può investire nell'apparenza senza poi passare alla vanità, pensate alla donna che investe nel suo aspetto esteriore solo per avere attenzioni;

- frivolezza,

- futilità

 

 

 

La vanagloria viene usata fra le varie cose anche come metodo difensivo che una persona attua nel tentativo di autoconvincersi di avere valore, di essere una persona "al top" per non soffrire nella presa di coscienza che avrebbe se puntasse ad un'indagine valida tesa ad approfondire la propria autostima e il confronto con gli altri. Con la vanagloria la persona facilita il percorso di autoconvincimento perché credendoci gli altri è più facile che ci creda anche lei, specialmente con il passare del tempo.

 

Se la vanagloria è efficace e la persona riesce a convincere gli altri e se stessa questa finirà con il perdere il contatto con la realtà in quanto finirà per vedersi come non è e come non è mai stato

Il concetto di vanità è stato erroneamente raffigurato nell'immaginario comune come quello di una persona che si fissa continuamente allo specchio come se fosse "innamorata di sé" ma le cose stanno diversamente.

Chi si fissa continuamente allo specchio è un apparente che sta monitarando il suo "essere esteriore" perché sa quanto questo sia fondamentale per i suoi obbiettivi come l'essere istrionico, istrietico, attrarre gli altri altri, etc..

Non esiste una persona innamorata di sé, è una legenda metropolitana, esistono le persone superbe convinte a torto o ragione di essere fra le migliori in qualcosa, quindi persone che si sono autostimate e si ritengono essere fra le migliori poi ci sono i vanitosi, le persone che per diversi obbiettivi parlano di sé e dei loro racconti.

La persona vanitosa si contraddistingue per l'uso frequente della parola io, in quanto la persona parlerà di sé.

Vanitoso per educare, la persona parla di sé come se tentasse di imprimere o trasmettere la sua visione all'ascoltatore.

 

Cosa non è la vanità

"non per vantarmi" la persona intende "non per fare l'altezzoso" cioè sta tentando di dire che sta raccontando una cosa non per farsi il superiore ma per altri obbiettivi.

ultima modifica il: 13-04-2020 - 13:46:44
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