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- Ipocondria -
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 Cos'è l'ipocondria?

(le due cause maggiore dell'ipocrondia sono morte e lunga sofferenza, quindi ciò che da cui il soggetto si difende con questa ossessione nei sintomi, trovare malattia, comprenderli è non solo di evitare la morte ma anche sofferenza

Ipocondria, la certezza di una malattia che mette fine ai dubbi, mette fino all'ossessione e il soggetto in un qual senso sta meglio perché finisce l'ipocondria e tutti i pensieri che si facevano per cercare di difendersi, di capire cosa fosse, tutte le paranoie, etc..)

Si definisce ipocondriaco un soggetto che conclude in modo distorto e non valido di avere una malattia in presenza di sintomi. Affinché si tratti di ipocondria è necessario che questa visione di malattia sia stata diagnostica dal soggetto stesso sulla base di una comprensione errata della propria sintomatologia e in assenza di qualsiasi analisi che possa anche solo in minima parte dimostrare il suo pensiero.

Questo accade perché il soggetto nella sua visione limitata non è in grado di comprendere una sintomatologia ma conclude che se c'è un sintomo allora deve esserci necessariamente anche una malattia finendo per diagnosticarsi una malattia, specialmente fra le più gravi, che hanno quel sintomo.

Perché la persona pensa al peggio? Perché è un meccanismo difensivo verso un evento che si teme o si ritiene inaccettabile, l'ipocondriaco solitamente è mosso da scenari quali morte, mancanza di autosufficienza, perdita di dignità e la malattia è ciò che potrebbe portare a questi scenari non ancora elaborati e questo lo spinge, in presenta di sintomi, a difendersi e fare tutto il possibile per combattere una possibile malattia, prevenirla e non arrivare allo scenario temuto.

Per una persona che non ha ancora elaborato la morte l'pocondria si potrebbe definire come la risposta di questo soggetto al suo imperativo di prevenire ed eliminare la possibilità di morte a tutti i costi.

Ma questi sintomi in assenza di malattia esattamente da dove nascono? Da tre scenari:

-  condotta esistenziale errata, come errata nutrizione ed errati stili di vita che producono degli acciacchi e microproblemi che il soggetto vede come sintomi di malattia;

- stress e somatizzazioni, la persona somatizza e scambia queste somatizzazione per sintomi di malattia;

- malattia minore, il soggetto ha un problema di poco conto ma che lo portano comunque in allarme fino a quando non ha la certezza che sia una malattia minore e non quella collegata allo scenario temuto.

 

Le persone ipocondriache con il passare del tempo potrebbero iniziare a considerare la possibilità che non ci sia una malattia e restano quasi increduli domandandosi "possibile che la somatizzazione crei questi sintomi?" o "possibile che a quest'età già si possano avere tutti questi acciacchi?". 

L'ipocondria viene confusa con la patofobia cioè la paura di avere una malattia, a differenza dell'ipocondriaco che desidera agire per combattere ogni sorta di malattia che possa rivelarsi mortale il soggetto in questo caso teme la possibilità che cià accade, il patofobico è terrorizzato e non saprebbe gestirlo, quindi preferisce non sapere, tenta per quanto possibile di ignorare sintomi, non fare analisi. A differenza dell'ipocondriaco che fa analisi, anche quando non richieste dal medico in questo fenomeno accade l'esatto contrario.

 

Tornando all'ipocondria, scopriamo che questa può essere divisa in due:

- Ipocondria paranoica, il soggetto nella sua distorsione non arriva a convincersi di avere qualche malattia ma comunque lo pensa come possibilità e ciò è sufficiente a scatenare la paranoia e tutte le paure e il fenomeno collegato all'ipocondria, gli esami che fa potrebbe essere insufficienti perché il soggetto li vede come qualcosa di fallibile, che non sono stati in grado di trovare il suo male o sono stati errati;

- Ipocondria delirante, il soggetto è convinto di avere quella malattia e non c'è nulla che possa fargli cambiare idea, anche qui i vari test positivi non servono a nulla, il soggetto a partire dai sintomi ha concluso che la malattia ci deve essere e quindi la situazione cesserà solo quando svaniranno i sintomi.

 

La seconda evidenzia una percezione mediamente più distorta della prima.

 

L'ipocondriaco crea la sua realtà a partire dai sintomi, l'unico modo per alleviare la sua sofferenza psicologica è di risolvere il sintomo, in alcuni casi scatta un fenomeno paradossale in quanto più il soggetto viene stressato dalla sua ipocondria più somatizza e aumetando i sintomi aumenta di conseguenza la sua ipocondria in una morsa disfunzionale sempre più stringente.

La stessa cosa accade se a causa di questo stato di stress ils oggetto si cura ancora meno e facendo peggiorare il suo stile di vita peggiorano anche gli acciacchi e i sintomi.

 

Si parla di disturbo somatoforme solo se il soggetto è conscio che il suo problema fisico è una conseguenza della somatizzazione.

 

Come si aiuta un ipocondriaco? Innanzitutto è necessario rendersi conto se il sintomo è causato da una malattia minore, da somatizzazione o da stile di vita e iniziare ad intervenire sulla causa in modo che i sintomi diminuiscono. 

Poi aiutarlo a comprendere meglio il concetto di sintomatologia e delle reali cause di quei sintomi, aiutandolo a cambiare visione della realtà e comprendere cosa gli sta succedendo e perché.

Le difficoltà si possono trovare in due scenari:

- lo stile di vita del soggetto è frutto di una formazione disfunzionale, ad esempio il soggetto mangia in modo disfunzionale perché così ha appreso dai suoi genitori presentando quindi sintomi correlati o a disturbi di stomaco o a carenze varie;

- il soggetto è sensibile e vulnerabile e somatizza queste sue problematiche con l'esistenza, qui potrebbe essere lungo e difficile in quanto va cambiata la persona intera affinché non soffrà più e di conseguenza non somatizzi.

 

 

BOZZA

collegamento con disturbo da somatizzazione e patofobia.

somatoforme

delirio somatoforme

cybercondria

[da aggiungere l'ignoranza dicotomica del sano malato

le due forme di ipocondria in base alla causa scatenante, ipocondriaco da fissazione e generazione del sintomo dal quale aumenterà la sua condotta ipocondriaca, ipocondria da sintomo generale esistente (un dolore al petto) dal quale nell'ignoranza entra nella spirale ipocrondriaca.

 

DA aggiungere il paradosso della debilitazione, il paziente ipocondriaco si rende conto che nel suo corpo c'è qualcosa che non va e assume erroneamente che questo sia indice di malattia, questo deriva da un problema di ignoranza e distorsione cognitiva che impedisce alla persona di vedere oltre ildualismo sano/malato. Il medico serve per individuare la malattia, una persona che ad esempio è stressata e non sta "trattando bene il suo corpo" manifesta una sintomatologia che crea una serie di sintomi di debilitazione, immaginate una macchina un po' scassata ma che funziona ancora si potrebbe sistemare ma se andate da un meccanico questo non vi può dire che è rotta perché funziona. I medici non riescono a comunicare questo messaggio in modo chiaro, specialmente ai pazienti ipocondriaci (alcune volte non lo sanno nemmeno loro) e invece di spiegare che fra sano e malato c'è una condizione di mezzo che si supera migliorando lo stato psicologico e lo stile di vita, dicono al paziente "sei in perfetta salute" cosa a cui il paziente non può credere perché si rende conto che comunque "qualcosa che non va c'è". Far entrare l'ipocondriaco in questa visione potrebbe immediatamente generare un sollievo perché la persona almeno si allonta da credenze disfunzionali come "il medico si sbaglia perché io qualcosa ce l'ho e so fosse un male grave e nessuno se ne sta accorgendo?", in questo modo la persona può iniziare a focalizzare meglio la radice del suo problema, studiare meglio il concetto di sintomatologia e migliorare quell'ignoranza e distorsione mentale che lo portavano a non capire che un sintomo non fa una malattia e che i sintomi possono nascere anche dallo stile di vita e dalla salute psicologica.

]

 

"sono 3 settimane che sono convinto di avere qualche malattia neurologica, ho somatizzato in maniera forte, ma la neurologa mi ha fatto una visita completa e non ha trovato niente di storto, analisi del sangue tutto ok, ma io non me ne convinco al 100%. Nonostante queste rassicurazioni continuo a pensare di essere malato, capita anche a voi di mettere in discussione perfino pareri medici?"

Il paradosso della medicina odierna, cioè non saper spiegare ad un soggetto che qualcosa ce l'ha ma non è una malattia infettiva quanto più un problema sistemico dato da un cattivo stile di vita e una cattiva salute mentale. Per questo l'ipocondriaco continua a cercare perché i sintomi ci sono e quindi è praticamente certo che qualcosa ci sia.

 

Nel linguaggio comune il termine ipocondria tende a produrre fraintendimento a causa dei diversi significati attribuiti:

- ipocondriaco inteso come una persona paurosa che al minimo sintomo va in ospedale o dal medico;

- ipocondriaco come persona che si inventa le malattie per cercare attenzioni;

- ipocrondiaco inteso come una persona che per non si quale motivo non fa altro che pensare alle malattie anche se non ha nulla e stare male psicologicamente.

 

Come vedremo più avanti esistono diverse tipologie di ipocondria e queste spiegano perché ci siano questi comportamenti diversi che sono stati notati nella quotidianità, il secondo significato invece dimostra come le persone abbiano anche cercato di dare una spiegazione (che potremmo dire tendenzialmente errata) del perché una persona faccia così, arrivando a dedurre che lo si faccia per ricercare attenzioni.

Allora perché le persone adottano questo comportamento? L'AB spiega l'ipocondria con la paranoia, ovvero il bisogno di certezze, l'ipocondria è un disturbo o una fase destabilizzante che nasce nel momento in cui un sintomo o una nuova credenza portano la persona al dubbio di avere qualche malattia, dubbio che queste persone non possono accettare e che nel tentativo di liberarsene producono il comportamento conosciuto da tutti.

Per trovare la certezza di essere sani, ma anche quello di avere la malattia così da poter iniziare le cure ecco che iniziano corse in ospedale, visite specialistiche e fino a quando non si arriva alla certezza non si fermano.

Ma per tutti i paranoici c'è questo comportamento? La risposta è no, perché alcune persone hanno dei metodi efficaci stabilizzanti che bloccano sul nascere questi dubbi, per alcune persone è sufficiente dirsi "ma da non sarà nulla" o "sono sano come un pesce è impossibile che mi venga qualcosa" oppure " i miei non si sono mai ammalati, ho la genetica forte e questo sintomo è solo un caso", che danno la possibilità a persone paranoiche di raggiungere immediatamente la certezza senza iniziare questo percorso che sfocia nel comportamento ipocondriaco.

Potremmo dire che un paranoico che ha questi metodi stabilizzanti ragiona così "fino a quando non avrò un qualcosa che mi da la certezza che sono malato, ignorerò tutto,sintomi credenze e quindi sono sano fino a prova contraria" di solito queste persone arrivano in ospedale quando stanno davvero tanto male, e si evitano una serie di visite inutili.

Mentre un paranoico che non ha questi metodi stabilizzanti e specialmente se è sensibile ragionerà in questi termini "sono malato fino a prova contraria, ogni sintomo è potenzialmente qualcosa e io non posso stare con questi dubbi".

Appare chiaro che entrambi questi comportamenti siano disfunzionali, una persona potrebbe avere qualcosa e proprio perché attende così tanto potrebbero presentarsi complicanze, la soluzione non è in nessuno di questi due comportamenti ma ci arriveremo più avanti.

 

Abbiamo detto che un tipo di ipocondria inizia con il sintomo, ma altre partono da semplici credenze, di cosa stiamo parlando? Come è possibile?
La risposta la troviamo in due frangenti, il primo è una conoscenza casuale data dal fatto che persone intorno a noi hanno preso quella specifica malattia o comunque qualche persona che conosciamo ce ne ha parlato, la seconda invece è completamente casuale frutto di ricerche che si fanno quando l'esistenza è vuota e non si ha  nulla di meglio da fare, e in queste ricerche potrebbe capitare lo studio delle malattie.

La persona proprio perché è paranoica non può gestire una conoscenza che è di per se probabilistica e che dice che tutti quanti corrono il rischio, seppur minimo di prenderla, una persona legge la malattia dell'HIV, legge che è sufficiente (a prescindere della prorabilità) ammalarsi facendo sesso non protetto con qualcuno ed ecco che si innesca la credenza che da il via all'ipocondria.

Paradossalmente se prendeste 100 persone a caso nella popolazione e iniziate a dare loro questo genere di informazioni potreste trasformarne una buona parte in ipocondriaci proprio perché sono sensibili a questa infomrazione, non hanno metodi stabilizzanti che li "proteggono" e l'unica cosa che non attiva questo fenomeno è proprio la mancanza di queste credenze.

Ecco perché prima dei tempi di internet questo era un fenomeno molto di nicchia, che si è ingigantito proprio perché tutti possono accedere a queste informazioni.

Una persona paradossalmente una volta che è entrata in questo circolo con una malattia, potrebbe andare intenzionalmente alla ricerca di altre malattie come se si sentesse in colpa tipo "e se avessi una malattia che io non so perché non la conosco?" addentrandosi volontariamente alla ricerca di ulteriori credenze che la faranno ritornare ipocondriaca.

Conviene definire l'ipocondria come il comportamento seguito non che descrivere le caratteristiche di personalità, proprio perché con questa versione tanti sarebbero potenzialmente ipocondriaci ma poi di fatto non lo sono perché non c'è la credenza o non ci sono sintomi.

 

Come risolvere questa problematica del comportamento ipocondriaco? La risposta è nell'aumentare la consapevolezza e scoprire quali sono gli errore deduttivi che commettono queste persone sui sintomi, la paranoia anche se è ciò che da il via alle danze non è l'unica variabile in gioco.

La sintomatologia è una branca della diagnostica e si basa sulla molteplicità di sintomi i quali hanno un senso solo quando si presentano contemporaneamente, le persone che leggono i sintomi non essendo a conoscenza di questa condizione  pensano sia sufficiente un sintomo per iniziare a prendere in considerazione la malattia.

Rendersi conto di come funziona la sintomatologia risolverebbe numerosi casi se non la maggior parte dei fenomeni ipocondriaci anche se la persona continuasse a rimanere paranoica.

 

Come si comporta una persona consapevole di fronte a tutto questo? La risposta è semplice non essendo paranoica qualsiasi credenza probabilistica sulle malattie scende nell'indifferenza, di fronte alla comparsa di alcuni sintomi scatta la sintomatologia e con una breve ricerca su internet e su fonti attendibili è possibile scoprire se questi sintomi o un solo sintomo simboleggiano qualcosa.

In caso negativo si attende un po' di tempo, se il sintomo persiste conviene recarsi dal medico di base il quale sarà in grado di scoprirne le cause perché un sintomo non è necessariamente causato da malattie, batteri o virus potrebbe anche essere un'allarme che il corpo manda per stress, una conseguenza dell'ansia, una carenza alimentare o un'attività svolta in modo disfunzionale e in alcuni casi potrebbe anche essere conseguenza di un invecchiamento non gestito preventimanete con lo sport.

Nessuna corsa agli ospedali, nessuna ansia e nessuna sofferenza per persone consapevole che non sono paranoiche e comprendono il funzionamento della sintomatologia.

 

FRAINTENDERE IL PROPRIOCORPO

Non essendo formate queste persone non riescono a comprendere che il nostro corpo non ci manda dei "sintomi" solo quando è malato, ma anche quando ha qualche carenza o vuole segnalare un uso "sbagliato". Pensiamo all'auto, quando si accende la spia dell'olio ci sta segnalando un problema irrisorio che si risolve con nulla, basta mettere l'olio. Nell'ipocondriaco questo passaggio non c'è, nella sua rigidità mentale c'è "ho un sintomo sono malato", e nel cercare la malattia la sua componente paranoica lo porta in trappola, "ogni malattia che legge che contiene il sintomo" diventa una passibile causa alla sua morte prematura.

Come interrompere questo frangente di ipocondria? La risposta è semplice, comprendendo come e perché il corpo ci manda dei sintomi non perché è malato ma semplicemente perché ci sta chiedendo di correggere lo stile esistenziale.

Per comprendere questo passaggio è necessario istruire ulteriormente la persona facendole capire che il nostro corpo non è progettato per essere autonomo e perfetto e non ha un solo nemico le malattie, ma ha un nemico chiamato stile di vita.

Il nostro corpo necessita di numerose sostanze nutritive che non è in grado di autoprodursi con qualsiasi dieta, ma sopratutto necessita di essere mantenuto attivo portandolo anche al limite (senza superarlo), la maggiorparte dei sintomi che riceviamo vengono da qui, dal nostro corpo che ci sta comunicando che gli manca qualcosa e per questo non riesce a funzionare bene.

D'altronde ignorare la spia dell'olio potrebbe portare alla fusione del motore e i sintomi possono essere sempre più gravi e "doloranti" se si ignorano e non si capiscono. 

Come risolverli? Apportando una dieta completa al nostro corpo, il termine "sano" è fuorviante, non esistono cibi sani e cibi non sani, esistono diete complete, diete che si sviluppano quando la persona acquisisce una coscienza alimentare di cosa mangiare nell'arco dei giorni per coprire ogni aspetto del suo corpo fra sali minerali, vitamine, proteine e macro nutrienti in generale.

Più lo stato di salute aumenta più i sintomi regrediranno.

 

QUESTO RISOLVE SOLO I SINTOMI REALI CAUSATI DAL NON PRENDERSI CURA DEL PROPRIO CORPO

poi ci sono i sintomi causati da stress e contrattura "conscia/inconscia" di una regione del corpo, la cosìdetta somatizzazione. 

Cosa succede, una persona ansiosa produce cortisolo, questo va indebolire il corpo facendo cedere per prime le parti più deboli che abbiamo (sia per cause genetiche sia per come abbiamo vissuto) spiegando il relativismo dei sintomi che ogni persona ha.

Ma la somatizzazione si ha anche per contrazione involontaria, persone che per ansia iniziano a contrarre quella zona stressandola e portandola a produrre quella sintomatologia che alcune persone lamentano, dove più ci pensano e più soffrono.

Come si esce da questo stato? Per ridurre questo stato va fatto un intervento a livello di personalità, tentando di diminuire la componente ansiosa/simulativa e fornendo strumenti di distrazione, meno la persona ci penserà e meglio starà innescando quel circolo virtuoso che la farà uscire da questa situazione.

 

 

La situazione si complica quando questi due fenomeni ipocondriaci si sommano.

 

L'illusione dell'analisi, l'analisi non dice sullo stato di salute del soggetto se non le cose più gravi, anche ad un vecchio che ha 80 ed ètotalmente dolarante se non fa uno stile di vita errato le analisi apparirebbero nella norma perché le analisi servono ad identificare le malattie o qualcosa di "grave" che non va, per il resto ci sono appunto i sintomi minori, segnali che il corpo ci da perché ci sono piccoli problemi da risolvere.

 

 

RENDERE CONSAPEVOLE L'IPOCONDRIACO

Come? innanzitutto facendogli rendere corpo di quanti danni possa fare lo stress psicologico, la somatizzazione e i relativi ormoni che entrano in circolo e di quanto questo possa indebolire l'organismo, un organismo debole è più propenso a soffrire, rompersi, lanciare ulteriori sintomi. Il nostro corpo affronta continuamente dei problemi, affronta la gravità, affrontà continui attacchi batterici, se è debole questa realtà inizierà a logorarlo. Una persona che psicologicamente non ha questo stress non indebolisce il corpo e quindi non presenta questi problemi, una persona ansiosa o che tende a provare continuamente emozioni negative e somatizzare indebolisce il corpo e i sintomi che si avvertono sono un segnale di avvertimento ed è come se il corpo dicesse "con questo continuo stress psicologico mi stai indebolendo e non riesco ad affrontare al meglio quella realtà per cui invece sono stato costruito e programmato".

L'errore dell'ipocondriaco è quello di pensare che il sintomo sia necessariamente qualcosa che conduce alla malattia,in realtà il sintomo nasce come un piccolo allarme per il corpo un feedback naturale che ci dice che qualcosa non sta funzionando o che va cambiato, la medicina ha preso questi sintonomi come metodo diagnostico, ma come è stato già detto si tratta di una malattia quando l'intera sintomatologia corrisponde e il sintomo di per sé non indica alcuna malattia ma sta solo lanciando un allarme perché lo stile di vita ha qualcosa che non va, il corpo ha qualcosa che non va riconducibile al come si vive, alimentazione, movimenti errati, sforzi eccessivi, etc..

 

ESEMPIO DI PERSONA NON CONSAPEVOLE

class="messageTitle">"Non capisco cosa ho...non vivo più

class="messageBody">
Salve a tutti,
in realtà non so se è giusto che io sia in questo forum, ma vi spiego la mia vicenda.
Tutto ha avuto inizio ad agosto di quest'anno. Ero con il mio fidanzato, mi teneva la mano e all'improvviso non mi sento più il braccio sinistro, segue un attacco di panico, temo che mi stia venendo un infarto, mi batte il cuore forte, mi manca il respiro, mi sento depersonalizzata e questa situazione di deperesonalizzazione dura per qualche giorno. Mi sento stanca e noto formicolii e intorpidimenti agli arti specialmente lato sinistro. Vado a pronto soccorso le analisi e l'elettrocardio sono buoni e mi dimettono. La parestesia continua e inizio a sentire dolore alla gamba destra, un dolore e un fastidio-debolezza che ad oggi ho ancora. Mi sveglio sempre stanca, debole. Mi convinco tramite internet di avere la sclerosi multipla. Vado da un neurologo che non nota nulla di particolare ma mi prescrive la RM dopo un mese da qll incontro se i fastidi (avevo anche capogiri e mancanza di equilibrio) fossero continuati. Vedo un altro neurologo che denota una sporadica parestesia e mi dice di fare un'urgente RM in toto con contrasto. Tra lacrime e voglia di morire assoluta al sol pensiero di esser malata faccio la risonanza senza contrasto perchè i tecnici e i dottori presenti al momento dicono che in toto sto assolutamente bene(questo a 20 gg circa dalla comparsa dei sintomi). I formicolii, gli spasmi, braccia e gambe che si addormentano di continuo appena mi siedo per poco più di qualche minuto e il dolore e la stanchezza degli arti (gamba destra in primis) mi portano da un reumatologo che mi consiaglia l'elettromiografia. Mi convinco di avere la SLA. Vado da quest'altro neurologo (non so il nome specifico ma si occupa di poblemi neuro-muscolari) mi fa una visita davvero completa e mi dice che non necessito di altre visite, che l'unico mio difetto è come appoggio il piede sinistro.
Tutti mi dicono: è ansia.
Possibile che l'ansia faccia tutto questo? possibile? intanto io continuo ad esser convinta della mia SM, nessuno m crede... ma io non posso accettare che tutto questo sia frutto d'ansia.
Cosa ne pensate?"

 

DA CANCELLARE

Fino a qui l'ipocondria sembra essere un fenomeno un po' complicato ma anche chiaro da comprendere, i problemi nascono nel momento in cui si è accostati l'ipocondria alla definizione di "malato immaginario".

In realtà la persona ha si una deduzione illusoria, pensa di avere la SLA o l'AIDS ma i sintomi sono reali, le somatizzazioni sono reali, cioè il suo corpo è realmente sotto un attacco ma non l'attacco che lui crede di star subendo.

Questo ha creato un'enorme confusione perché l'ipocondriaco si sente dire "tu non hai niente" e sulla base di questo errore da parte dell'esterno può convincersi di essere dalla parte della ragione.

In realtà sia lui che gli altri al di fuori di lui sono in errore, cosa succede in realtà?

Immaginate di aver contratto un banale virus, chi se ne frega avrà il decorso della malattia in cui il corpo dopo un po' di tempo sconfiggerà il virus, l'ipocondriaco nel momento in cui ha paura e ha tutte queste emozioni negative somatizzandole contribuisce a indebolire il proprio corpo e a creare lui stesso dei danni con la somatizzazione, danni che produrranno nuovi sintomi.
Paradossalmente l'ipocondriaco non solo si disturba l'esistenza ma favorisce l'attacco dei virus e dei batteri e lui stesso danneggia il suo corpo somatizzando (automaticamente) tutte le emozioni negative che prova. 

Come risolvere la situazione in questi casi? L'AB propone due strade una strategica e una risolutiva:

- quella strategica consiste nel far comprendere all'ipocondriaco quanto detto fin'ora aggiundendogli di fare un piccolo test, di prendersi un mese di tempo per lasciare che i sintomi facciano il suo corso senza preoccuparsi, ignorandoli in questo modo lui potrà sapere se la malattia di cui teme c'è realmente o se era un falso positivo creato appunto dalle sue paure;

- quella risolutiva consiste nel modificare la propria personalità in modo da non avere più paure così intense che somatizzate sono in grado di danneggiare il nostro corpo ma soprattutto di non fare più errori deduttivi come quelli del paranoico e del paranoico catastrofista sviluppando una visione statistica e non fallace dell'esistenza.

 

A questo punto il quadro è chiaro l'unico tassello che manca è quello del senso di colpa, altra sensazione che caratterizza l'ipocondriaco, che ruolo gioca questa sensazione?

Questa sensazione è alla base del comportamento d'azione dell'ipocondriaco che inizia a fare una serie di test dietro l'altro, come se lui si sentisse responsabile di non fare il possibile per ostacolare la sua malattia simulata.

Senza senso di colpa l'ipocondriaco rimarrebbe a casa, paralizzato dalla sua paura e dal suo terrore, rimuginando e basta, è questo senso di colpa, questa sua responsabilità che lo spinge ad agire in questi estenuanti esami infiniti, esami che vengono svolti anche perché c'è un'altra credenza illusoria di controllo e nel pensare che la medicina e i suoi strumenti siano infallibili.

 

Una cosa curiosa che notiamo è che mentre una persona comune pensa in questi termini quando avverte un sintomo "sono sano fino a prova contraria" in cui qualsiasi sintomo anche se numeroso viene ignorato con "non è niente" l'pocrondriaco pensi all'esatto contrario "sono malato fino a prova contraria" dimostrando quanto sia paranoico e quanto sia sensibile ad ogni minimo sintomo.
Che ruolo gioca la morte nell'ipocondria? L'AB ritiene che la morte giochi un ruolo fondamentale sia consciamente che inconsciamente, alcune persone non hanno mai elaborato la morte inevitabile e quindi ogni sintomo e poi malattia riapre questa ferita aperta è come se l'ipocondria fosse una manifestazione tesa ad allontanare la paura della morte, per ritornare a quella sicurezza che gli trasmette una sorta di illusione velata dell'immortalità, ma a volte questo ruolo potrebbe essere inconscio cioè la persona non correla consciamente malattia e morte però allo stesso tempo non accetta di poter essere malato, vedo lo stato di malattia come una cosa inaccettabile come se questo collegamento con la morte fosse inconscio e quindi si ritorna sempre alla mancata elaborazione della "morte".
Ricapitolando potremmo dire che l'ipocondriaco si distingue per tre caratteristiche di personalità:
- Un sensibilità alta verso il sintomo;
- La quale innesca la sua paranoia tendenzialmente catastrofica;
- in difesa del fatto che non ha mai accettato la morte, e queste possibilità che lui va ad individuare servono proprio per mantenere la certezza che niente lo possa uccidere.
Queste sono le tre caratteristiche che ha, ma c'è anche una quarta che in questo caso non ha cioè una serie di informazioni che gli farebbero comprendere la logica di ciò che gli accadere realmente, ovvero che la paura e il terrore che sente vengono somatizzate indebolendo il corpo e producendo nuovi sintomi che non hanno a che fare con nessuna malattia ma sono la conseguenza dei danni che fa tramite gli ormoni "negativi" che produce con la sua sofferenza.
C'è un fenomeno particolare che allo stato attuale nessuno ha mai considerato e che l'AB ha definito "male invisibile" e riguarda una specifica classe di ipocondriaci, sono quelle persone che hanno avuto da sempre emozioni negative quali ansia o paura, queste hanno caratterizzato tutta la loro esistenza e per questo sono emozioni invisibili, emozioni che vengono ritenute normali, ad un certo punto della loro esistenza le continue somatizzazioni cominciano a far cedere e scricchiolare il corpo, questi sintomi vengono ritenuti appunto inspiegabili e fanno scattare un'ipocondria che viene definita appunto il "male invisibile" si legga l'articolo per approfondire.

Tutto questo rende chiaro il fenomeno dell'ipocondria, esistono due tipi di ipocondriaco, l'ipocondriaco teorico e quello pratico, in questo caso noi consideremo quello teorico, è sufficiente che la persona legga qualcosa su internet per farsi venire il dubbio "e se verrà anche a me?", il paradosso consiste nel fatto che ogni persona ha la probabilità di sviluppare qualsiasi patologia e questo non lo possono accettare, paradossalmente se queste persone leggessero tutte le malattie di questo mondo starebbero male per ognuna di loro proprio perché la certezza di non averla mai non esiste, l'ipocondia diventa un disturbo in tutte quelle persone che non riescono a ritrovare la certezza illusoria del "a me non verrà".

L'ipocondriaco pratico si basa sempre sulla paranoia ma comunque da un evento reale, la persona ha uno stimolo e nella sua assenza di consapevolezza lo riconduce a qualsiasi malattia ritornando nel circolo vizioso del "ho bisogno di certezze che io non avrò questo malattia".

Una persona consapevole e che è in grado di gestire le probabilità sorride di fronte a queste cose, eppure la maggiorparte della popolazione è "sana psicologicamente" non perché sia più consapevole o perché non sia paranoica ma perché è in grado di illudersi, chi non ce la fa è in una continua destabilizzazione ogni qualvolta la realtà porta dei dubbi che li bloccano e li fanno soffrire, l'ipocondria è uno di questi casi lampanti, la maggior parte della popolazione non è ipocondriaca perché è in grado di utilizzare dei metodi mentali per illudersi e trovare le certezze.

 

class="messageTitle">Anginofobia quando la paura di morire arriva tramite il soffocamento per ingestione

APPUNTI:

- alla base dell'ipocrondria c'è la paranoia,

- ipocondria basata sulle possibilità, ipocondria basata sui sintomi.

L'illusione del controllo alimenta l'ipocondriaco? Il quale fa delle simulazione per trovare il problema così da controllarlo?

Malato fino a prova contraria, sano fino a prova contraria

Una credenza che aumenta la destabilizzazione ipocondriaca è questa :"non riesco a credere che la psiche possa creare tutto questo disastro! Nel giro di così poco! Non è possibile"

Cioè le persone non si rendono conto di quanto possa essere debilitante andare in panico per tanto tempo, contrarre i muscoli, rilascio di cortisolo, fame assente e quindi mancanza di nutrienti, il fisico crolla letteralmente e si la causa è proprio psichica, perché il cervello fa rilasciare una sostanza debilitante e allo stesso tempo riduce la fame aumentando la debilitazione.

 

Un male invisibile

Questo articolo nasce per spiegare un fenomeno che potrebbe essere notevolmente diffuso ma che sfugge un po' a tutti, quello in cui una persona sensibile non si rende conto che la somatizzazione di tutte le sensazioni ed emozioni negative che ha provato praticamente da sempre hanno indebolito il corpo al punto da innescare dei sintomi che alla persona appaiono incomprensibili.

Questo può generare un'ipocondria nella persona che manifesta questi sintomi che genererà appunto il fenomeno chiamato "male invisibile".

Pensate alla persona che ogni volta che ha paura somatizza allo stomaco, ora immaginate che questa persona è sensibile alla paura, lo è da sempre, al punto da pensare che sia normale per una persona avere paura e somatizzarlo allo stomaco, pensare che sia così per tutti, ecco che ad un determinato punto della sua esistenza, solitamente passata la giovinezza (dove il corpo inizia a non essere più invicibile a tutto) accusa dei sintomi che per una persona conscia del funzionamento del corpo appaiono chiari ma che per una persona media sono incomprensibili.

La persona ha semplicemente danneggiato il suo corpo senza accorgersene, lo sta logorando lentamente e quei sintomi andrebbero letti semplicemente come "smettila di provare queste emozioni negative, smettila di essere così sensibile perché le conseguenze mi danneggiano" ma la persona se con tendenze ipocondriache lo inizierà a leggere come tutte le malattie possibili immaginarie, ma qualsiasi test farà gli dimostrerà che sarà in errore.

Per questo è invisibile, perché è invisibile ai suoi occhi che non sanno comprendere ed è anche invisibile perché le figure terapeutiche a cui si rivolge non sono in grado loro stesse di comprendere e spiegare questo fenomeno.

E' semplice che un professionista risponda "è ansia è stress" ma la persona può interpretare questo in due modi:

- "ma quale ansia e stress, provo queste cose da tanto tempo e non mi è mai successo niente non può essere quello";

- "ma io sono normale non ho mai avuto ansia e stress, sono come tante altre persone quindi non è possibile".

Nel primo caso manca la conoscenza riguardo alla lentezza della somatizzazione, la persona non sa che questi danni sono di anni e anni di accumularsi un po' come il cinquantenne che muore di infarto per una esistenza fatta di eccessi, allo stesso modo una persona accusa in qualche parte del corpo dopo decenni di somatizzazione, il secondo caso invece si basa su quanto abbiamo già detto cioè la persona non si rende conto che la sua non è una condizione di normalità, il nostro corpo non è progettato per essere sottoposto a continua sofferenza o continue emozioni negative intense, e quindi scambia per normale una cosa che non normale e accettabile per il corpo non è.

Concludendo il male invisibile riguarda un po' tutte quelle persone sensibili e che tendono a somatizzare, e che non si rendono conto che quei sintomi che hanno sono le prime avvisaglie che il corpo gli manda per fargli comprendere che esistere così danneggia il loro corpo e la loro salute, questi sintomi poi potrebbero far scattare un disturbo ipocondriaco il quale aggraverà ulteriormente la situazione e dal quale la persona non ne uscirà mai finquando non comprenderà la logica di tutto quello che gli succede e non cambierà la sua personalità in modo da sentire di meno, in modo da smettere di somatizzare tutte quelle emozioni e sensazioni negative.

 

DA CANCELLARE

 

 

Ipocondria e agitazione. Ipocondria senza agitazione e ipocondria con agitazione. L'ipocondria con agitazione si basa sulle sensazioni reali che la persona sente che diventano il dubbio per malattie terribili. Ma ci sono anche ipocondrie senza agitazione, in cui la persona conosce ad esempio l'esistenza di malattie letali e ha paura del contagio. Da modificare Ipocondria rimuginativa e ipocondriaca paranoica. La ipocondria ha queste due componenti. L'ipocondria segue la logica polare dei disturbi come i disturbi, ed è correlabile all'umore il quale attiva diversi PA e diversi emotori. ed in alcune fasi c'è una esca lation più o meno rapida. Escalation che viene determinata anche dall'assenza di anticorpi della mente cioè di metodi stabilizzanti. L'individuo inizia con un dubbio casuale sulla sua salute, ad un certo punto scopre che non potrebbe essere in salute, una fitta, un crampo, un soffio al cuore, da qui scatta la paranoia, da una lettura su internet su qualcosa che sente dire. Qualsiasi cosa può innestare un dubbio che fa scattare la paranoia, cioè inizia a formulare ipotesi andando oltre l'iniziale ipotesi di non salute, e queste ipotesi potrebbero essere non accettare e mettendo in atto rimuginazioni l'individuo fa dei ragionanenti destabilizzanti, deduce del tipo "se ho questo morirò giovane" "rischio di impazzire" in un ragionamento distorto, poi prende decisioni come fare mille controlli . Ipocondria loop fra dubbio e bisogno di sicurezza applicato alla propria salute. Cosa sta alla base dell'ipocondria: -dubbio iniziale -ragionamento euristico -paranoia Cos'è l'ipocondria? L'ipocondria è quelle emozione che si prova in seguito alla sensazione di paura per un probabile evento del quale non si può avere l'assoluta certezza che non si verificherà, in cui l'individuo quindi non può controllare l'evento, non può impedire che non accada, e si sente responsabile perchè conosce l'evento e non sta facendo nulla per impedire che questo si verifichi. L'ipocondriaco ha 3 errori a monte, quello dell'illusione di controllo correlata al bisogno di sicurezza, e quello di non avere una consapevolezza statistica sostituita da sensazioni e reivocazioni (euristica della disponibilità), e quello di non aver accettato la morte serenamente. L'individuo vive con una costante sicurezza, cioè si illude che in quel momento tutto procede alla perfezione e allo stesso tempo si illude che vivrà per sempre, ha il bisogno di illudersi perchè supporre la morte lo annienterebbe, distruggerebbe l'illusione di perfezione sul nascere, e quando qualcosa va a minare quella sensazione da bianco passa a nero, perchè quell'elemento renderebbe il tutto imperfetto. L'ipocondriaco è colui che non ha paura di guidare l'auto ma si "cacasotto" prima di salire in aereo, nonostante le statistiche siano chiare la paura è diversa, perchè? Ritornando ai tre errori, quando una persona guida l'auto o è in auto di qualcuno la fiducia su se stessi o sulla persona affianco va ad alimentare l'illusione di sicurezza e di controllo, mentre in aereo mancando il controllo si va ad avere paura, perchè ritorna l'elemnto di responsabilità, io non ho fatto nulla per evitare.., secondo c'è l'elmento tragedie aeree contro incidenti stradali, cioè l'individuo tramite una esperienza diretta trasforma l'evento incidente aereo=morte sicura, incidente stradale sicuramente non muoio, questo perchè intorno a se ha tutte persone che hanno fatto incidenti minori, mentre in tv ha ascoltato ho visto solo tradegie immani, il terzo è la paura di morire a cui non occorre aggiungere altro, o si accetta serenamente o non si accetta. Ipocondria e Suggestione Ipocondriaco Stabile ed Ipocondriaco Instabile Si ritorna al concetto di anticorpi del pensiero

ultima modifica il: 13-12-2018 - 15:24:37
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