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Cos'è l'apprendimento? Cosa si intende per apprendere?

(Il rischio Dell apprendimento rigido, ti senti subito soddisfatto non continui, non approfondisci. Cosa vuol dire? Che se hai una mentalità rigida appena ti viene insegnata la regoletta si senti soddisfatto, dici apposto, mi basterà sapere questo per poter fare tutto quando non è così, una visione elastica ci suggerisce che la realtà è complessa, si basa su procedure più che su regole fisse e universali, una regola si può applicare solo in alcuni casi e non in tutti, ma sopratutto la regola va compresa, così da poterla nel caso modificare e adattare al contesto diverso. L'apprendimento rischia di essere superficiale e sbrigativo in soggetti che hanno una mentalità rigida, viceversa chi ce l'ha elastica sa che è necessrio che apprenda a 360 gradi qualsiasi argomento poter poterlo davvero possedere, per esserne consapevoli e utilizzarlo. Un esempio è quello in cui vi spiegano qualcosa, provatre subito ad applicarlo e vedete che in un range limitato funziona ma poi questa regola diventa insufficiente in contesti differenti, vi sentite quasi frustrati perché dite "ma come lo so però non basta"

 

apprendimento autoregolato, dici "cosa fare" ma non dici nulla su come farlo o al limite suggerisci solo le fonti senza dare nient'altro, farlo in singolo o in gruppo

eclettismo e sincretismo nell'apprendimento quando si parla di fonti)

Si definisce apprendimento quel fenomeno che distingue ogni essere vivente per la sua facoltà di immagazzinare dei dati esperienziali in memoria, l'essere umano è probabilmente l'essere vivente che ha una maggiore facoltà di ricordare e processare tale ricordi in modo esplicito e dichiarativo.

L'apprendimento fornisce un potere adattivo, se non ricordassimo cosa è successo, se la reltà intorno a noi non lasciasse una traccia nella nostra memoria non potremmo fare nulla.

Tutto il tuo linguaggio, tutto ciò che fai, tutto ciò che sei è prodotto per la quasi totalità dalla tua memoria, senza non esisteresti.

L'essere umano ha ricavato il maggiore potenziale adattativo dalla memoria in quanto siamo in grado di pensare a livello logico-razionale tramite il linguaggio, linguaggio che non potrebbe esistere, evolversi e tramandarsi senza memoria.

L'apprendimento descrive in sintesi il fenomeno in cui un soggetto registra e porta l'esperienza in memoria, pone l'accento sul processo e su come può avvenire.

Nell'essere umano l'apprendimento può avvenire prevalentemente in quattro modi:

- apprendimento per condizionamento, scoperto dai comportamentisti;

- apprendimento tramite gli altri, emulazione e modellamento, scoperto dai gestaltisti e ampliato dai cognitivisti. Intorno a noi è pieno di persone che "fanno" e guardandole apprendiamo le regole sulla realtà, cosa succede se fai quello o quell'altro;

- apprendimento per ascolto linguistico, tramite l'osservazione del comportamento altrui, qui rientrano numerosi fenomeni che verranno elencati in seguito;

- apprendimento per insight, noi stessi abbiamo il potere di generare un apprendimento riorganizzandolo e elaborando tutto quello che già sappiamo per creare qualcosa di nuovo.

Per anni diverse correnti psicologiche hanno lottato fra loro perché ritenevano che l'apprendimento avvenisse solo nel modo in cui loro ritenevano giusto, percependo le scoperte delle altre scuole di pensiero non come un arricchimento ma come una minaccia alla loro "visione universale".

L'errore, come ad esempio dei comportamentisti, era proprio quello di non avere una visione più aperta, accettare che oltre il loro canale di apprendimento ne esistessero degli altri.

 

Approfondiremo ora punto per punto in modo da comprendere come avviene ogni forma di apprendimento.

La prima forma di apprendimento è quella per condizionamento, quella che accomuna ogni essere vivente e non soltanto l'uomo, dove ogni comportamento tende ad essere memorizzato per essere eseguito se ha avuto una serie di rinforzi positivi o per non essere esseguito se ha avuto una serie di rinforzi negativi. Tutto questo si sedimenta in una memoria detta implicita, o inconscia, a cui consciamente non abbiamo accesso. Questa forma di memoria e apprendimento esce fuori sotto forma di automatismo, lo si osserva e avverte chiaramente in stati emotivi o quando ci focalizziamo su altro lasciando che questi automatismi escano fuori (ad esempio quando guidiamo e nel frattempo pensiamo ad altro). All'atto pratico questo apprendimento ci segna dentro, pensate a tutte quelle volte che avete alzato la voce mentre eravate arrabbiati, che avete usato le mani, che avete risposto quasi d'impulso in un modo, pensate a tutte quelle finezze del vostro modo di fare ed essere che non vengono fuori da scelte conscie, quando scegliete un piatto piuttosto che un altro, tutto questo apprendimento vive dentro di voi perché vi è stato un condizionamento casuale o intenzionale. (aggiungere imitazione nel condizionamento).

La seconda forma di apprendimento è quella che scatta tramite l'osservazione del comportamento altrui. Questa forma di apprendimento si distingue dalla precedente perché entra nell'ambito dell'apprendimento conscio e inizia a richiedere degli strumenti cognitivi affinché possa avvenire. Questa forma di apprendimento inizia a nascere quando osservando gli altri riusciamo a comprendere che ciò che fanno li porta a degli obiettivi, solo se riusciamo in qualche modo a capire cosa stanno facendo e qual è l'obiettivo possa estrapolare quelle informazioni e usarle per noi. Si parla di emulazione quando il sistema è rozzo, il soggetto non comprende a pieno tutto ma riesce a carpire una regola sommaria da seguire, si parla di modellamento quando invece si analizza e si comprende in modo più complesso cosa si fa e quale obiettivo porta. Gli altri diventano fonti di conoscenza del mondo, di sviluppo di regole sulla realtà meccanicistica da riusare per i propri obiettivi.

La terza forma si basa sul linguaggio. Ciò che gli altri ci dicono, ciò che ascoltiamo, leggiamo o studiamo. Possiamo apprendere e assorbire informazioni non necessariamente vivendole ma perché queste ci vengono fornite tramite il linguaggio. Per fare un esempio, un soggetto inizia a frequentare le donne e inizia a scoprire diverse cose su di loro, ma queste caratteristiche gliele poteva dire anche un'altra persona esperta o trovarle scritte su un libro. Questa è la forma di apprendimento più a rischio, in quanto svolgendosi sotto forma di parole può contenere due errori, friantendimento che è un rischio insito alla comunicazione e il rischio che ascoltiamo qualcosa di non valido. Questo ci fa capire quanto sia fondamentalei essere scettici in questa forma di apprendimento per evitare di "immagazzinare" qualcosa di non valido.

La quarta forma è quella più evoluta a livello cognitivo e di coscienza, richiede un'intelligenza logica tale da prendere tutto quello che sa già e riorganizzarlo internamente e usarlo per produrre ulteriore conoscenza, anche solo ipotizzata, senza che questa venga dall'esterno.

La quinta forma è quella meno evoluta, per alcuni versi simile a quella per condizionamento e viene definita per tentativi ed errori. L'intelligenza del soggetto viene usata solo per riconoscere un esito fortuitamente positivo che usa per comprendere cosa ha fatto e che ha funzionato. Una forma di apprendimento che si potrebbe definire come "l'importante è che funzioni", il soggetto apprende solo cosa fare e cosa produce senza che sia stato in grado di comprenderlo o arrivarci con l'intelletto ma solo per una serie di azioni casuali e di cui qualcuna fortuita.

 

 

La prima cosa da osservare è che l'apprendimento non ha necessariamente valore positivo, ciò che apprendiamo può rivelarsi adattativo e funzionale o disadattativo e disfunzionale. Pensiamo ad un bambino che a scuola fatica ad integrarsi, viene emarginato, questo lo si spiega con il fatto che l'apprendimento che ha ricevuto o è stato insufficiente o l'ha portato ad un modo di essere che non lo aiuta ma lo danneggia.

La seconda cosa è che l'apprendimento se non organizzato può portare al sincretismo, si fa un'accozzaglia di informazioni che invece di aiutare rendono il soggetto ancora più confuso.

 

L'apprendimento pone l'accento su tutto ciò che può essere memorizzato, ci sono termini più specifici che ci aiutano a comunicare più rapidamente un particolare fenomeno, fra questi troviamo il termine imparare che pone l'accento su tutto quell'apprendimento che un fine pratico immediato. Ad esempio si impara quando si capisce il nesso causa effetto di qualcosa e quindi si acquista il potere di sapere cosa fare per riottenere quello stesso risultato.

 

C'è il termine capire che invece deriva dal fatto di apprendere i segni e i termini in un dato settore, capire le nozioni che ci spiegano nome, utilizzo e significato, da cui deriva anche il termine insegnante, colui che trasmette questi segni ad altri.

C'è il termine scaltrezza che definisce il fenomeno del condizionamento negativo, il soggetto avendo fatto una serie di azioni e avendo già subito effetti negativi di errori tende a non ripeterli più per l'effetto condizionante che hanno avuto su di lui. 

C'è il termine studiare per intendere come un soggetto intenzionalmente ascolti qualcuno o legga libri per apprendere le informazioni che cerca.

C'è il termine istruzione che indica il fenomeno di un esterno che si limita a dire cosa fare per raggiungere un obiettivo, fornendo tutti i passi da fare, quindi il soggetto apprende l'essenziale.

  

 L'apprendimento, come già accennato, non ha solo valenza positiva ed un esempio lampante è quello dell'impotenza appresa. Questo tipo di impotenza viene sviluppata in modi diversi. C'è il soggetto a cui è stato ripetuto che era incapace e ci ha creduto, il soggetto che è stato punito ogni volta che ci provata o era limitato (l'esempio dell'elefante e la catena), il soggetto ha fatto dei tentativi e fallendo ha concluso che era incapace e per lui era impossibile, il soggetto vedendo che gli altri non lo fanno lo crede impossibile.

Ognuno dei cinque modi di apprendere può portare un soggetto a sviluppare l'impotenza appresa, portandolo ad una visione pessimistica e distorta.

Questo ci porta di fronte ad una domanda fondamentale? Ma come fa un soggetto a difendersi da questo apprendimento disfunzionale? L'unica risposta possibile è nella crescita personale , nell'investire su di sé per aumentare la propria intelligenza acquisitiva, il proprio scetticismo, il proprio QCM ed essere in grado non solo di difendersi analizzando volta per volta l'apprendimento con strumenti efficaci ma anche andando a ritroso ed eliminando tutto ciò che ha assorbito negli di vita e che non era in grado di "selezionare".

 

 

Il paradosso del fallimento educativo e del fallimento scolastico che produce comunque un soggetto altamente funzionale e che eccelle nella vita. Delle cinque strade per apprendere ce ne sono alcune che portano il soggetto ad apprendere a prescindere da chi ha intorno e di quanti sbagli produce, questo spiegherebbe perché da contesti altamente negativi e disfunzionali escano comunque soggetti funzionali quasi come un miracolo, ma spiega anche il fenomeno inverso.

Ma non si faccia l'errore di prendere l'eccezione di scambiarlo per regola, mediamente quello che  accade è che il soggetto apprende in modo quasi lineare in base a chi ha intorno, a dove vive, come se passivamente assorbisse tramite tutte quelle forme di apprendimento che ha intorno.

Questo concetto si definisce zona di sviluppo prossimale, ipotizzato da Vygotskij, uno psicologo che già decenni fa si era reso conto che nello sviluppo della personalità giocasse un ruolo cruciale l'ambiente in cui il soggetto cresce.

Quando vediamo un soggetto disadattato che produce un comportamento disfunzionale o non riesce ad agire la prima cosa da chiederci è "quale figura intorno a lui ha contribuito più di tutte a tale fallimento?".

 

 

 

Racconto dal web:
"Esiste una funzione interessante, il Registratore Vocale.

Calati in un contesto sociale, il Registratore Vocale apre un mondo.
Mò sto registrando il capo, animale raro dotato di enorme intelligenza emotiva. 
Pian piano lo sto "sbobinando". Lo stesso si potrebbe fare con una persona particolarmente socievole, con un seduttore, ecc. ecc.

Il punto è: loro, consapevolmente o meno, fanno le cose giuste.
Noi, è difficile arrivarci da soli, poiché ci mancano certi "mattoncini". Ergo, dobbiamo, umilmente, imparare

La cosa interessante è che abbiamo la possibilità di analizzarli questi "mattoncini", comprenderne le logiche, ed in un futuro possiamo utilizzarle a piacimento. A volte, chi fa le cose giuste spontaneamente, nemmeno è consapevole di cosa sta facendo. Lo fa e basta. Questo è ciò che ha appreso, e questo è ciò che esprime. Punto.

Quando avete occasione di uscire, fare qualcosa con amici/colleghi/capi, ecc. che "funzionano", attaccate il registratore vocale, e poi riascoltate. 

Ma, a corredo, fatevi domande, su azioni e reazioni. "

In questo racconto il soggetto evidenzia uno stile di apprendimento, osservando le informazioni e le regole che gli altri possiedono e ci mostrano mentre agiscono in modo efficace.

 

 

Un errore che si può commettere è quello di pensare che ad una determinata età alcune cose non si possano né più apprendere né imparare, come se esista una plasticità mentale del bambino e poi si chiuda. 

 

Un altro errore è quello dell'incontentezza, il non rendersi conto di quanto ancora non si sa che impedisce un soggetto a non apprendere, non ne sente il bisogno tanto sa tutto o a sufficienza per la sua visione delle cose.

 

 

Arrivati a questo punto possiamo affermare che l'apprendimento in generale avviene per tre motivi:

- intenzionale dall'esterno, crea il fenomeno della formazione;

- casuale, che lo accettiamo o no continuamente subiamo dall'esterno qualcosa che apprendiamo;

- autogenerativo, che è alla base della crescita personale, il soggetto diventa promotore del suo apprendimento per una motivazione interna.

 

Senza le basi non si può apprendere a livello conscio

Questo spiega il fenomeno per cui molte persone vanno avanti nelle materie letterarie, perché non è necessario né comprendere né studiare quindi tanto meno apprendere, se c'è un intoppo si risolve investendo più tempo nella memorizzazione, perché quello che va fatto è questo "memorizzare e ripetere", ma questo metodo incontra non è efficace e non funziona nelle materie scientifiche, prima fra tutte la matematica, perché si può imparare a memoria tutto  ma se prima non comprendono e poi non apprendono progressivamente diversi concetti specifici, non si avrà né la possibilità di comprendere né di risolvere compiti complicati e avanzati. 

Quante persone vanno avanti in matematica, basta ricordarvi i tempi delle superiori e delle medie per rendervi conto di quanto sia diffuso il fenomeno.

 

 

 

APPUNTI:

- apprendimento condiviso, quando si è in un gruppo che ha un obiettivo comune da risolvere e necessita apprendere come fare. Il collegamento con la sagacia?

- l'educazione pone l'accento sulla manifestazione comportamentale di ciò che si apprende;

 

ultima modifica il: 13-02-2019 - 11:48:41
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