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- Percezione -
riabilita aiuti

Cos'è la percezione?

(il paradosso della percezione basata sui pareri

 

collegamento con ubbia

stile percettivo, evidenzia come ogni persona tenda a guardare specifiche cose, in modo quasi sistematico, se non ci sono elementi che la spingono a cambiare, esempio "se io credo che da come una persona si vesta posso dedurre la personalità" tenderò a guardare come prima cosa come si veste, oriento la percezione in quel versante

stile percettivo e mentalità

percezione ballerina a causa della fallacia istintiva ?

defusione

collegare con disoratimia

intervento metacognitivo nella percezione chiedendosi "l'evento è reale o è solo la percezione distorta ad attivare l'emozione?" questo è fondamentale perché mette il freno immediato ad emozioni che nascono da una distorsione di quella che è la realtà, frenano affezioni che non hanno un corrispettivo reale

errori nella percezione producono illusioni, le quali una volta apprese potrebbero produrre delle credenze illusorie, le quali vanno ad inquinare non solo le scelte e le azioni ma anche la mentalità del soggetto e la sua identità, ristrutturare vuol dire andare ad eliminare tutti questi errori che sono stati causati da percezioni distorte

l'intelligenza acquisitiva fa si che il soggetto non abbia particoalri problemi percettivi

la confusione fra framing e percezione)

La percezione è il prodotto della cognizione intesa come l'abilità umana di ricevere informazioni dal mondo esterno, ricostruirle con un significato ed essere in grado perfino di colmare le informazioni mancanti tramite l'uso della della deduzione e l'uso dell'esperienza pregressa.

Questo cosa vuol dire? Che ogni persona costruisce una rappresentazione della realtà esterna in base a quello che vede e pensa, in base alle informazioni che recepisce dall'esterno e dalle informazioni che non riesce ad avere per via diretta e deduce.

La percezione è l'insieme di tutta questa rappresentazione mentale, come se il soggetto in modo rapido costruisse una "tela della realtà" e questa tela è quello che vede, quello che produrrà emozioni, quello che userà per determinare le sue azioni.

Questo ci porta immediatamente ad un problema, la distorsione, cioè il soggetto può fare due tipologie di errore:

- misurazione errata, ciò ha visto e le informazioni che ha colto sono errate;

- deduzione errata, ciò che il soggetto ha dedotto, l'informazione che non aveva e ha colmato da sé non era valida.

 

Quando una persona non si rende conto di questa distorsione un esterno può cambiare questa percezione distorta con perforazione e maieutica, due metodi che saranno descritti meglio nel corso dell'articolo, portando ad una ristrutturazione o solo ad una decostruzione di quella che era la percezione del soggetto.

La percezione può avere diversi livelli di analisi, elenchiali:

- percezione superficiale, si basa solo su tutte le informazioni che sono facilmente accessibili perché in superficie, ad esempio chi giudica dall'abito di una persona, di tutto quello che dice o che fa ed è sotto gli occhi di tutti;

- percezione pressapochista, non guarda alla complessità della realtà, puntando a ridurre le variabili, generalizzare e andare avanti per stereotipi

- percezione analitica,

 

Si potrebbero trovare milioni diverse sfumature di analisi, per questo conviene focalizzarsi piuttosto che sul metodo di rappresentazione e relativa percezione, sul risultato.

 

La percezione si può dividere così in tre punti, a prescindere da quanto sia stata analitica la rappresentazione:

- percezione consapevole, il soggetto ha raggiunto un numero sufficienti di informazioni senza fare errori che gli danno modo di comprendere lo scenario e di poter agire efficacemente in esso;

- percezione inconsapevole, il soggetto non ha raggiunto un numero sufficiente di informazioni valide e senza errori;

- percezione ignorante, il soggetto crede di aver raggiunto un numero sufficiente di informazioni senza fare errori che gli danno modo di comprendere lo scenario e di poter agire efficacemente in esso ma in realtà non è così.

 

Qual è la differenza fra percezione e prospettiva? L'essere umano non è in grado di percepire solo il presente ma di fare rappresentazioni sul futuro e di conseguenza anche fare percezioni su ciò che potrebbe accadere.

In questo caso la rappresentazione viene fatta su una tela "futura", come se il soggetto disegnasse nella sua mente quello che sarà il possibile futuro per lui, facendo una prospettiva in base a quello che vede dal presente e crede di come possa evolvere.

 

Il ruolo del metodo scientifico

 

RELATIVISMO PERCETTIVO ED AFFETTIVO

Da adattare

Si definisce controfattuale quel fenomeno apparentemente paradossale dove il comportamento e l'atteggiamento che si osservano in un soggetto sembra contrastare con i fatti.

Pensate ad una premiazione di una gara dove il primo e terzo classificato appaiono gioiosi mentre il secondo sofferente e risentito, ad una prima impressione sembra che ci sia qualciosa che non quadra e solo analizzando la dinamica e i pensieri che ci sono dietro si può capire il perché.

L'esempio di sopra potrebbe spiegarsi con il fatto che il primo è contento in quanto sa di aver vinto, il terzo in quanto di essere comunque riuscito ad arrivare sul podio mentre il secondo potrebbe non essere gioioso perché non accetta di essere arrivato secondo e non primo, si concentra su quello che ha perso.

Questo ci fa capire come ogni persona si rappresenti la realtà in modo diverso e da questa rappresentazione nascono emozioni e sentimenti differenti, in sintesi la controfattualità nasce negli occhi dell'osservatore che non riesce a capire la relatività percettiva di chi sta vivendo degli scenari e tende a fare deduzioni fallaci come "Sei arrivato secondo, dovresti essere contento".

Si legga rappresentazione per approfondire.

FINO A QUI

percezione scientifica, ingenua, ubbiosa analizzando la quantità di fonti che il soggetto ha ascoltato

percezione dissonante

collegamento con disputing, fondamentale per eliminare le false dimostrazioni o le dimostrazioni collegate ad ipotesi errate]

aggiungere il concetto di rappresentazione sociale

la precisione come metodo per capire la realtà

aggiungere il concetto di percezione selettiva

collegare con ingigantire, la percezione alimenta condotte emotive che con una percezione non distorta non ci sarebbero state

Cambiare continuamente punto di vista, come si può definire? Il soggetto formula continuamente ipotesi e conclusioni a partire da ciò che accade, non ha una visione d'insieme, in base all'elemento che accade ha una visione differente, non costruisce sulla base di tutto ma cambia ad ogni singolo accadimento "mi fa una sorpresa = mi ama" "non mi scrive = non mi ama più". Questa potrebbe essere la famosa rigidità mentale? La mente ragiona a scatti?

ravvedere, quando una persona si rende conto della sua percezione distorta e ora invece vede in modo meno distorto

aggiungere percezione apofantica]

La percezione è un termine che fa riferimento al sistema sensoriale, ma che ricade anche nell'ambito della rappresentazione in quanto il soggetto credendo cose non valide o facendo errori deduttivi finisce per rappresentarsi le cose in modo distorto, la sua percezione del momento a livello cognitivo non corrisponde a quella reale.

La percezione può essere suddivisa per comodità in due:

- percezione statica;

- percezione dinamica.

La prima evidenzia come il soggetto conservi le sue credenze sia che siano valide o meno e conservi anche il metodo di deduzione e il metodo euristico, quindi la sua rappresentazione della realtà tende ad essere la stessa.

Quella dinamica è all'esatto opposto, la persona cambia sia in positivo che in negativo la sua percezione anche nell'ambito di una giornata.

 

La percezione e il problema dei feedback, la persona potrebbe continuamente cambiare idea su qualcosa in base ai feedback che riceve e la sua propensione a concludere.

Il partner un giorno potrebbe amarlo alla follia e un giorno potrebbe non amarlo, la persona alterna queste visioni perché la sua percezione si limita solo ai feedback immediato e non ha una visione d'insieme più ampia e integrativa della realtà-

 

La percezione rigida, 

Non c'è migliore termine per spiegare il fenomeno di come la persona vede e capisce la realtà sul versante esistenziale  del termine percezione, perché questo viene usato generalmente per spiegare "come una persona vede da un punto di vista visivo il mondo" in cui ci sono strutture cerebrali che processano le informazioni che la persona cattura tramite l'organo visivo. 

Per quanto riguarda le dinamiche esistenziali accade la stessa cosa con la differenza che le informazioni invece di essere processate da un canale automatico vengono processate da una personalità formatasi sulla base dell'esperienze e dell'educazione ricevuta (l'analogia del software).

La persona si ritrova con informazioni più complesse che vengono interpretate e processate, informazioni che vengono dedotte e catalogate. Quando anche uno solo di questi passaggi va in errore ecco che la persona percepisce un modo che non esiste allo stesso modo di come una persona che ha qualche "problema cerebrale nell'area visiva, non vede più il mondo per quello che ed ha problemi sotto questo punto di vista. 

La differenza è che problemi nel processare le immagini visive sono causati da traumi fisici o problemi genetici, la percezione in campo esistenziale invece nasce da unfallimento educativo che non è stato in grado di dare strumenti deduttivi efficaci alla persona.

Quando una persona processa le informazioni può compiere due errori prevalentemente:

- le informazioni che possiede non sono valide o sono lacunose, la persona è ignorante;

- nel processare le informazioni commette errori deduttivi, la persona è stupida.

Nel primo caso si parla di percezione ignorante della realtà, nel secondo caso di percezione distorta (dal concetto di "distorsione cognitiva").

La percezione gioca un ruolo cruciale per capire il perché le persone commettano azioni che sembrano apperentente distruttive o errate, perché la persona si basa su quello che percepisce della realtà, si basa sulla "sua realtà".

 

La correlazione della percezione nell'adattamento.

FINO A QUI

 

 

anche il punto in cui una persona per la prima volta realizza la fallibilità del suo pensiero, di come deduce e di cosa crede, riesce ad intravedere la propria ignoranza in determinati contesti, come definire questo punto di svolta esistenziale? Dove si abbandona la presunzione in modo totale?]

 

percezione distorta quindi ora vuol dire una persona che a prescindere dalla validità delle nozioni che possiede tende a fare errori deduttivi che lo portano a conclusioni errate.

 

DA RIVEDERE

Nel linguaggio comune il termine percezione è diffuso, viene usato per indicare il fenomeno di relativismo e soggettivismo in cui ognuno presenta il proprio punto di vista delle cose e della realtà, spiegando perché le persone abbiano giudizi e visioni diverse anche nelle stesse situazioni, dove chi se ne rende conto afferma "io ho la mia percezione delle cose e tu la tua".

La percezione rappresenta il come la nostra "coscienza" costruisce una rappresentazione della realtà esterna, ma come si forma questa percezione unica delle cose? Con quattro tratti di personalità:

- metodo attentivo, cosa la coscienza seleziona nella realtà che ha intorno, trovandoci immersi in una realtà ricca di variabili non sarebbe possibile analizzarla tutta, questo vuol dire che alcune persone si concentrano su qualcosa ed altre su altro;

- credenze, ovvero quello in cui crediamo, ogni persona ha delle credenze che richiamerà rapidamente per spiegarsi quello che sta vedendo;

- deduzioni, come deduciamo, ogni persona ha metodi deduttivi diversi che tendono a fare conclusioni diverse, sia con che senza fallacie, diversificando ulteriormente una visione che era differente nelle credenze di base;

- emozioni, ogni persona ha avuto un condizionamento unico quindi circostanze diverse producono e stimolano emozioni diversi, le quali a sua volta porteranno a sentimenti  diversi ed influenzare il pensiero e comportamento in modo diverso (pensiero che già abbiamo visto essere unico come risposta a quella realtà).

 

Queste quattro componenti ci spiegano perché ogni percezione sia unica, ogni singola componente differisce quindi è facile rendersi conto come queste quattro componenti generino una volta sommatesi un qualcosa di ancora più unico. Prendiamo l'esempio più significativo, quello di un genitore o educatore che tenta di plasmare un figlio o una persona. Di solito questo passaggio viene fatto trasmettendo tutte le credenze, cercando di replicare una persona che abbia le proprie credenze, senza rendersi conto che sta agendo solo un tassello della percezione e gli altri tre lo porteranno ad avere necessariamente una percezione diversa delle cose, spiegando perché anche in queste situazioni le persone finiscano per avere una percezione diversa delle cose, pensieri diverse in situazioni analoghe nonostante si sia cercati di plasmarli a propria immagine e somiglianza mentale.

 

 

Il quarto punto gioca un ruolo cruciale nel differenziare due grandi tipologie di percezioni:

- troviamo l'instintivo che è una persona, che finirà per ignorare le prime tre variabili e seguire le emozioni, come se la sua percezione alla fine sia segnata prevalentemente dalle emozioni che prova;

- troviamo la persona cognitiva che tenderà ad ignorare le emozioni per dare più risalto a ciò che crede, ciò che deduce a partire da ciò che ha analizzato nella realtà che lo circonda.

 

Questi sono i due stile percettivi più diffusi anche se poi esistono diverse varianti più specifiche.

Questa teoria della percezione ci aiuta a capire meglio come una persona produca un pensiero, come arrivi ad una conclusione, si può arrivare a conoscere il punto di vista dell'altro.

La percezione può essere analizzata per comprendere se sia distorta o meno, si tratta di percezione non distorta quando:

- la persona utilizza delle credenze valide, non possiede delle illusioni o informazioni errate su ciò che sta analizzando;

- la persona deduce senza cadere in nessuna fallacia;

- la persona non lascia che le emozioni influiscano su ciò che sta vedendo, non lascia che l'inconscio la porti fuori strada, ma rimane distaccata e lucida nonostante ciò che sente.

Quando questi tre punti sono soddisfatti contemporeamente si tratta di percezione non distorta, altrimenti se ci sono errori, come credenze illusorie, fallacie o emozioni che influenzano si tratta di percezione distorta.

Solo tre dei quattro punti determinano la distorsione della percezione, mentre il metodo dell'attenzione, della selezione della realtà non va a determinare la distorsione ma al limite una visione incompleta. La realtà intorno a noi è vasta e si potrebbe commettere l'errori di analizzarla in modo incompleto dando rilevanza a variabili inutili dimenticando/ignorando di rilevanti, questa è una problematica del metodo attentivo e non può essere ricondotta a problemi di distorsione.

Questo vuol dire che esistono comunque altri errori non riconducibili alla distorsione ma ad una visione incompleta o fuorviante della realtà che ci circonda, o comunque si possono giungere a conclusioni diversi perché in una stessa situazione si sono osservate variabili diverse.

In questo caso più che di distorsione conviene parlare di accuratezza, ovvero se due persone si stanno confrontando su qualcosa una potrebbe criticare l'altra di non aver messo a fuoco le variabili più valide per quel discorso, criticandola quindi di star ponendo attenzione a qualcosa che in quel momento non è accurato o utile per l'obbiettivo che si è posto.

 

Per fare un esempio di percezione distorta causata da credenza illusoria, immaginate due familiari che litigano dove il primo crede che in fase di litigio una cattiveria venga fatto solo per ferire l'altro e che ad esempio una frase come "non voglio più avere a che fare con te", sia dettasolo per ferire e non perché c'è realmente il desiderio di distacco; questa credenza porterà la persona a non considerare quelle frasi nemmeno come aventi un fondo di realtà, perché nella sua visione quelle frasi vengono dette esclusivamente con l'obbiettivo di ferire e non perché le si possano pensare, impendogli di comprendere dei messaggi che qualche suo familiare riesce a lanciare solo quando aiutato da queste intense emozioni, cose che altrimenti non riuscirebbe a dire. Si tratta di credenza illusoria perché non si può definire arbitrariamente che ogni familiare dica solo cose per ferirci, può succedere che sia così come non può succedere, ogni litigio va analizzato per comprendere se l'altro quelle cose le pensava realmente o meno, per questo si tratta di percezione distorta, perché c'è questa credenza assolutizzante e limitatante illusoria, che non è valida.

 

 

Percezione e popolazione media

La maggior parte della popolazione esiste in una percezione distorta ma sopratutto che manca di profondità ed accuratezza, una visione che è riduttiva ed utilizza deduzioni e credenze semplicistiche per spiegarsi la realtà, sono poche le persone che hanno studiato se stesse e la realtà al punto da sviluppare una percezione non distorta e profonda; questo spiegherebbe perché chiunque abbia un minimo di metodo critico si rendi conto di quante "fesserie" e conclusioni fallaci vengano dette continuamente da chiunque apra bocca.

Non è un caso che si siano diffusi metodi come "conta fino a 100 e poi parla", ci si è resi conto di quanto una persona abbia un modo euristico ed automatico che seppure al momento sembri giusto si riveli errato (una sorta di condizionamento che li aiuta a rendersi conto che anche se nella loro mente tutto sembra filare liscio comunque può esserci l'errore) sforzandosi così di non dire la prima cosa che la loro mente ha portorito e tentanto di pensarci ancora per arrivare a qualcosa di più valido o al limite restare  ilenzio, credendo che a questo punto è meglio non dire nulla piuttosto che dire qualcosa di errato.

 

Cambiare la percezione non vuol dire solo eliminare qualche credenza illusoria o eliminare qualche fallacia, ma vuol dire sviluppare una visione delle cose che sarà necessariamente più approfondita, pensiamo all'errore di riduzione, quando una persona si rende conto che non può ridurre tutto a poche variabili necessariamente finirà per giungere alla conclusione che è necessario che sviluppi una visione più approfondita e complicata di quella che aveva in precedenza, pensiamo ad una persona che si rende conto che le certezze non esistono o che le cose assolute non esistono, finirà per passare da un vecchio modelo "vero o falso" "così o colà" ad una visione fatta di più alternative, più sfumature di grigio.

 

Pensiamo ad una persona che ha una credenza "sono bello" o "sono brutto" una persona potrebbe pensare che l'errore sia nella credenza di per sé, in realtà cambiare percezione vuol dire rendersi conto che è tutto il mondo di giudicare in quel modo che è errato, che non esiste una persona bella o brutti per tutti, che la bellezza non funziona così, cambiare percezione equivale a rendersi conto che il tutto è più complicato, più soggettivo, più relativo.

 

Percezione e condizionamento

Analogamente a quanto descritto nell'articolo del condizionamento, affinché avvenga il decondizionamento è necessario che la persona cambi il suo modo di vedere le cose altrimenti potrebbe mantere delle credenze che portandolo a vedere ed interpretare le cose in quel modo potrebbe impedire di vedere come è la realtà, mantenendo quei condizionamenti che sono stati dati con una visione distorta delle cose simile.

 

Percezione e senso di responsabilità

Cambiare la percezione implica di fatto un cambiamento di personalità, dove la persona rimette in discussione le sue credenze, cambia i suoi metodi deduttivi e questo potrebbe metterla nelle condizioni di non poter più attribuire la responsabilità dei propri fallimenti ai danni fatti alla sua visione del mondo, al fatto che è nato così o è stato fatto così, diventerebbe più responsabile delle scelte e decisioni, guarderebbe una nuova realtà frutto di un suo percorso e renderebbe più difficile giustificare i propri fallimenti attribuendo la colpa alla propria natura o ai fallimento altrui.

 

 

Come si fa a stabilire quale credenza è illusoria? Come la si individua? Sviluppando un metodo critico/analitico, la persona passa dal sentirsi sicura di sé, dal pensare di possedere solo certezze e verità alla costante autocritica, considerando qualsiasi sua credenza (specialmente ad inizio percorso di cambiamento) come potenzialmente errata, o almeno parzialmente errata/migliorabile.

 

Da cosa conviene partire nel momento in cui una persona intende eliminare la propria percezione distorta della realtà? Conviene partire dall'acquisizione dei metodi deduttivi, ovvero imparare a dedurre senza fare errori perché questo è poi necessario per eliminare le proprie credenze illusorie, avere dei metodi deduttivi efficaci è necessario per poter criticare se stessi, le proprie credenze.

 

L'emotività passiva e la difficoltà dell'autocritica

Questo percorso di autocritica potrebbe essere difficoltoso nel momento in cui la persona è poco lucida a causa dell'emotività passiva dato che senza lucidità difficilmente una persona riesce ad essere autocritica, specialmente se istintiva, finendo per diventare sfrontata, ovvero autoconvincersi ulteriormente che quelle credenze sono reali perché concordano con le emozioni che si provano in quel momento.

 

Il ruolo della percezione distorta nelle emozioni

La percezione distorta porta la persona a vedere una realtà diversa da quella che è, questo vuol dire che la persona ha una risposta emotiva diversa da quella che avrebbe avuto se avesse visto la realtà non distorta. Questo a sua volta ci fa comrpendere come la persona finisca per peggiore i problemi che ha, dato che non li riesce nemmeno a mettere a fuoco finendo per guardare in modo distorto anche quelli.

 

Qual'è la differenza fra percezione distorta e autoconvincimento?

L'autoconvincimento riguarda una componente intenzionale di vedere e credere una realtà di comodo come mezzo di difesa contro una realtà che potrebbe ferire o destabilizzare,  la percezione distorta come fenomeno generale invece va inteso come un fenomeno casuale dove la persona senza che se ne renda conto finisce per vedere un qualcosa di distorto in base alle credenze errate che possiede e le deduzione fallaci che compie, quindi è un fenomeno relativo e casuale, imprevedibile e potrebbe portare la persona verso realtà distorte piacevoli ma anche non piacevoli. La differenza è sottile ed è difficile rendersi conto, specialmente da un esterno, cosa stia realmente accadendo se la distorsione sia intenzionale e quindi usata come difesa dalla persona o se invece sia qualcosa di casuale, questo ci suggerisce che nel caso parlassimo con una persona che presenta distorsioni prima di "sparare per distruggerle" è necessario considerare la possibilità di aggredire qualcosa che stava stabilizzando o aiutando la persona su un frangente (anche se poi lo penalizzava in altri).

 

Perché le persone arrivano ad avere una percezione distorta? La risposta è nel fallimento educativo, dove la persona cresce senza che nessuno insegni (scuola compresa) alla persona a dedurre senza compiere fallacie, a sviluppare metodi deduttivi efficaci e al tempo stesso viene farcita di credenze illusorie (che può svillupare anche in autonomia) e che senza un metodo critico non contrasta al momento, ma conserva nel tempo. Una persona che cresce in un ambiente che gli insegni a pensare senza distorsione avrà un pensiero immaturo, incompleto, ma non distorto, sarà una persona che presenterà delle difficoltà perché non ha ancora gli strumenti mentali necessari per affrontare determinati livelli di approfondimento e non avrà la condotta che invece manifestano i bambini dove sono una fiera di credenze illusorie ed euristiche/deduzioni fallaci.

 

Le credenze illusorie e la speranza che la realtà aiuti ad uscirne

Si potrebbe pensare che per le illusioni sia sufficiente affrontare la realtà per smontarle, in parte è così anche se comunque si ha lo stesso paradosso della saggezza, dove la persona ci arriva solo in tarda età procedendo in questo modo avendo durante il corso della sua esistenza comunque una bassa qualità e commettendo errori che avrebbe potuto evitare se fosse intervenuta attivamente per migliorare le proprie credenze piuttosto che attendere che sia il caso e la realtà a svegliarla. Ma comunque per alcune credenze illusorie non è sufficiente nemmeno la realtà, so cose così sottili che difficilmente accadrà l'evento specifico che "sveglierà la persona" per alcune cose può accadere ma non per tutte. Se il passare del tempo migliora il versante credenze, comunque una persona che non interviene attivamente sulla sua percezione rimarrà comunque con metodi deduttivi fallaci e quelle credenze errate che la realtà non è bastata per cambiare.

 

Percezione ed interazionismo simbolico [da scrivere]

 

"sempre di più, mi ritrovo a cambiare punti di vista (e relative emozioni) riguardo praticamente tutto.
Cambio umore 4-5volte al giorno, e non nel semplice senso gioia, tristezza, cambio completamente visione del mondo che mi circonda.
Per esempio, mi sveglio, mi viene in mente un evento per me pesante e non provo niente, lo vedo lontano, 7 ore dopo mi torna in mente, ma questa volta è paranoia pura; così con tutto, ragazza, amici ecc. un giorno la amo e mi dispero al pensiero di perderla, quello dopo non posso dire non mi interessi ma non è neppure tra mie priorità..oggi ho pensato "ma la amo?", nel senso la amo ma mi rendo conto che dipendo completamente da lei.
per gli amici ogni tanto mi sento carico" pieno" di rapporti in evoluzione e in altri momenti mi sembra tutto un enorme fallimento, sono stanco e non sento più la voglia di impegnarmi in queste cose anche se comunque mi appagano, negli ultimi 3 anni mi sono emarginato parecchio chiudendo i rapporti con più o meno tutti
In più ogni tanto mi sento estraniato anche dai miei due migliori (ed unici che considero tali) amici, da anni, con cui sono davvero amico...mi sembra di non saper cosa dire, mi sento uno sconosciuto, ma poi passa.
Ieri mi è successo anche con la mia ragazza e oggi mi è passato.
Ho prenotato una seduta da una psicoterapeuta tra due settimane, sono deciso a liberarmi di queste cose e soprattutto delle paranoie che da questo gennaio a cadenza circa bimensile mi mandano in un panico allucinante per 3-7gg ogni volta, per dirvi, in quelle situazione non riesco a stare fermo in un punto, nemmeno per un caffè al bar + nausea + mal di stomaco + ansia eccecc; il tutto si conclude ogni volta con io che chiamo mia madre, la mia ragazza ecc (ho 24anni).
secondo voi cos'ho? certe volte il modo con cui cambio opinione riguardo a qualcosa mi lascia basito, da un opposto all'altro
Mi chiedevo anche se un eventuale terapia potrebbe farmi rendere conto che non sono più innamorato della mia ragazza, insomm"

 

"

class="messageTitle">Cambio idea di continuo

class="messageBody">
Buonasera, mi chiamo Maurizio, ho 23 anni, sono nuovo del forum e vi volevo raccontare la mia storia e spero qualcuno abbiamo qualche consiglio a riguardo. 
Da circa due anni, io e la mia ragazza (ci siamo conosciuti alle superiori, siamo cresciuti insieme e abbiamo condiviso tutto) ci siamo lasciati. È stata lei a lasciarmi, dicendomi che non era piu innamorata di me, che non sapevo piu darle i consiglio che la facevano stare bene. Inutile dire che ho passato un periodaccio intoreggandomi su cosa avessi sbagliato o meno. Dopo un po di tempo, forse anche aiutato dagli amici e dal carico di esami universitari, sono riuscito a metterci una pietra sopra. Ho conosciuto altre persone, sono uscito con altre ragazze, anche piu grandi di me e ho fatto esperienze diverse. Circa a dicembre ho conosciuto questa ragazza ed è stato subito colpo di fulmine. Siamo usciti e sono stato benissimo, ed è come se la mia relazione precedente non fosse mai esistita, ero subito pronto a rimettermi in gioco. Dopo tre mesi con questa ragazza, la prima volta che abbiamo fatto l'amore, mi ritorna in mente la mia ex ragazza, inutile dire che è stato un flop tutto il resto della serata. Da li sono iniziate le mille paranoie e i mille dubbi e la mia ex non mi usciva dalla testa. Questo mi ha portato, dopo una lunga riflessione, a lasciare questa ragazza.
Fatto sta che una settimana dopo, questa ragazza mi mancava, mi mancava sentirla per messaggio, parlarci. E allora decido di ricercarla e di rivederci, fin li tutto ok, non pensavo piu alla mia ex ed era tornato tutto come nei primi periodi. Un giorno, e ripeto un giorno dopo, ho deciso di lasciarla. Non mi era mai successa una situazione simile, non mi ero mai comportato cosi.
Ma la storia non finisce qui, infatti durante una festa, riincontro la mia ex dicendomi che le mancavo, che le mancavano i miei consigli, che era uscita con altri ragazzi ma che io non ero come loro etc. Io ero felicissimo ovviamente, era quasi come destino che succedesse questa cosa. Ora mi ritrovo qui a scrivere perchè non sono sicuro, ho paura di non provare più quello che provavo prima per lei, mi sento strano con me stesso.. è possibile cambiare idea cosi nel giro di pochi giorni?"
ultima modifica il: 30-03-2019 - 13:30:51
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