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Cos'è la saggezza? Cosa si intende per persona saggia?

BOZZA

[fare il test, scopri quanto sei saggio, la persona viene testata su ogni possibile caratteristica (trovarne 100) e quindi poi si può fare la percentuale.

fiducia parziale

collegamento con saccente

il punto di saggezza minimo, descritto nell'articolo della crescita

il punto di scegliere e non rimanere fermi anche se si sa di non star prendendo la scelta miglior

il punto di serenità, ovvero quando si hanno sufficienti elementi di saggezza da far funzionare l'esistenza nonostante le altre lacune, la persona comincia ad essere efficace e non fare errori]

nel linguaggio comune le persone usano il termine saggio per indicare quella che è in realtà una persona ponderata, cioè una persona che invece di fare scelte e azioni avventate le fa ponderando la situazione

aggiungere scetticismo, equilibrio

le basi della saggezza, le prime cose sono punto di Sonder e ottimismo, il resto verrà con il tempo?

accortezza

l'adattamento esistenziale? Quanto più ci si adatta agli eventi più probabili dell'esisenza quanto più si è saggi? comprendere le dinamiche personali e delle altre persone, dinamiche sociali?]

 

Nel linguaggio comune il termine saggezza è diffuso anche se potrebbe creare confusione a causa dei diversi significati attribuiti, elenchiamoli:

- saggezza per intendere il buon senso, ovvero quel minimo di lungimiranza efficace necessaria per evitare quelle azioni che avrebbero ripercussioni negati su sé e gli altri che superano l'apparente vantaggio iniziale;

- saggezza per intendere qualsiasi caratteristica la persona ritenga oggettiva nel suo punto di vista delle cose e della realtà;

- saggezza per intendere una persona che manifesta la sua consapevolezza e che per contrasto con le persone ignoranti viene definita positivamente con affermazioni come "si vede che sei una persona saggia".

 

L'AB sceglie di ridefinire la saggezza sulla base del secondo significato, definendo saggia quella persona che completa il suo percorso di crescita e sviluppa le caratteristiche necessarie per affrontare l'esistenza nella sua interezza con la maggior efficacia e funzionalità possibile.

Va considerata che questa è una teoria, così come ogni persona ha la sua teoria riguardo all'insieme di caratteristiche che si ritengono migliori e necessarie per maturare e crescere a livello esistenziale.

 

Queste sono le caratteristiche di personalità necessarie affinché la persona possa considerarsi saggia:

- Ogni volta che avete a che fare con qualcuno è quindi necessario considerare le aspettative passive che questa persona può nutrire verso di noi. Tentare di conoscere questa possibilità e prevenirla.

- Un'esistenza saggia è quella in cui nelle giornate c'è solo vitalità e vivacità, con una dose minima di intrattenimento.

- analizzare la realtà che ci circonda

- ottimismo

- perplessità positiva

- non intransigenti (quale termine usare per indicare l'opposto dell'intransigenza]

- simpatica e socievole

- non istrionica

- non istrietica

- assertività

- riconoscere ed eliminare l'apprensione (il vedere problemi che non esistono);

- risolutività;

- cinismo (antitesi all'istintività)

- lungimiranza;

- mancanza di noncuranza (mindfullness?);

- la concretezza;

- prevenzione;

- investimento alla tolleranza per fare in modo che gli eventi più probabili e difficili dell'esistenza siano digeriti in anticipo, preparasi in anticipo ad accettare eventi come quello della morte o una malattia improssiva;

- realismo, riuscire a guardare la logica degli eventi a 360° senza cadere nell'errore da ottimismo o realismo o semplicemente farsi "abbagliare" da ciò che abbiamo davanti al momento;

- determinazione;

- L'investimento all'utilità

- concretezza, 

- propositività e intraprendenza

- tenacia

- pacatezza

- crescita basata su studio e non solo sulla pratica

fino  a qui

 - e l'efficacia e l'efficienza cioè l'ottimizzazione

- la pazienza, cioè il contrario dell'agitazione

- è saggio colui che conosce la convenienza della conoscenza statistica della realtà, di come la statistica ci aiuti a comprendere le probabilità e i rischi in modo oggettivo

- quello che prima veniva definito metodo per direzionare i propri desideri viene fatto confluire nel metodo dell'accontentarsi cioè essere in grado non solo di direzionare i propri desideri, ma saper focalizzarsi su quelli che sono duraturi e sui quali si possono costruire passioni

- un'altra componente della saggezza è l'investimento alla tolleranza, punto fondamentale per poter interagire con persone che non possono essere tollerate ma che per diverse cause finiscono per stare vicino a noi (si pensi ad alcuni contesti lavorativi), con questa componente la persona si garantisce statisticamente che qualsiasi persona gli orbiti intorno non potrà fare o dire nulla che possa risentirla, si legga tolleranza per approfondire.

- investimento all'indifferenza, dal punto di vista inconscio

 

 

 

L'errore di considerare la saggezza come qualcosa che si basa esclusivamente sull'esperienza, lo studio è un potente acceleratore che conviene sfruttare altrimenti si finisce nel paradosso in cui si diventa saggi solo in tarda età, in quel momento in cui di quella saggezza non ce ne ne più nulla.

Quanti vecchi si credono di essere saggi, senza accorgersi che il mondo è velocemente cambiato! 

APPUNTI:

"Quanto meno sei saggio quanto più le leggi di Murphy prediranno accuratamente ciò che ti accadrà."

 

"La saggezza è l'applicazione del detto popolare prevenire è meglio che curare all'intero campo esistenziale, una persona saggia  è colei che tramite delle scelte agisce anticipatamente e costantemente per prevenire eventuale problematiche e cose che non desidera e al tempo stesso crearsi la realtà che desidera"

[APPUNTI: da riscrivere aggiungendo:

]

Cos'è la saggezza?

Nella quotidianità il termine di saggezza non è usato, anche se il significato di questo termine viene continuamente rievocato sotto forma di frammenti da termini come "non essere stupido" "fatti furbo" "devi essere svelto nella vita" "non farti fregare".

Il termine saggio nella quotidianità rimana a quella persona anziana, che ha accumulato tanta esperienza e che quindi si deduce che a partire da questa la persona sia saggia in senso esteso.

Qui potremmo iniziare il primo "attacco" alla quotidianità perché questa definizione di saggezza porta ad una deduzione ingenua sulla stessa, come se solo un anziano possa essere saggio:

"La tragedia della vita è che diventiamo vecchi troppo presto e saggi troppo tardi." Benjamin Franklin

Ma non è così, si potrebbe dire che statisticamente le persone se non investono nella loro crescita personale si ritrovano per un effetto tempo/esperienza, dopo numerosi errori, numerosi tentativi a ritrovarsi saggi di conseguenza, ma è possibile investire per essere saggi, per fare in modo che l'età sia solo un numero nulla di più.

A questo punto è chiaro che conviene ridefinire la saggezza escludendo tutti quei termini "svelto, furbo, in gamba..." e eliminando la credenza illusoria che "vecchiaia=saggezza" anche perché ho conosciuto diverse persone anziane, e nessuna di quelle era saggia, per lo più avevano talmente fatto tanti errori nell'esistenza che erano diventati "molto cauti" applicando il metodo della precauzione ed evitamento per lo più.

Il saggio quindi non è colui che è cresciuto "lentamente" e "indirettamente" tramite il metodo "per tentativi ed errori", la saggezza è un insieme di metodi che la persona acquisisce, metodi esistenziali necessari per la serenità.

Ecco che la saggezza ora diventa pragmatica, la saggezza è un mezzo per ottenere la serenità, un insieme di metodi necessari per prevenire e spegnere la sofferenza, tutto ciò che la causa e potrebbe causarla, metodi algoritmici che non si limitano ad evitare o ad agire per precauzione, anzi analizzano i rischi, analizzano strategie attive con investimenti per garantire la serenità.

Il problema più rilevante riguardante la saggezza è che di queste persone ne esistono molto poche, anche se i metodi che essa contiene posso ritrovarsi sparsi nella popolazione, le persone che li racchiudono tutti consciamente e attivamente sono poche, come poche sono le persone che di fatto si possono autodefinire serene.

Questo porta ad un paradosso in atto, cioè ci sono figure genitoriali e scolastiche che non sono in grado né di insegnare né di essere modelli di saggezza perché nemmeno loro lo sono.

Questo porta ad una realtà paradossale, cioè che statisticamente l'unico modo per essere saggi (almeno che di non essere un fortunato che ha la possibilità di crescere con un insegnante saggio) è nella rinascita, cioè nel momento in cui la persona inizia a investire nella sua crescita personale.

In questo caso con internet e i libri è più facile trovare persone saggie da cui apprendere e imparare, personalmente la prima persona saggia che scoprii fu Roberto Albanesi, ma da sempre ricordo, se posso definirlo così, di un desiderio quasi inconscio di trovare persone che fossero saggie, che sapessero gestire gli eventi, essere calmi e pensanti, rimanevo profondamente affascinato dalla calma di alcuni personaggi che ritrovamo in film o serie tv come "Neo di Matrix" o "Mil Grisson di CSI".

Detto questo torniamo alla questione rinascita e acquisizione di metodi per arrivare alla saggezza, possiamo a questo punto definire tre percorsi possibili in cui si considera un secondo stato possibile quello di semi-saggezza, in cui la persona acquisisce alcuni dei metodi ma non tutti, che non sono in grado di dare una serenità completa ma comunque elevano la qualità esistenziale:

- quello più frequente e che determina appunto lo stato di medioevo tecnologico, la persona dopo un inziale fallimento educativo, troverà un equilibrio senza mai mettere in discussione l'inerzia accumulata, i vuoti educativi verrano colmati casualmente, e come tutti per tentativi ed errori si ritroverà semi-saggio mediamente ad una età che va dai 50 anni in poi

- quello meno frequente ma possibile, in cui la persona verso la fine dell'adolescenza si rende conto già di tutti gli errori fatti, sia quelli genitoriali che quelli propri, si rende conto del proprio stato di infantgilità, di fallimento educativo, e comprende la necessità di cambiamento, di solito questo evento accade per incontri casuali di persone saggie, di persone consapevole che ci "sconvolgono" l'esistenza con la loro "anormalità".

- quello statisticamente pazi a zero, in cui i genitori fanno un figlio con consapevolezza e sono in grado da subito di insegnargli l'esistenza, di farlo crescere, e arrivato a fine adolescienzale si ritroverà già pronto a vivere, già saggio senza pagare alcun errore anzi pronto ad investire nella propria vita.

Cioè non è detto che necessariamente la persona inizi un percorso di crescita completo, che punti alla saggezza, ma come abbiamo detto potrebbe trattarsi di uno stato di semi-saggezza, in cui la persona cresce ma non completamente.

L'AB ha scelto il termine "saggezza" ma come abbiamo visto nella quotidianità questo significato è stato frammentato e ripreso da più parole, a dimostrazione del fatto che sono tanti i metodi che la compongono, la saggezza, o comunque il significato di cui stiamo trattando, è l'unica strada che abbiamo per raggiungere l'obbiettivo serenità.

E' necessario agire attivamente, pensare e fare scelte che prevengono sofferenza, tristezza, dissonanze future, la saggezza è qualcosa che si basa sul presente e sul futuro, e molto poco sul passato, perché ciò che conta non è la nostra esperienza, ma quello che abbiamo studiato e possiamo studiare per crescere e imparare dai maestri dell'esistenza, per acquisire metodi efficaci per l'obbiettivo che ci siamo posti, cioè essere sereni, che a sua volta è una componente necessaria per la felicità, tutto questo definendo un programma esistenziale di azione.

Anche se i metodi possono variare, le differenze non possono essere di fatto eccessivamente distante, per questo l'AB afferma che in questo particolare caso la strada è unica.

Una persona saggia è quella che:

- sa pensare senza formulare errori di ragionamento e senza cadere in errori di comunicazione intrapsichica e interpsichica, perché conosce sia tutte le fallacie possibili, sia il dilemma comunicativo fra dialoganti

- sa scegliere cosa desiderare e cosa aspettarsi per non rimanere mai insoddisfatta o delusa

- seleziona diversi desideri per trasformarli in passioni che saranno efficientemente ruotati nell'arco della giornata per riempire la propria esistenza con gioia stabile e duratura

- comprende la necessità di raggiungere lo stato di solitarietà, complice le passioni si circonderà solo di persone compatibili arrivando anche ad allontanare i parenti nel caso questi fossero incompatibili

- comprende la necessità di affiancare allo stato di soliterietà quello di "emotivamente attivo"

- tutto questo implica che la persona investa nel cambio di personalità, specialmente nel versante sensibilità, intervenendo su variabili come la suscettibilità, l'irascibilità, permalosità, narcisismo, egocentrismo, etc..

- investe nella prevenzione per non pagare errori che si sarebbero potuti prevenire

- conosce le dinamiche della realtà, specialmente quella più prossimale, sa cosa muove il mondo e le persone, e quindi sarà sia in grado di trovarsi in luoghi adatti ai suoi obbiettivi, sia di muorere la realtà e le persone per i suoi obbiettivi, sarà quindi in grado sia di crearsi occasioni e opportunità, quindi saprà come e dove muoversi senza essere mai folle

- accetta che le cose e le persone intorno a lui possano cambiare a prescindere dalla sua volontà o dai suoi desideri e sa quando conviene rinunciare a cose o persone che ormai cambiate non sono più compatibili, tutto questo è possibile per le alternative pronte (alternative che fanno parte della prevenzione)

- sviluppa il coping, cioè comprende l'inevitabilità dell'avvenimento di problemi, ma che può ridurli con la prevenzione in modo che questi siano gestibili e risolvibili con distacco senza che questi influiscano sull'umore

- la necessità di investire nella insensiblità/tolleranza così da aumentare la probabilità di incontrare persone compatibili e di gestire incontri casuali e limitati nel tempo con persone incompatibili

- è in grado di fare un'acquisizione completa da ogni esperienza rilevante che gli capiti o osservi intorno a sé

- una persona saggia comprende come gestire la riservatezza al meglio

 

- una persona saggia sa essere impavida, cioè comprendere che non può essere infallibile e che alcune volte conviene ritirarsi strategicamente.

Una persona saggia non è un super uomo, non si nasce saggi lo si diventa.

Una persona saggia è un uomo che ha investito molto su se stesso, è in grado di fare errori senza soffrirne e investire affinché quell'errore sparisca nel tempo.

Una persona saggia è un uomo che sceglie di non soffrire e lo fa programmandosi un'esistenza senza sofferenza, tutto questo è possibile nel momento in cui la persona comprende che avere problemi, fallire non necessariamente porta sofferenza, anzi si può affrontare tutto questo con il sorriso se la persona è pronta a farlo, se questa persona è pronta a crescere ogni volta che questi fenomeni accadono, non dimenticando che non si agisce solo in reazione ad errore o fallimento, ma l'azione di prevenzione è costante e riguarda tutti i piani esistenziali, non discriminiamo una persona per compatibilità solo quando ci litighiamo, lo facciamo dal primo momento che la conosciamo, questo non toglie che potremmo aver fatto un errore, e nel momento in cui ci si rende conto che non è più compatibile non c'è la disperazione, la tristezza o altro, semplicemente si accetta l'errore, lo si comprende, si cresce e non lo si ripeterà più, e tutto questo può essere per assurdo affrontato con il sorriso e non con rabbia, anche perché mentre questo accade la nostra vita è piena, in movimento e non ruota intorno a nessun perno fisso.

La persona saggia è prima di tutto una personac con il suo mondo pieno e in continuo movimento, un movimento coerente diretto verso uno scopo, ma la saggezza non è tutto, la coerenza ad esempio non fa parte della saggezza, la coerenza viene prima della saggezza, e la ritroviamo in qualsiasi cosa, perché la saggezza nello specifico riguarda la serenità, ma come abbiamo detto lo scopo della persona non è solo essere sereno ma felice. 

Una persona felice scegliere di non soffrire, e quindi di essere saggio, ma sceglie anche di gioire e questa componente non la fa tramite la saggezza ma tramite le passioni.


Perché le persone rimangono "non saggie", perché non si svegliano?

Le risposte sono prevalentemente due:

- i problemi vengono visti come "vita", la persona si riempie e con tanti problemi da risolvere, ma non solo questi fanno parte del "vivere" inteso come alternanza di gioia e sofferenza

- sono stati "contagiati" da credenze come "i problemi sono inevitabili" "la sofferenza è inevitabile" cosa che potrebbe essere anche oggettivamente valida se non fosse che la persona la usa come scusa per non fare nulla, quando in realtà si potrebbe fare molto per ridurre il numero di problemi e fare in modo che questi siano matematicamente sempre gestibili, avere un problema alla settimana gestibile, e 10 al giorno ingestibili hanno impatti diversi sulla qualità esistenziale.

 

Non è difficile comprendere che questi due punti si basano su credenze illusorie, credenze che potrebbero essere viste anche da un punto di vista stabilizzante, perché anche mettendo il caso che una persona si renda conto che è possibile "diventare saggi", questo poi implicherebbe "diventarlo", cosa che si tradurrebbe in una dissonanza dato che le persone essendo "rigide mentalmente" non tendono al cambiamento, ne tanto meno a investire mesi e/o anni per crescere.

 STOP

Saggezza e accettazione con rinuncia

Ho raggiunto la saggezza funzionale a 23 anni, ora la sto ottimizzando, e questo perché non sono una persona che esiste in base ad un primo tentativo di educazione fallito per poi andare avanti a tentativi ed errori, sono arrivato in 23 anni perché ho studiato per 3 anni a partire dai venti la crescita personale, ho ascoltato fonti che parlassero di come si vive, mi sono lasciato ispirare o ricostruito un io che sia adatto a vivere ed essere saggi è una condizione necessaria. Franklin questo dimentica di dire, che non è inevitabile ma che probabilmente andrà così per tutte le persone che esistono  in questo PDNC, in questo fallimento educativo e vanno avanti a tentativi ed errori. Io ipotizzo che un bambino con un insegnante di vita funzionale possa arrivare prima dei 14 anni ad essere saggio, in cui in un primo momento questa saggezza altro non è che una imitazione del suo insegnante per divenire in un secondo momento frutto della sua consapevolezza.

 

 

La saggezza non fa confusa con la protezione, ma la saggezza è come si adopera questa protezione, la saggezza è anche protezione, la saggezza è una delle due componenti della consapevolezza, in cui una persona comprende che per essere felici è necessario essere sereni, cioè avere una assenza di sofferenza continua, e questa è possibile mettendo in atto una serie di cambiamenti, una serie di metodi come:

-problem solving

-conflict e dissonanze shutting

- selezione dei desideri e rotazione delle passioni

- prevenzione

- emotività attiva

- selezione delle persone in base alla compatibilità

- raggiungimento della solitarietà

- investimento alla tolleranza e all'accettazione con rinuncia (comprendere quando è necessario rinunciare)

La saggezza quindi va ad inserirsi in un contesto di scelte e di operazione, passando sia dal lato del fare azioni che abbiamo il minor rischio possibilie di avere conseguenze disfunzionali, e di fare anche operazioni che vadano ad avere delle conseguenze funzionali nel futuro per lo scopo, non limitarsi ad investire nel presente ma avere anche dei ritorni per il futuro.

Approfondiamo questo passaggio. Ritorniamo al concetto di paranoia, in cui la persona commette una serie di errori di ragionamento che lo portano ad oscillare fra sicurezza e insicurezza

"Se non scegli cosa desiderare, sarà il desiderio a sceglierti, sarà il caso a scegliere la qualità della tua esistenza" "Un saggio non ha rimpianti perchè non prende decisioni, fa delle scelte, e quando prendi una scelta coerente, non esiste senno di poi che possa portarti a fare dei rimpianti"

"Un saggio non rimugina, perchè non ha bisogno di ristabilizzarsi l'umore con tentativi ingenui, l'umore viene gestito in altro modo, sostituendolo a monte con la consapevolezza, sostituendo l'io non adatto alla vita"

Consapevolezza=saggezza come investimento alla serenità e

Saggezza e rimuginazione. Una persona saggia non ha bisogno di rassicurazione, perchè non ha più illusioni riguardanti la sicurezza. Cos'è la saggezza? Un metodo che da la possibilità di preservare la serenità prevenendo la sofferenza e  tutte le possibili emozioni che lo compongono come: risentimento, sofferenza, insofferenza, etc.. Su cosa si basa questo medoto? Sulla gestione e la prevenzione. Come si preserva e come si previene? Avendo definito lo scopo come obbiettivo ultimo felicità, e avendo definita quest'ultima come la gioia continua in uno approccio  Saggezza e bisogni esterni. Conviene spegnere bisogni e desideri e definire un programma che da la possibilità di prendere ciò che serve per essere felice ora, e nel frattempo investire per il futuro. La saggezza quindi può essere divisa in due componenti prevalenti: -prevenzione dei problemi e dei conflitti -risoluzione dei problemi e spegnimento dei conflitti Ciò che è stato elencanto prima quindi sono una serie di procedure che conviene seguire per prevenire problemi e conflitti così che si possa avere più tempo per amare, perchè non è necessario investire la propria risorsa temporale nel risolvere problemi e spegnere conflitti. Saggezza e principio di attrazzione Saggezza e prevenzione Saggezza e prevenzione Saggezza e gestione emotiva Saggezza e problem-solving Saggezza, metodo di selezione fra ciò che conviene accettare e mettere nel mondo dell'indifferenza e ciò che conviene accettare e investire per cambiare, cambiamento pratico e fattibile. I limiti della saggezza, se nella saggezza rientra il metodo di gestione dell'attrazione e del desiderio, la possibilità di amare si trova nella consapevolezza, cioè io non mi limito a desiderare qualcosa che posso avere, anzi una volta che posso interagire io studierò questo oggetto, lo approfondirò e ottimizzerò il piacere che ottengo da questa interazione.

 

"La vera saggezza della vita consiste nel capire quando possiamo cambiare la realtà o quando piegarci ad essa."
Sigmund Freud

Elimando il temine "vero" rimane una frase che da uno spunto per uno pensiero approfondito sulla realtà, la quale a volte può essere cambiata e a volte no, andando quindi a smontare definitivamente l'illusione del controllo. Questo però porta ad un interrogativo, e se la realtà ci imponesse di essere felici? Ecco che si arriva al limite di questa affermazione, che seppur può essere da spunto per abbandondare l'illusione del controllo non dice nulla su come una persona possa tramite la possibilità di cambiare arrivare a far si che la realtà stessa non ci pieghi all'infelicità, come? Con l'effetto tempo e l'effetto ridimensionamento dei desideri, chiunque nel corso della sua esistenza ha provato l'emozione della insoddisfazione e della delusione, e ha provato anche per quanto non lo abbia accettato la realtà non si piegava, e nel caso poi abbia avuto successo, questo è arrivato con l'effetto tempo, cioè ha iniziato a investire affinchè la realtà cambiasse, ma il suo obbiettivo non ha cancellato la sofferenza iniziale e non cancella tutte le volte che nonostante tenterà di modicare la realtà, fallirà doppiamente. Questo comportamento non è saggio, perché la saggezza non è solo accettare una realtà che non si può cambiare ritornando al paradosso dell'infelicità, chi lo accetterebbe? No è ridimensionarsi, cambiare le porzioni di realtà a cui si ambisce, cambiare i desideri, facendoli ricadere nel terrono della facilità, della continuità

 "La saggezza nell'esistenza consiste nello scegliere quale investimento  apportare alla realtà per cambiarla e quando invece ridemensionarsi prima di arrivare ad un vicolo cieco esistenziale, in cui l'accettare diventa solo una chiacchiera di cui una persona può autoconvincersi, niente di meno"

Una persona saggia la si può riconoscere esprimendogli questa frase "non si desidera ciò che è facile ottenere percHé non da la stessa soddisfazione" se la persona è saggia risponderà, che desidera ciò che è facile ottenere e ha ottenuto più soddisfazione di quanto una persona che combatte continuamente abbia mai ottenuto.

 

 

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

Versi che rappresentano la NON-saggezza nel versante desiderio, in cui si è attratti dall'irrangiungibile, se questi versi ti sono piaciuti, considera che non è "normale" e che non è per tutti così.

"Il più bello dei mari è quello

che bagna le spiaggie dei miei ricordi

il più bello dei nostri figli 

sono io, allevatomi dal momento della mia stessa rinascita

amandomi come se fossi mio figlio

i più belli dei nostri giorni

li abbiamo vissuti tutti e altri ancora ne abbiamo da vivere

e quello che vorrei dirti di più bello

te lo sto dicendo proprio ora, e in futuro, se mi ascolterari ancora, sarò in grado di supererarmi"

 

 

La saggezza e la soglia del malessere

Ho letto di una persona che era arrivata ad una conclusione curiosa, secondo lui esisteva una soglia del malessere secondo la quale esistono dei fenomeni, degli avvenimenti che generano sofferenza e questa si accomula fino a superare questa soglia e secondo questa persona l'importante era riuscire a rientare entro questa soglia.

Cosa sta dicendo questa persona, sta dicendo che la serenità non esiste così come non esiste la saggenza, cioè non in grado di prevenire, avere un programma preventivo per cui essere sereni. Ciò di cui parla questa persona è la sopportazione di ciò che non si accetta, ma anche di un equilibrio quello basato sulla infelicità ma che da comunque la possibilità di andare avanti, quindi superata questa soglia la persona faticava ad andare avanti "equilibrio" ma anche faticava a continuare a sopportare, finendo nella rabbia (lui ha generalizzato riducendo il tutto ad un'unica soglia), per poi trovare dei continui metodi stabilizzanti, per rientrare entro quella soglia così che il risentimento non sia troppo, che la sofferenza non sia troppa, per essere infelici ma comunque anadare avanti, accontentarsi di quella gioia che si ha stringendo i denti con la sofferenza, questo è il PDNC, persone che non sono in grado di vedere, di comprendere la serenità, di comprendere che l'inevitabile riguarda pochissime cose e non la felicità, è possibile essere sereni e l'importante non è rientrare entro questa soglia, l'importante non è l'equilibrio, ciò a cui conviene dare priorità è la saggezza e questo implica un cambiamento dell'io, una crescita che le persone nemmeno considerano. Saggi si diventa non ci si nasce, e l'educamento che ricevi è l'esatto opposto della saggezza, quindi prima di diventare saggio, prima è necessario che tu rinasca.

ultima modifica il: 14-05-2019 - 22:41:16
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