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Cos'è lo scetticismo?

(la differenza fra scetticismo, che punta a cercare dimostrazioni e seguire il metodo scientifico e il setaccio delle fallacie che analizza eventuali errori di ragionamento insiti nell'ipotesi stessa, smontandola senza nemmeno la necessità di ricorrere al metodo scientifico

 

Scetticismo, richiesta di dimostrazione e di validità, lo scettico è colui che dice "dimostramelo, citami la fonte, portami degli studi, etc..."

Zetetica, si applica il metodo scientifico non per confutare ma per ricercare, nella zetetica si pone l'accento sul fatto di domdarsi, fare ipotesi, fare le dimostrazioni e gli esperimenti. Il lato attivo del metodo scientifico, mentre lo scetticismo è un atteggiamento passivo verso dei dati, delle affermazioni già esistenti.

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Cum_grano_salis

il pensiero scettico viene chiamato erroneamente critico, ma ciò che genera più confusione che altro) 

Con il termine scetticismo si evidenzia il concetto in cui si nega l'esistenza di verità e certezza e si invece punta alla ricerca della validità. Come si raggiunge la validità? Con il metodo scientifico cercando dimostrazioni a sostegno della visione in analisi ma anche tentando di smontarla, di falsificarla. 

Quanto più l'ipotesi sarà sostenuta da fatti dimostrativi e resisterà a tentativi di falsificazione quanto più potrà essere considerata valida, ma mai vera o certa.

Lo scettico inizialmente prova un sentimento che viene definito di dubbio, il quale si dissipa quante più dimostrazioni e falsificazioni vengono eseguite.

Lo scettico sa che non c'è nulla di certo, assoluto e definitivo e quindi inizia con il nutrire dubbi verso ogni cosa andando continuamente alla ricerca di un possibile errore e sopratutto andando a vedere tutte le dimostrazioni a sostegno dell'ipotesi, non si rilassa mai, non dice mai nella sua mente "ah, allora è vero", ma l'unica cosa che dice nella sua mente è "fino ad ora lo considero valido, ma conservesempre un occhio critico a riguardo".

Diventare una persona scettica produce due grossi cambiamenti a livello esistenziale:

- il primo è eliminare completamente l'ubbia, ogni persona a seconda della famiglia in cui è cresciuta ha sviluppato delle credenze senza che queste siano state vagliate, assorbite per condizionamento o per stima di chi l'ha pronunciate "se l'ha detto mio padre è vero" o "se lo dicono tutti allora è così". Si elimina anche tutta l'ubbia che è nata in seguito o può nascere in seguito, come il fidarsi di persone, il lasciarsi convincere senza mettere in discussione;

- il secondo è eliminare la presunzione, il soggetto sa che ogni cosa che la sua mente partorisce è solo una opinione da vagliare e validare con il metodo scientifico. Non cade più nell'errore di pensare che siccome l'ha pensato lui allora è vero, che la sua mente abbia un potere dimostrativo.

Diventare scettici produce un doppio cambiamento, quello che porta a vedere le cose in un modo diverso ma anche di rimettere in discussione tutto ciò che si è già acquisito, migliorando drasticamente l'intelligenza acquisitiva del soggetto.

Si potrebbe dire in sintesi che lo scetticismo può essere inteso come tutto ciò che punta a scoprire la validità, senza lasciarsi mai trarre in inganno dalla seducente verità, specialmente quella ottenuta facilmente dove si tende a prendere per vero qualsiasi cosa sia dimostrata una singola volta, o che abbia una illusione di dimostrazione attuata dalla propria mente.

Lo scetticismo ha diverse strade:

- la prima è quella della contestazione, il soggetto ogni volta che ascolta qualcosa ricerca anche tutte le dimostrazioni a carico, tutti gli esperimenti e le evidenze che sembrano confermare, corrisponde alla domanda "elencami tutti gli elementi ed esperimenti che hai a sostegno". Si va ad aggredire la tesi;

- la seconda è quella della confutazione, si evidenziano tutti gli eventuali errori di ragionamento all'interno dell'ipotesi e dell'impianto che vi è dietro. Si va ad aggredire l'ipotesi;

- la terza è quella della falsificazione, si fanno esperimenti diretti e si portano elementi che dimostrano che la ipotesi è errata. Si va ad aggredire la tesi;

- la quarta è quella della disputa, la più complicata da portare avanti, gestire lo scenario in cui coesistono elementi di dimostrazione e falsificazione. Nella disputa è necessario ridefinire l'ipotesi iniziale in modo che si risolva il problema della coesistenza di dimostrazioni e falsificazioni. La disputa è lo scenario più complesso che solo una persona che ha compreso il concetto di scienza può affrontare senza cadere nell'errore di testardaggine "se è dimostrato allora è vero".

 Lo scetticismo è funzionale se si conosce il metodo scientifico e lo si sa applicare ma non è detto che questo accada sempre, ci sono casi in cui il soggetto è scettico ma invece di trarne vantaggio finisce per rimanere imprigionato in una dimensione di incertezza, non riuscendo a dissipare i dubbi con un percorso di validità.

Lo scetticismo disfunzionale fa sprofondare i soggetti nel nichilismo o nel diventare bastian contrari, tutto diventa falso, indimostrabile, inutile, etc...

 

 

Lo scetticismo presenta un risvolto paradossale, quale? Quello di perdere una ubbia, di perdere certezze che fanno comodo all'essere umano in quanto dubitare di tutto e smontare diverse credenze acquisite porta l'essere umano ad una serie di domande scomode quali "chi siamo? Perché siamo qui? Perché viviamo? Che senso ha la vita?".

Il problema è che lo scetticismo da solo non basta, la persona potrebbe rimanere imprigionata in una personalità in cui "smontate delle cose" non riesce a costruirne di nuove o le costruisce in modo altrettanto sbagliato, cadendo in errori di presunzione.

Il punto è che essere scettici, non vuol dire esserlo sempre, la persona potrebbe essere scettica verso le ubbie più facile da smascherare, quelle della religione, quelle dei genitori, eliminarle e ritrovarsi scoperto, senza sapere con cosa sostituirle, come capire il mondo, cosa fare della sua vita o sviluppare una nuova visione altrettanto errata e distorta che non riesce a mettere in discussione.

Per evitare che lo scetticismo diventi una trappola è necessario essere persone intelligenti, con un QCM e accettare l'idea che sarà necessario fare un lavoro lungo per ricostruire tutto e dare un senso alla propria vita senza illusioni o ubbie varie. Ma non tutti ci riescono e alcuni di questi hanno la presunzione di definirsi intelligenti, anche se l'unica cosa che hanno saputo fare è stata quella di distruggere vecchie ubbie.

"Ho 25 anni compiuti a maggio, attualmente studente di dottorato in ingegneria. Da sempre, studente modello, diligente e spietatamente devoto al suo compito sin dall'asilo, una devozione, questa, che trova giustificazione in una mia direi naturale predisposizione al sapere, qualunque esso sia. In questi pochi, troppi anni ho imparato ad apprezzare le arti, la musica, il cinema e le scienze, dilettandomi spesso nella ricerca di collegamenti tra le varie discipline quasi fosse una sfida. Un ricordo remoto ma nitido circa la mia carriera scolastica fu all'asilo, quando i miei compagni, a fine lezione, erano già tornati a casa mentre io ero rimasto solo in aula a causa di un ritardo dei miei genitori che avrebbero dovuto riaccompagnarmi. E forse, tuttò ciò ha avuto un impatto su tutto il resto. La mia preparazione, tuttavia, non mi ha impedito di interagire, anche spensieratamente, coi miei compagni di classe, indipendentemente dall'età in considerazione. Tuttavia, sin dalle medie avvertivo delle abissali divergenze tra me e tutto il resto, che mi rendevano alieno a quel mondo tipicamente adolescenziale che, ad oggi, credo proprio di aver saltato del tutto. Devo dire che ho alternato (e continuo ad alternare) periodi di calma relativa a stati quasi depressivi in cui l'unica cosa che vorrei fare è starmene sdraiato sul letto a dormire. Da lì, un primo traguardo (se così si può definire) del mio cogitare: tutti sono egoisti. Ognuno pensa a sé e qualsiasi azione di gentilezza ed altruismo è comunque un modo di appagare sé stessi.

Negli ultimi tempi, quella stessa passione per il sapere mi ha indotto a pormi quelle maledette domande esistenziali che nessuno dovrebbe porsi e a rivalutare tutto il "sistema". E sebbene non ami granché le etichette, ad oggi mi ritengo un nichilista esistenziale, a tratti cinico e misantropo, un nauseato sartriano. Ho sempre imputato la causa di questo alla mia coscienza, la quale mi ha portato a ragionare a fondo e a realizzare che niente ha un valore intrinseco. Il mio temperamento profondamente razionale, poi, ha aggravato quest'aspetto e tutte le relazioni sociali in cui mi sono ritrovato. Risultato? Nessun legame duraturo in 25 anni. Nessun amico di vecchia data, nessuna ragazza, nessun confidente. E penso che se domani mi svegliassi più stupido e senza il peso della coscienza, non potrei che ridere a crepapelle dalla mattina alla sera. Non vedo alcun futuro sopportabile e, a conti fatti, ho imparato che la rassegnazione è meglio della rabbia. Però, a volte, la notte prima di dormire o la mattina al lavoro un profondo senso di malessere mi pervade portandomi quasi al pianto. Come si possono conciliare fattori come i valori in un sistema che ne è intrinsecamente sprovvisto? Mi sento come se stessi vivendo una contraddizione da manuale: da un parte, vorrei farla finita per sempre (e varie volte ci ho pensato, ma Cioran mi ha dato un punto di vista interessante in merito), dall'altra l'idea di poter rivedere la ragazza di cui sono ancora oggi segretamente infatuato, l'idea di una brillante carriera o di importanti traguardi mi frenano e mi fanno chiedere tra me e me: "e se...?". Tutto ciò che facciamo, lo facciamo per "passare il tempo": studiamo, lavoriamo, mettiamo su famiglia eccetera, come in una catena di montaggio. E chi spezza questa catena, si ritrova lì lì, a pensare e a maledire la sua capacità di pensare.

Mi chiedo se qualcuno, tra voi, si è mai ritrovato in circostanze del genere: come si affronta la troppa coscienza? Come si fa ad imparare e poi a dimenticare?"

 

Un racconto dal web di una persona che anche se si definisce sapiente, è in realtà una persona con numerosi errori, con diverse dimensioni di stupidità e con evidenti lacune di personalità ma che siccome ha studiato allora pensa che "ho studiato=sono intelligente".

 

FINO A QUI

 

[metacognizione, pensare al proprio pensiero come qualcosa da mettere in discussione, una cosa che si apprende, che deriva da una formazione o dall'esperienza, ma quand onasciam non tendiamo a pensare così

qual è la differenza fra scetticismo e disputa? Sono collegati?]

Si definisce scetticismo quel fenomeno in cui un soggetto invece di "credere ciecamente a quanto ascolta o vede" tenta di stabilirne la validità.

 

Scetticismo è "ricerca di dimostrazioni, confutare le dimostrazioni e tentare di confutare l'ipotesi stessa

Si parla di scetticismo parziale quando la persona cerca solo dimostrazioni e basta, mancanza di metodo scientifico

Si parla di semiscetticismo quando la persona crede che alcune cose possano essere errate e altre no, basandosi sul principio di autorità, di plausibilità, la persona è scettica solo con ciò che crede possa essere errata o non verosimile.

Confutazione, ricerca della validità e riformulazione dell'ipotesi in base agli esperimenti sono alla base dello scetticismo. 

 

Quando una persona è scettica e dialoga con qualcuno a riguardo dà luogo ad una discussione.

Quali sono i mezzi dello scetticismo? Sono tre:

- Contestare, portare tesi contrare alla tesi che si ascolta;

- Falsificare, dimostrare che qualcosa è falso cioè non valido, la falsificazione corrisponde alla distruzione di una tesi altrui focalizzandosi sull'esperimento;

- Confutare, definisce il fenomeno in cui un soggetto demolisce l'ipotesi o le tesi altrui facendo leva sulle costruzioni della stessa. Mentre nella falsificazione si dimostra prevalentemente il falso nella dimostrazione, la confuzione va a demolire ogni base che c'è dietro, va a demolire fin dall'ipotesi e da come è stata formulata.

 

Se la persona agisce di pancia per risentimento non è scetticismo, non c'è una di queste tre componenti. 

Una discussione che verte sulla contestazione è completamente differente da una che verte esclusivamente sulla falsificazione.

 

Si definisce faziosa una persona che nonostante abbia un metodo scettico in alcune cose per convenienza tende a non metterle in discussione.

 

Qual è il collegamento fra scetticismo e dogma?

 

 

collegamento con ingenuo, eliminare il termine critica

lo scetticismo si basa sulla messa in dubbio di ogni cosa e sulla confutazione di qualcosa quando si vedono errori, questo vuol dire che non si da nulla per scontato, vero o assoluto, questo produce non solo la correzione di errori ma stimola anche al miglioramento, trovando non necessariamente errori ma anche elementi di miglioramento e progressione che non ci sarebbero stati se la persona non si fosse messa in discussione (pensiero divergente)

diminuzione dello scetticismo nei casi di autorità, nei casi di fiducia, di ammirazione producendo problemi in quanto il soggetto potrebbe nonostante un potenziale difensivo credere a qualcosa di non valido

"ma se"

 

opposto di scettico è?]

Si parla di scetticismo per definire quella presa di coscienza riguardo alla non esistenza di verità, ma che le cose possono essere o valide o non valide e l'unico modo per scoprirlo è analizzare e metterle in discussione.

Il metodo scettico è quindi in pratica l'uso del metodo scientifico verso qualsiasi cosa si guardi, si ascolti o si pensi senza che ci si limiti ad un'unica prova dimostrativa.

Ma sono poche le persone che riescono ad essere scettiche in modo efficace, ci sono numerose persone che nonostante possano nutrire un dubbio inizialmente nel momento in cui vedono che c'è una dimostrazione (o anche ciò che sembra esserlo) immediatamente pensano che quella cosa sia valida o vera.

Lo scetticismo ha quindi più livelli, l'AB ne trova tre quanti sono i livelli di cui è composto il metodo scientifico:

- livello uno, la persona ha nutrito un dubbio iniziale che è venuto immediatamente meno nel momento in cui si fida della fonte o solo con le parole le è sembrato che l'altro non mentisse, che le parole suonino come "convinenti";

- livello due, simile al primo con la differenza che la persona desidera fatti o comunque avere qualcosa di più tangibile da osservare o consultare in rete per vedere se la dimostrazione e quindi ciò che fa reggere la tesi sia valida;

- livello tre, il soggetto sa che una dimostrazione non vuol dire nulla ma è la falsificabilità di qualcosa a determinarne la validità, la tesi iniziale serve solo a porsi l'interrogativo "vale la pena sbattersi per vedere se ciò che dice è valido o meno?" il soggetto quindi tiene a mente la tesi e continuerà ad avere nel tempo una visione scettica, tenterà di falsificarlo, vedere se quella tesi continua a dare risultati positivi o invece non si regge in piedi nel tempo etc..

 

Le persone che arrivano a livello tre sono poche, la maggior parte della popolazione probabilmente oscilla fra non scettismo e fra i primi due livelli di scetticismo portando le persone a ritenere vero o valido qualcosa che in realtà non lo è.

 

 Per l'AB lo scetticismo è una componente della saggezza. 

Lo scetticismo si manifesta con la confutazione nel momento in cui la persona vede che ciò che è stato detto o fatto contiene errori o qualcosa di non valido.

 

Negare, invece di essere scettici e tentare di falsificare avviando una discussione la persona per comodità preferisce negare, come se ciò che dice l'altro non esistesse a prescindere della validità, una scelta di comodo, in quanto essere scettici potrebbe avere l'esito di confermare e di accettare che l'altro in realtà aveva ragione e ciò che diceva era valido.

DA INTEGRARE

[quando un soggetto non ha metodo critico o non lo usa diviene suggestionabile

collegamento con rigidità]

Per critica si intende il fenomeno del giudizio in qualunque contesto e situazione, la critica si distingue per la comunicazione di tale giudizio al diretto interessato o comunque si esterna questo giudizio ad altri.

La critica a livello teorico è il feedback che aiuta un soggetto a conoscersi e conoscere gli altri i loro modi di vedere e come giudicano qualcosa di nostro, ma il problema a causa dell'incomunicabilità edella sensibilità al giudizio questo fenomeno ha acquisito un'accezione negativa oltre, un fenomeno che è sconsigliato e che chiunque acquisisca esperienza sociale impara che è qualcosa che non conviene fare generalmente.

Chiunque abbia tentato di esprimere il proprio giudizio negative nei confronti di qualcuno avrà notato che questa persona avrà avuto una risposta permalosa, cioè nonostante questo giudizio è costruttivo e aiuta il soggetto a capire come lo vede un esterno, a capire meglio le cose ed avere un feedback la persona ha provato emozioni negative e per assurdo potrebbe non recepire nulla da quel giudizio perché necessita ad esempio di pensare che qualsiasi cosa faccia sia giusta e perfetta non ammettendo errori.

La critica si potrebbe definire come la cartina al tornasole delle personalità all'interno di un gruppo di persone sia su piccola scala che larga scala.

Per l'AB il concetto di critica ha un'accezione totalmente positiva e fa riferimento a quei giudizi espressi che seppur negativi hanno finalità costruttive e di crescita, evidenziando errori e fornendo un punto di vista esterno.

Quello che va tenuto a mente è che non possibile criticare le persone a prescindere proprio per il fenomeno sulla permalosità anche se la persona ha le migliori intenzioni, qual è la soluzione quindi? Ce ne sono due:

- usare metodi diplomatici, quello che cioè viene definito "tatto" in modo che la persona tramite giri di parole riesca a far passare una critica senza che l'altro avverta emozioni spiacevoli o difese di alcun genere;

- sondare prima il terreno per capire se la persona è in grado di ricevere critiche o meno.

L'abilità nella critica prende il nome di acume, cioè più una persona è acuta più riuscita a trovare errori, problemi e giudizi costruttivi per il soggetto che la riceve.

[metodo critico e pensiero critico

collegamento con acume]

Elenco di disambiguazione:

Dissentire, risposta data di pancia cioè basata sulle emozioni e sull'istinto, il soggetto "sente diversamente" e quindi di conseguenza esprime queste sue sensazioni. Il dissentire rappresenta quel fenomeno negativo in cui il soggetto invece di esporre una critica argomentata e pensata vomita qualcosa di emotivo per lo più;

Discordare, evidenzia che le persone hanno due pensieri differenti;

Contestare, letteralmente vuo dire con testimone, cioè un soggetto porta avanti la sua tesi aggiungendo nella discussione un testimone. Anche se viene usato nel linguaggio comune ha diversi significati diversi e non riconducibili al significato originario ed etimologico;

Disapprovare, giudizio negativo;

Obiettare, una critica specifica, ad esempio una persona in una discussione dice che "x=2" e subito dopo arriva l'obiezione che "x=3". L'utilità dell'obiezione serve per evitare che un abile oratore convinca le persone esprimendo un enunciato che contenga numerosi piccoli errori quasi invisibili portando poi una persona a credere qualcosa che invece aveva le premesse errate. L'obiezioen viene usata dalle persone più critiche e attente e avviene per lo più in ambito del tribunale;

Criticare, un metodo che il pensiero ha per distinguere il valido dal non valido analizzando e studiando ciò che si sta osservando;

Divergere, in senso generico intende il fenomeno di due cose che si allontanano, nell'ambito della discussione viene usato per intendere che all'inizio si concordava per poi approfondire e rendersi conto che invece più si discute e meno si concorda;

Opporsi, l'opposizione viene usato per definire metaforicamente il massimo disaccordo possibile e quindi il dire o desiderare qualcosa di completamente diverso;

Opinare, con questo termine il soggetto ridimensiona la critica al relatismo e soggettivismo, ad esempio una persona dice "Marco è brutto" e una persona opinando ribatte "No Marco per me è bello" sottolineando che l'assolutismo non esiste e ognuno quindi opinando va a smantellare quella credenza errata. Non è raro infatti che quando una persona vada per assolutismo una persona risponda "non ne sarei così convinto per me è opinabile";

Eccepire, vuol dire non aver compreso. "niente da eccepire" vuol dire "ho compreso ogni cosa";

Protestare, questo termine indica che un soggetto critica direttamente e apertamente verso ciò che trova non valido o che non concorda.

insofferenza, comportamento che nasce in seguito dell'intolleranza;

discutere, fare una critica e instaurare un dialogcostruttivo;

Polemizzare, lanciare una serie di critiche e generare un dialogo non costruttivo;

Essere intransigenti, analogo alla polemica con la differenza che il soggetto agisce per cambiare ciò che non accetta per farlo divenire affine alle proprie verità e come le cose "debbono andare";

Indignazione, il sentimento che prova una persona che vede un comportamento diverso dalle proprie norme comportamentali e che può avere numerse sfumature;

indignazione di massa, chiamata erroneamente polemica, si basa sul fatto che nella popolazione diverse persone reputino qualcosa di sbagliato e non lo accettino risentendo e facendo sentire la propria voce, cosa che viene evidenziata tramite social e tramite mass media;

bastian contrario, soggetto che qualsiasi cosa accada si mette contro, non lo accetta e lo reputa sbagliato;

Stigmatizzare, il fenomeno sociale in cui un gruppo di persone esclude un soggetto considerato anormale;

Biasimare,disapprovazione su base morale quindi su quello che il soggetto sente essere sbagliato e che non si dovrebbe fare.

 

 

 

 

Nel linguaggio comune con il termine critica si intende un metodo analitico in cui le persone mettono ogni cosa in discussione con il fine di capire, migliorare, evidenziare eventuali errori e tentare di avere una situazione migliore rispetto a prima dell'analisi. La critica spazia fra diversi campi, fra quello del mettere in discussione le proprie deduzione a quello in cui si analizza se si è capito o meno ciò che l'altro ha detto fino ad arrivare all'analisi della funzionalità dei piani d'azioni, delle abilità e anche degli altri metodi.

La critica è qualcosa che si può fare verso se stessi ma anche verso gli altri producendo quello che si definisce un giudizio di critica che in quanto tale viene argomentato.

Il metodo critico per l'AB viene considerato fondamentale per capire e migliorarsi nel mondo, inserendo l'autocritica costante come una caratteristica di saggezza.

La critica non fa confuso con lo scetticismo e con il bastian contrario, la critica per definizione ha come obbiettivo quello di migliorare quindi è una fase transitoria che se non trova nulla da il via libera, persona che è conscia della possibilità di errore e che le certezze non esistono ma vede una critica come un metodo che darà risultati alla lunga.

Lo scettico è colui che complice l'insicurezza non accetta nulla di incerto o "imperfetto" in pratica finisce per bloccarsi in una sterile e lunga analisi su ogni cosa, finendo per peggiorare la situazione dato lo stallo che questo produce.

Il bastian contrario è in pratica l'intransigente che si attiva con questi giudizi negativi costanti verso ogni cosa che è diversa dal suo modo di vedere o pensare.

 

È fondamentale quindi saper riconoscere una persona che si critica per l'efficacia che ha questo metodo, in una persona non psicopatica che alla lunga migliora la sua personalità e la sua esistenza con questa costante autocritica.

Capire il metodo critico nel dettaglio non è facile, sia perché ogni persona ha la sua variante sia perché in pratica la persona non fa altro che domandarsi se quello che analizza sia valido, efficace o migliorabile.

La componente che più conta in questo metodo è non avere distorsioni cognitive, così da poter analizzare e dedurre se qualcosa è valida o meno e al tempo stesso avere un metodo di studio e di acquisizione della conoscenza necessaria per cambiare gli eventuali errori individuati.

Una persona che non attua un metodo critico su sé ma specialmente verso gli altri e il mondo esterno viene definita ingenua.

La critica genera una dimensione di metacognizione nel momento in cui la persona analizza e critica i suoi stessi modi di fare, analizza i suoi metodi deduttivi, la sua conoscenza, etc..

 

Pagina di disamiguazione per il giudizio di critica che si riceve;

Quando ricevete un giudizio engativo questo può essere:

-Giudizio di critica, la persona non riceve solo un giudizio negativo ma anche un'argomentazione da parte di una persona che ha come l'obbiettivo quello di aiutare e migliorare facendo notare errori o elementi negativi;

- giudizio polemico, la persona la pensa differentemente ed espone il suo pensiero, la polemica ha un'accezione negativa dove le persone parlano senza argomentare, senza comprendersi ma per lo più solo per esternare il loro risentimento e le emozioni;

- giudizio di intransigenza, la persona non accetta quello che è diverso dal suo modo di pensare e quindi giudica con la massima disapprovazione possibile e tende a combattere lettaralmente le forme di pensiero differenti dalla propria;

- giudizio di rimprovero, l'obbiettivo è quello di educare una persona al proprio modo di vivere, ai propri valori, etc.. una sorta di punizione che di solito usa un genitore o un educatore in generale per generare emozioni negative e sense di colpa e disincentivare un comportamento;

- giudizio di disapprovazione, la persona giudica e categorizza sulla base della propria visione. Ad esempio con frasi come "secondo me così non funziona" oppure "per me in questo modo non va" o "cos' non mi piace". L'utilità di questo giudizio è relativa in base, la persona potrebbe trovare utile un feedback o meno;

-giudizio di biasimo, la persona giudica in modo esclusivamente morale dicendo ciò che secondo lei è sbagliato in base alla propria visione. Anche qui l'utilità è relativa al soggetto che la riceve.

 

A complicare il quadro della situazione c'è anche la permalosità che porta una persona a prendere un giudizio e traslarlo arbitrariamente nell'ambito dell'offesa.

 

 

 

Un esempio di polemica, prendiamo una persona che si laurea con due anni di ritardo ed una persona va da lei e la giudica su questo ritardo ritenendolo non accettabile. Una persona per fare una critica potrebbe dire "come mai ci hai messo due anni in più? C'è stato qualche problema? Se si come si potrebbe evitare che ricapiti in futuro?" La persona adotta un metodo critico dove tanta di analizzare per capire cosa si può migliorare, iniziando un dialogo che viene definito come discussione costruttiva (il termine costruttiva è necessario a causa dell'accezione negativa che questo termine ha acquisito, rendendolo sinonimo di litigio).

Per quanto un giudizio di critica possa essere argomentato non è detto che questa sia necessariamente costruttiva, perché? Perché una critica diviene costruttiva se chi la riceve è ricettivo e al tempo stesso questa apre una discussione dalla quale ci può essere margine di miglioramento.

Prima di fare una critica, se le tue intenzioni sono di avere qualcosa di costruttivo chiediti:

- chi la ascolterà capira il significato di ciò che stai dicendo? Sarà sufficiente distaccato da accogliere questo messaggio a livello conscio e non emotivo? Può essere considerato in generale una persona ricettiva nei tuoi confronti?

- questa domanda può dare il via ad una discussione che porterà miglioramento? Cioè la persona discuterà con te con l'obbiettivo di innescare un cambiamento?

Se ad una sola di queste due risposte c'è un no la critica non può essere costruttiva e se l'intento era quello allora non conviene discutere.

 

Chi è il criticone? 

Non confondere la critica con il biasimo o la disapprovazione.

APPUNTI:

- la critica perforativa, in inglese il "disputing";

BOZZA

Nella quotidianità il concetto di critica è abbastanza diffuso, ma non ha un significato univoco, ci sono diversi significati che creano confusione elenchiamoli tutti:

- la critica intesa come qualcosa che può fare esclusivamente un professionista "critico d'arte" "critico cinematografico";

- la critica intesa come un'offesa, con un intento non costruttivo;

- la critica intesa come qualcosa di costruttivo, la persona fa un'analisi di coerenza e di validità e tenta di discutere per migliorare e accrescere la propria visione o quella dell'interlocutore.

 

 

Quando la critica non è costruttiva, ad esempio un genitore che nonostante i risultati critica la persona dicendo che non è abbastanza spingendolo ad un imperativo irraggiungibile del fare sempre meglio.

 

 

 

DA RIVEDERE

La prima cosa che notiamo è che gli ultimi due significati riconducono al paradosso comunicativo, una persona potrebbe essere intenzionata a fare una critica costruttiva e l'altro percepirla come un'offesa o viceversa anche se meno probabile.

Il primo significato più che un significato è una credenza che ci ricorda che solo una persona che è "preparata" sull'argomento è in grado di criticare, più che parlare di "professionista" conviene parlare di preparazione intesa come studio dell'argomento e possessione di credenze valide per poter intavolare una discussione ed eventualmente criticare qualcun altro o essere nella forma mentis di ricevere critiche perché validità e deduzioni efficaci non vuol dire essere infallibile o conoscere tutto.

L'AB ridefinisce la critica basandola esclusivamente sul terzo significato e ridefinendo il secondo come "offesa" questo vuol dire che alcune persone sono suscettibili alla critica e a prescindere di quali intenzioni una persona abbia è probabile che la percepiscano o come un'offesa o come un attacco al loro dominio personale.

Questo a sua volta ci porta a comprendere come fino a quando non validiamo la compatibilità con una persona non sappiamo se questa sia suscettibile o meno alla critica e in questo caso conviene agire strategicamente per fare in modo che eventuali critiche costruttive non siano percepite dall'altro come offesa o dominanza.

Come si fa tutto questo? Facendo delle premesse come "quello che sto per dirti non vuole essere un'offesa o un attacco ma.."

Alcune persone potrebbe al contrario domandarsi, come faccio ad essere meno suscettibile e mantenere la lucidità per comprendere se qualcuno mi sta criticando costruttivamente o mi sta offendendo/dominando?

Qui la risposta è più complicata, innanzitutto il solo fatto che una persona mantenga questa suscettibilità indica che si è lontani dalla consapevolezza, in questo caso i tratti più rilevanti sono due:

- il primo è quello riguardo la percezione, la persona mantiene delle credenze di dominanza che possono spingerla ad interpretare una critica come un atto di dominanza nei propri confronti,  (la dominanza riguarda il fenomeno che caratterizza l'atto di superiorità e inferiorità);

- la seconda è livello inconscio, la persona sente automaticamente una minaccia di superiorità quando riceve una critica, probabilmente perché non è mai intervenuta nella propria sfera inconscia;

Queste due componenti potrebbero instantaneamente mandare una dose tale di sensazioni da portare immediatamente la persona in emotività passiva e mentre è coinvolta non rendersi più conto o pensare al fatto che può esserci una errata interpretazione ma si va subito sulla difensiva e sulla suscettibilità, è probabile che questo avvenga se entrambe le componenti si attivano contemporaneamente anche se soltanto una può essere sufficiente.

Questo ci fa comprendere che l'unico modo per eliminare questa suscettibilità è cambiare la propria percezione sull'argomento dominanza e spegnere l'inconscio se sono presenti queste sensazioni inconscie che ci portano a farci sentire dominati senza lasciare all'altro la possibilità di spiegare le proprie intenzioni.

Come conoscere le intenzioni dell'altro? La risposta la troviamo o nella compatibilità valida, se conosco la persona e so che è una persona che punta alle discussioni costruttive so cosa sta facendo e se non lo conosco basta chiedere quali siano le sue intenzioni, cosa che non può accadere se la persona è subito coinvolta o travolta emotivamente.

Sviluppare una persona che sappia fare critiche costruttive e sappia riceverle senza essere suscettibile è parte integrante della saggezza per l'AB.

Tutto questo porta ad una situazione diametralmente opposta da quella quotidiana, le persone vedono la critica anche se costruttiva come un evento comunque negativo, questo perché anche se la persona si rende conto dell'intenzione costruttivista è probabile che avendo una componente paranoica o essendo tendenzialmente chiusa mentalmente veda questa spinta al cambiamento come qualcosa che mette dubbi e fa a modificare qualcosa che non si desidera modificare.

Una persona consapevole al contrario che è alla ricerca di migliorarsi e di crescere vede la critica costruttiva come un evento di gioia, avere la possibilità di trovare (cosa rara in questa società) persone in grado di criticarci e farci crescere e ricambiare il "favore" perché di questo si parla, un qualcosa di positivo e non negativo.

La percezione del ricevere una critica può essere un indicatore di personalità, quanto più l'evento viene percepito positivamente quanto più la persona può definirsi aperta e disposta a crescere al contrario quanto più viene percepito negativamente e nel caso anche quanto più si è suscettibili ad esso in questo caso indica una personalità chiusa e con diversi tratti di personalità disfunzionali.

 

Una critica è quanto più valida quanto più riporta argomentazione valide come esperimenti o comunque fatti e fonti.

La prima cosa che fa un genitore non fallimentare è quello di predisporre l'alunno ad accettare la critica come un evento positivo, ad essere aperto alle discussioni senza che sia sensibile, quindi con distacco, e soprattutto ad essere autocritico e critico verso coloro che si spacciano per "autorità".

 

 

 

La critica e il dubbio

Abbiamo accennato al problema che rappresenta una critica costruttiva per persone che hanno una componente paranoica, queste persone con il bisogno dell'illusione della certezza, la critica diventa un problema perché a prescindere di qualsiasi cosa porti come cambiamento comunque questo porta a dei dubbi a delle modificazioni ad un sistema che è difficile tenere "certo" quando arrivano dei cambiamenti specialmente se dall'esterno, questo tende a provocare destabilizzazione spiegando perché alcune persone invece di diventare meno suscettibili con il tempo diventano più suscettibili come forma di difesa.

 

Ipercritica, perché alcune persone criticano ogni cosa nei confronti di qualcuno?

Sono due le possibili motivazioni:

- intransigenza di persone che non accettano le scelte e l'esistenza dell'altro e quindi come conseguenza in pratica criticano ogni cosa;

- vendetta/sadismo, la persona sa quanto fa soffrire una critica a quella persona e sceglie questo metodo per vendicarsi e farla soffrire.

 

DA CANCELLARE

 

Critica e gnoseologia, cioè validare la propria conoscemza i propri metodi, un'autocritica profonda.

class="firstHeading" lang="it"> validare la conoscenza esistenziale che ogni persona ha acquisito, nessuno lo fa, nessuno si mette in discussione

Da cancellare 

a critica è composta da contestazione, analidi di validità, ??? Una compenente della discussione da non confondore con il rimprovero (la differenza è anche nel tono utilizzato), se c'è il rimprovero non c'è discussione. La critica è uno dei mezzi possibili per validare l'efficienza e nel caso ottimizzarla sia a livello di pensiero e di ragionamento sia a livello di procedure nel programma, quindi avviene con un umore neutro e con consapevolezza, la critica nella quotidianità viene confusa con il rimprovero. La differenza fra la critica e gli altri possibili elementi di confusione è su tre livelli: -gestione dell'emotore -critica come un evento positivo migliorativo e non come negativo destabilizzante -consapevolezza La prima è che il pensiero non sia condizionato dall'emotore, la seconda è che la critica abbia come finalità quella di migliorare l'informazione studiata, individuando il conflitto o l'errore e proponendo una soluzione, la terza è che la persona sia consapevole di ciò che sta studiando e criticando. Critica e dubbio. Sensazione di dubbio. Per critica si intende lo stato umorare neutro, la calma è necessaria affinchè ci sia una critica, oltre la funzionalità stessa della crit

ultima modifica il: 02-10-2019 - 22:37:58
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