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Cos'è la cultura?

Si definisce cultura quell'insieme di credenze che caratterizzano il soggetto e che non sono spiegabili con nessuna forma di innatismo.

Il concetto di cultura si differenzia da quello di sapere in quanto con il primo si definisce un'analisi delle credenze con l'ottica di stabilire le differenze e lo somiglianze con altri soggetti oltre che stabilirne il collegamento con il comportamento del soggetto, mentre la sapienza e il sapere vengono analizzate per stabilire le capacità e le abilità di un soggetto.

Il concetto di cultura non va confuso con quello di educazione, con l'educazione si definisce il fenomeno per cui si trasmette una serie di credenze a qualcuno in modo che questo ne produca un comportamento manifesto. L'educazione evidenzia solo l'atto di modifica o creazione attiva che punta alla produzione del comportamento desiderato.

La cultura si divide in:

- generale, fattori secondari che raramente possono tornare utili, ma che tutti insieme comunque aiutano il soggetto, 

- fondamentale, biologia, storia, matematica, filosofia, logica, tutte nozioni dall'alto peso esitenziale.

 

Esempi pratici di cultura fondamentale:

- biologica, conoscere il proprio corpo e curarsi, prevenire problematiche

- storia, conoscere gli eventi negativi del passato e agire per evitare che si ripetano

- letteratura, etc..

- politica

 

 

 

Cultura di gruppo, perché si definisce una cultura di gruppo? Sono tre gli elementi che plasmano una cultura di gruppo:

- meme, credenze che vanno presa, come dei virus si propagano

- omologazione, dall'altro si spinge affinché per condizonamento (c'è un lavoro attivo) per trasferire queste credenze.

 

La cultura di gruppo avviene perché c'è un lavoro attivo, dove uno trasmette omologando gli altri, o passivamente perché alcune credenze hanno un potere di trasmettersi, di radicarsi nella mente del soggetto solo perché l'ascolto, sono idee potenti, semplici, etc...

 

Perché le persone omologano? Si legga omologazione per approfondire.

 

 

 

Il concetto di cultura gruppo va compreso e inteso come vicinanza e devianza. Date le regole generiche di una cultura di gruppo, osservando il gruppo di riferimento e da lì si può definire devianza e vicinanza culturale e quindi fare anche una sorta di previsione di come una cultura differente possa intersecarsi.

 

Cosa forma un soggetto? Intelligenza + storia + matematica (la quale include anche la stastistica)

(da collegare con buzzurro)

 

La cultura porta con sé il problema della compatibilità, ciò che credo e il mio modo di fare non è detto che possa andare bene con persone di culture differenenti.

Si parla di sottocultura infatti solo se le derive delle cultura iniziale fanno in modo che rimangano delle attinenze e le varie sottoculture rimangano compatibili fra loro.

Ad esempio in un paese di 6000 persone c'è un gruppo di persone molto simili fra loro, religiose, fanno le cose quasi uguali e poi c'è un altro gruppo non religioso, con modo di vivere differente, ma che comunque conserva tutta una serie di credenze simili a quelle dell'altro gruppo e possono coesistere senza problemi.

(la frammentazione culturale e la crisi che può portare ad alcuni soggetti, i paesini sono probabilmente l'utimo spiraglio per avere una cultura oggettiva senza eccessiva frammentazione in sottoculture

l'esempio dei commenti sotto i video, tutti hanno da ridire su tutto, la vedono in modo diverso, quote sempre più significative di persone vanno contro generando controversione su tutto

trovare la propria sottocultura anche se si è una minoranza, difficile ma possibile

la cultura crea delle verità di base fittizie, che modificano la percezione media senza che ci sia alcun fondo di validità in quella credenza stessa. Usare la decostruzione per smontare questi modelli, per lo più metafisici, che vengono percepiti come reali)

Usare cultura solo per definire la visione della vita, varie credenze, ciò che si approva, disapprova, valori medi ricercati per spiegare perché le persone si muovano in modo fluido maggiore è la libertà e relativismo dell'educazione e del cambiamento nelle varie sottoculture;

La differenza fra cultura e sapienza

[aggiungere egocentrismo culturale vs relativismo e oggettivismo culturale

fuori cultura, trovare la proprio sottocultura. Cosa vuol dire? Spostarsi in un ambiente che abbia determinate norme e valori che il soggetto può seguire senza problemi anche se sarebbe meglio se il soggetto la pensasse in modo simile piuttosto che solo accettarli

cultura e moralità, qual è il collegamento? si definisce cultura quel gruppo di persone che hanno un sistema di valore simile e di conseguenza interagiscono e si tollerano a vicenda senza problemi. Il concetto di vicinanza morale che è variabile all'interno dello stesso gruppo culturale, il soggetto inizia ad essere tagliato fuori nel momento in cui inizia ad essere percepito come deviato o anormale]

minaranze culturali e culture dominanti, in un gruppo etnico ci saranno inevitabilmente sotto culture più numerose e altre meno numerose

segregare per intendere il fenomeno del prendere un gruppo e invece di limitare a discriminarlo o allontanarlo lo si mette anche in una situazione di schiavitù o comunque di inferiorità, il movente è che questo diventa un vantaggio per chi invece mantiene la dominanza. Di fatto è un'alternativa al tentativo di cambiare, distruggere o allontanare fisicamente una cultura differente o ciò che si percepisce come un gruppo etnico differente. Il soggetto è come se lo tollerasse proprio perché quello che prima era inaccettabilie è divenuto una fonte di vantaggio sia per le emozioni di dominio sia per i vantaggi pratici in quanto sono degli schiavi virtuali da sfruttare. Un esempio classico sono stati gli ebrei per il nazismo o il fenomeno dell'apartheid.

società, prendere in esame un gruppo gruppo di persone mosse da obbiettivi comuni. La società ha diversi livelli di interazione, la scala minore di società l'abbiamo nel concetto di nazione, cioè persone che sono collegato solo da un fattore politico e nient'altro. Al contrario il massimo lo si ha nel partito, persone che formano lo stesso gruppo, si conoscono e sono mosse da un obbiettivo comune e probabilmente avranno anche la stessa morale;

nazione, termine utile a livello geopolitico per evidenziare quelle persone che sono nate e cresciute in un determinato stato, quindi che hanno in comune il fatto che abbiano sottostato a particolare leggi e strutture statali;

 

cultura, si definisce come cultura ogni persona che possiede una specifica struttura di credenze e di sensibilità tale che lo porta ad essere compatibile solo con specifiche altre culture. Si parla di cultura nel momento in cui si sono delle persone che seguono quella struttura, persone che se analizzate si scoprono avere una visione morale in comune, una serie di regole che le avvicinano e le fanno stare bene insieme senza particolari problemi. A livello virtuale esistono infinite culture, ma attualmente nel mondo queste sono misurate ed è l'esistenza di persone con una data morale che praticano giornalmente a testimoniare l'esistenza di queste culture. Questi soggetti sviluppano questa cultura poiché inseriti in uno specifico luogo e tempo che li omologa portandoli ad avere una personalità specifica che non ha alcuna componente ereditaria (genetica). Questo percorso non va visto come qualcosa di lineare macome qualcosa di statistico, ci sono soggetti che vengono omologati in modo lineare, altri che fanno resistenza, altri che nonostante quel tentativo di omologazione sviluppano una personalità che sarà in linea con altre culture, ciò che si evidenza è che comunque la personalità sviluppata e la relativa cultura sarà comunque una reazione e un'interazione reciproca in uno specifico spazio tempo. Quando si parla di persona più acculturata si sta facendo un mero discorso quantitativo e non qualitativo, cioè quanta struttura morale il soggetto ha assorbito intorno a sé. La cultura ci aiuta a capire rapidamente che prendendo ad esempio i confini di una nazione ci sono all'interno di questi persone con culture differenti, alcune con una cultura vicina, altre con culture più distanti. La cultura ci aiuta a capire quindi le varie differenze che ci sono fra persone. I punti cardini della cultura sono norme e valori, perché è tramite l'attuazione di questi che in modo prevalentemente le persone finiscono per interagire, discriminarsi o farsi la guerra;

etnia. Quando persone con una cultura simile e compatibile si uniscono o stanno insieme si parla di etnia o gruppo etnico. Questo concetto è fondamentale perché ci fa capire come gli uomini tendino ad organizzizzarsi e cosa succede se gruppi etnici differenti e incompatibili si incontrano (attriti e guerra). L'etnia è fondamentale per capire che l'immigrazione può funzionare solo se rispettano i vincoli della compatibilità etnica e dell'integrazione culturale.  

razza. Gli esseri umani sono un'unica razza, talvolta le persone usano erroneamente questo termine per intendere etnia mischiandolo con il razzismo, ovvero che invece di pensare che ogni essere umano a prescindere dal colore (fenotipo) della pelle acquisisca la cultura in base a dove vive lo vedono come geneticamente determinato, quindi se è nero avrà necessariamente una cultura o un indole, etc... Quando una persona usa questo termine è necessario capire cosa intende e se ha una visione genetista/razzista.

Il gruppo etnico va distinto in due livelli, affinità culturale, compatibilità culturale. Nel primo caso le persone si avvicinano perché si vedono uguali, fanno squadra, nel secondo caso possono coesistere ma non si percepiscono affini. 

 

 

L'articolo sarà diviso in due parti, la prima parte approfondirà la questione culturale da un punto di vista sociale e delle problematiche di coesistenza mentre la seconda parte dell'articolo evidenzierà il fenomeno esistenziale e soggettivo che smonta l'illusione che essere acculturati sia necessariamente una cosa positiva e che l'aver inglobato "molto" dall'esterno non produca necessariamente un risultato positivo.

Prima parte

Ricapitolando si parla di cultura per sottolineare che ogni soggetto acquisice delle cose dall'esterno, si parla di gruppo monoculturale per intendere un gruppo che ha una visione culturale cose simile da poter socializzare, si parla di gruppo multiculturali quando si prende un gruppo di persone con culture talmente differenti che non è detto che socializzino, si parla di gruppo etnico quando all'interno di quel gruppo le persone riescono a tollerarsi a livello di presenza sociale ma che evidenzia che se arriva un altro gruppo etnico inizieranno degli attriti perché queste persone non riescono nemmeno a tollerare la presenza dell'altro.

Questi termini a cosa sono utile? Per capire le dinamiche di gruppo, per dare un nome a cosa si sta osservando. Se ad esempio si vede una donna islamica in spiaggia e i suoi amici che la tollerano ma altre persone che non ne tollerano ne presenza e né comportamento stiamo osservando due gruppi etnici differenti. Se in una spiaggia si vedono dieci persone che socializzano fra loro ma non socializzano con altre dieci persone che socializzano fra loro vediamo che quelle dieci persone se prese singolarmente si possono definire come gruppo monoculturale, cioè due subculture diverse che non interagiscono ma che comunque tollerandosi a vicenda ricadono sullo stesso gruppo etnico.

In sintesi quando si prende un insieme vasto di persone se queste persone si tollerano a vicenda si parla di un "grande" gruppo etnico, poi andandolo ad analizzare si può osservare che questo può essere o composta da un enorme gruppo monoculturale dove ogni singolo soggetto può socializzare con un altro, cosa altamente improbabile, mentre è più probabile che sia un gruppo multiculturale dove ogni gruppo di persone più piccolo avendo una cultura simile riesce a socializzare.

Per evitare confusione si parlerà di gruppo monoculturale quando un gruppo etnico è composto da persone che possono socializzare fra di loro, si parlerà invece di gruppo multiculturale quando un gruppo etnico è composto da numerose subculture (o sottoculture) proprio ad evidenziare quei gruppi che hanno una cultura fra di loro così simile e affine da portare alla socializzazione, cioè all'interazione.

Nei gruppi vasti è probabile che si osservi un enorme gruppo etnico multiculturale, per osservare un gruppo monoculturale e vasto è necessario andare in quei posti della terra primitivi o dove l'educazione è talmente intensa che continua ancora oggi a sconfiggere quei fenomeni (per lo più di deriva tecnologica) che spingono a produrre sempre più subculture, cioè quel gruppi che generano i gruppi multiculturali.

 

 

 

 

La cultura per definizione è disomegenea in quanto non esistendo una realtà o verità assoluta, non esistendo una "programmazione perfetta" delle persone si finisce inevitabilmente per vivere in un mondo disomogeneo ovvero multiculturale. La monocultura è solo un'illusione di un soggetto che guardando ad un vasto gruppo di persone si illude che ci sia qualcosa di dominante, ma una volta che si prendono in considerazione un numero di persone come può essere ad esempio quello di una nazione non c'è alcuna monocultura. Si parla di societàmonoculturale quando si prende un gruppo di persone tali poter analizzare e circoscrivere questa vicinanza culturale, questa omogeneità culturale. Ed è qui che scatta il concetto di gruppo etnico, invece di stare a ripetere "omogeniculturale, assenza di attrititi etc.." si parla semplicemente di etnia e gruppo etnico.

Questa è una rivoluzione perché dentro un paese stesso di diecimila abitanti potrebbero esserci tre, quattro o più gruppi etnici oppure trovare anche un paese con un solo gruppo etnico.

Per usare altri termini un gruppo etnico è un gruppo di persone che se messo insieme non genera attriti di vicinanza, sono persone che possono coesistere per vicinanza (attenzione qui non si parla di dinamica di compatibilità) e che 

Seconda parte

Rapido elenco di disambiguazione:

- Erudizione, approfondimento specifico in un campo del sapere

- Eclettico, il tentativo di studiare diverse correnti e sintetizzare qualcosa che sia una sintesi. Per l'AB l'eclettico è colui che entrerà in confusione e invece di avere qualcosa di migliore finirà per essere una massa informe che non funziona. Si parla quindi eclettismo per intendere quel fenomeno negativo in cui può finire una persona che acquisisce sempre più cultura senza tenerla separata o organizzata. 

- Norma, la consocenza induttiva che il soggetto acquisce crescendo in uno specifico contesto e gruppo di persone, sostituendo il termine cultura usato per più significati.

- Costumi etnici o solo etnia, per intendere le differenze macroscopiche che si osservano ad esempio fra persone di nazionalità differenti e gruppi di persone che hanno credenze e norme largamente differenti. Ma anche all'interno di società stess

 

Nel linguaggio comune con il termine cultura ci si riferisce in modo generico all'acquisizione di conoscenza da parte di una persona. A livello teorico ogni persona ha la sua cultura in base a quello a cui si interessa e  all'esperienza che fa e almeno che una persona non si isoli dal mondo intero e in pratica smetta di vivere continuerà ad accumulare cultura.

Conoscere e acquisire non vuol dire che si prendano cose valide, non vuol dire che si riescano ad organizzare e quindi il soggetto potrebbe accumulare letame o conoscenze valide ma disorganizzate che creano lo confusione e finiscono comunque per portarlo in errore.

 

Crogiuolo

Si parla di crogiuolo quando culture lontane sposandosi riescono comunque ad entrare a far parte del gruppo etnico, cioè c'è almeno tolleranza reciproca anche se i modi di fare sono nettamente diversi. Sarebbe da illusi pensare che si possa fare un crogiulo con ogni singola sottocultura, alcune volte può funzionare altre no, si parla di crogiuolo quando funziona.

 

Assimilazione culturale progressiva

Questo fenomeno si assiste di solito nelle minoranze che potrebbero con il passare degli anni cambiare drasticamente, questo fenomeno è dato dal rinnovo generazionale in contesti altamente connessi, dove un bambino di fatto cresce bombardato da messaggi si sottoculture differenti. Si pensi al gruppo etnico italiano, ci sono culturi dominanti che in questo momento storico stanno indirettamente cancellando culture che sono sopravvissute perché riuscivano ad omologare le generazioni che venivano, cosa che oggi non è più possibile almeno che non li si privi di televisione, internet e di interagire con altri bambini che a loro volta sono stati già "contagiati culturalmente". Questo punto fa si che una nazione che non intende essere colonizzata a livello cultura è sufficiente che mantenga un flusso migratorio sotto una data soglia per far si che siano le culture dominanti stesse a fare in modo che i figli di questi immigrati con culture differenti finiscano per divenire con il tempo per essere assimilati culturalmente parlando. Questo è un punto cruciale per quelle culture che sispostano ma che di fatto non riescono ad integrarsi nel gruppo etnico e finiscono per vivere ai margini della società (auto segregazione) ed è di fatto un rischio per soggetti che sono nella loro terra con la loro cultura e gruppo etnico e potrebbero vedere un giorno queste persone divenire così numerose da muovere perfino una guerra (sia reale che culturale) nei loro confronti per le tensioni che ne deriverebbero (indignazione reciproca e impossibilità di compatibilità). Questa evenienza non accadrà fino a quando non ci saranno i numeri per farla, la minoranza specialmente se così marcata finirà per essere assimilata, un bambino finirà per adattarsi e anche se l'adulto formato e intransigente è il genitore non potrà nulla contro un ambiente culturare che inevitabilmente avrà un impatto omologante. La questione è prettamente numerica fino a quando si sta su cifre basse (come il 5 10%) non ci sono rischi concreti proprio per il fenomeno dell'assimilazione culturale che nel giro di una generazione li avrà comunque plasmati e avrà ridotto quello che prima generava devianza o indignazione. In termine tecnico le seconde generazioni sono di fatto già assimilate e sono per lo più equivalente alle persone figlie delle culture nazionali, statisticamente parlando.

 

Elasticità culturale

Alcune culture potrebbero avere un sistema di norme e di valori elastico cioè più propenso a generare gruppi etnici e accettare un largo spettro di culture anche notevolmente differenti e quindi culture più propense statisticamente a generare crogiuoli ma ci sono anche culture meno elastiche che invece riescono a tollerare solo culture che hanno poche differente da un punto di vista semplicistico e quindi meno propense a fare crogiuoli o gruppi etnici composti da numerose sottoculture.

 

Pulizia etnica

Con questo termine si definisce il fenomeno per cui all'interno di un dato gruppo etnico alcune sottoculture non accettino la presenza di altre e le allontanino dal loro luogo o le elimino fisicamente (qui si parla di genocidio).

 

Cultura cosmopolita

Con questo termine si definiscono soggetti e gruppi di persone (sottoculture) con la massima elasticità culturale possibile e praticamente riuscirebbero a farmorare un gruppo etnico con qualunque altra sottocultura, anche la più distante. 

DA RIVEDERE

Anzi la cultura ci suggerisce che quanto più una persona è convinta che "aumentare la cultura" sia qualcosa di necessario e utile quanto più probabilmente abbiamo a che fare con persone che non hanno capito che l'esistenza non è assoluta e che una volta che si conoscono e "padroneggiano" le abilità di base come quelle sociali, quelle esistenziali in generale (si pensi a quanto possa essere utili approfondire la conoscenza della propria mente e del proprio linguaggio ad esempio) conoscere in generale oltre i propri interessi e oltre l'utilità esistenziale diventa solo una questione di piacere, un viaggio nella conoscenza che non da quasi nulla in termini esistenziali.

La cultura diventa positiva nel momento in cui la persona si rende conto del ruolo marginale che questa produce, cioè la persona si specializza nei suoi campi di interesse e nei campi esistenziali dopodiché si può incamminare come più desidera nei meandri della cultura come percorso soggettivo e di piacere.

La cultura in alcuni casi può produrre confusione in un soggetto che finisce per generare una sintensi non valida dalla vastità e varietà dei suoi studi, fenomeno che viene definito "confusione dell'eclettico".

Un esempio è quello dell'amore dove il soggetto in un primo momento lo studia da un punto di vista letterale, poi da un punto di vista psicologico e poi da un punto di vista filosofico (ma potrebbe studiarlo in più punti) generando una visione che si basa sull'accozzaglia di ognuno di questi elementi generando qualcosa di non valido.

Questo spiegherebbe perché a volte una persona acculturata appare consapevole dove ha trovato comunque un arricchimento nell'allargare l'ambito di studio mentre in altre circostanze questi soggetti appaiono scollegati dalla realtà, buttando una serie di nozioni per lo più a caso o dalle quale esce fuori una confusione enorme. .

 

 

 

Il paradosso della cultura nelle persone fragili, l'ipocondriaco

Troviamo anche casi in cui la cultura è alla base di un disturbo, si pensi all'ipocondria, più si memorizzano probabili sintomi, aumentando la cultura medica, più si alimenta ula probabilità di destabilizzarsi a causa di una sensibilità eccessiva, cosa te ne fai della cultura medica se non sei in grado di essere emotivamente attivo? (il caso dello studendo che studiava medicina e che si è ritirato a causa del disturbo ipocondriaco che gli era nato con gli studi)

 

Per questo l'AB scinde le persone che seguono la cultura in due modi:

- l'eclettico, una persona confusa che nella maggior parte delle volte nemmenosi rende conto di quanto quella conoscenza sia solo un caos che lo porta a contraddirsi ed essere incoerente;

- l'erudito, una persona che ha alla base una personalità e un'organizzazione mentale solida e che sa scendere un percorso di studio analitico da uno culturale.

 

DA RIVEDERE

Abbiamo per risultato una possibile etica lacunosa dal punto di vista esistenziale e che veicola nozioni come nome e regole, che formano l'etica.

L'etica potrebbe essere talmente prevalente nella cultura da poter definire:

- Cultura italiana

- Cultura amaricana

- Cultura giapponese

- etc..

 

Cultura animali e cultura umana

Esiste una cultura animale? La risposta è si, questa cultura però non potendo fare appoggio sul linguaggio viene basata esclusivamente su ciò che è possibile imparare dato che non possono ne comunicare, né studiare, né memorizzare, non hanno uno strumento "superiore" come il nostro.

Qui molte persone si confondono, perché concludono ingenuamente che non potendo parlare non ci sia cultura ignorando appunto la variabile "imparare". Infatti se voi prendete un cucciolo e lo lasciate crescere senza una madre e lo mettete nello stesso Habitat, questo morirà immediatamente perché non imparerà dalla madre come sopravvivere, a dimostrazione del fatto che la cultura che ci si tramanda è necessaria per sopravvivere e non è tutta questione di genetica.

DA RIVEDERE

Questo perché anche se all'interno dello stato e della lingua ci sia una variabilità etica, quando si esce dal confine territoriale e della lingua questa si accentua maggiormente.

 

Si legga etica per approfondire.

Manipolazione culturale.

 

DA MODIFICARE

Meglio utilizzare la definizione di stato culturale. Perchè? Perchè la cultura a differenza della consapevolezza manca di coerenza, e quindi in base a livello di incoerenza presente si parla di stato di cultura. Sarà capitato a tutti di osservare persone che nonostante abbiano passato una vita sui libri si perdano in un bicchiere d'acqua di fronte a ciò che non hanno studiato, oppure dall'"alto" della loro cultura perdersi in certezze e convinzioni, arrivando ad essere paradossalmente svantaggiati esistenzialmente, oppure persone fare sfoggio di citazioni o di opere d'arte, ma poi queste non li aiutano a risolvere i problemi di tutti i giorni. La cultura può divenire un mezzo dell'emotore, portando l'individuo ad essere ancora più imprigionato in obbiettivi irrazionali, quali la ricerca della verità o della perfezione dimenticando la cosa più concreta di tutte, la felicità. L'acculturato quindi è una persona che non ha un costrutto coerente ed una strategia esistenziale ben definita, ma ha imparato una mole di dati con i quali corre il rischio di peggiore la propria passività, perchè aumentando i conflitti, aumenta anche la probabilità di avere problemi.

ultima modifica il: 17-09-2020 - 22:36:55
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